di redazione
Servirebbero 44 miliardi di dollari all'anno per sconfiggere la fame nel mondo entro il 2025. Un obiettivo che non sembra essere menzionato nella dichiarazione finale del Vertice Fao in corso a Roma. Ennesimo vertice che rischia di essere, dunque ridotto a mera passerella, laddove i riflettori rimangono puntati sulla festa tenuta da Gheddafi.
Eppure i dati a disposizione sono più che allarmanti e vengono snocciolati dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon: "oltre 17 mila bambini moriranno di fame: uno ogni 5 secondi, 6 milioni in un anno", ha sottolineato Ban Ki-Moon, che ha iniziato così il suo intervento. I presenti sono ben consapevoli che di questo passo il rischio che si verifichino le cosiddette rivolte per il pane, verificatesi già anni addietro, si moltiplichino con conseguenze imprevedibili, ma ciononostante, agli occhi della società civile, quella riunitasi a Roma, per un controvertice vero e proprio, il fallimento è già annunciato.
Del resto, un segnale preoccupante era stato avvertito sin da subito nell'assenza dei leader del mondo che va in direzione opposta alla richiesta del direttore generale dell’organizzazione, Jacques Diouf. Sergio Marelli, presidente dell’Associazione Ong Italiane, organizzatore del Forum mondiale parallelo della Società Civile in corso alla Città dell'Altra economia di Roma, con centinaia di rappresentanti dei piccoli produttori di cibo, ONG, movimenti sociali, annuncia intanto che il controvertice produrrà un documento ufficiale che verrà approvato nella giornata di mercoledì, ma sa anche che la Fao e l'intero sistema delle Nazioni Unite vanno riformate se si vogliono portare a compimento i cosiddetti obiettivi del millennio. Analogo messaggio è quello che proviene da Ancona, dove si è appena concluso il meeting internazionale Europa per l'Africa.