di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti
Di fronte all'emergenza democratica, denunciata ora anche da Ginfranco Fini, sarà davvero il caso di reagire immediatamente partecipando compatti alla grande manifestazione per la Costituzione indetta dal Popolo Viola per il prossimo 2 ottobre. Giuseppe Giulietti, deputato del gruppo Misto e portavoce di Articolo21, si augura che "il presidente Berlusconi voglia imitare Fini e annunciare la sua disponibilità alle dimissioni qualora lui o un suo collaboratore dovessero aver mai detto bugie o ricevuto avvisi di garanzia o peggio aver usufruito della prescrizione o addirittura essere stati condannati". "Anzi - sottolinea Giulietti in una nota - potrebbe anticipare Fini, dargli una lezione, stupire tutti e presentarsi già dimissionario".
Imbavagliare Santoro, la Dandini, Rai tre, Bertolino, e come se non bastasse, adesso il capo supremo chiede al ministro Alfano di riprovarci con la legge bavaglio per eccellenza quella che deve stroncare l'azione di legalità dei magistrati e ridurre la libertà della rete e il diritto di cronaca.Tanto per non essere ambiguo Berlusconi ha già fatto sapere che non intende accettare neppure le modifiche già decise nella commissione presieduta dalla "odiata finiana" Giulia Buongiorno. L'annuncio arriva mentre infuriano i pestaggi mediatici,i dossier prefabbricati,le minacce contro i giudici e i cronisti, basti pensare alla vergognosa canea scatenata contro anno zero, una trasmissione da sopprimere perchè continua a dare notizie ed opinioni che debbono essere cancellate.
Non è in discussione solo l'articolo 21 della Costituzione, ma tutta la Costituzione.
Per questa ragione, mettendo da parte polemiche e divisioni, sarà il caso di promuovere la più vasta allenaza tra quanti si riconoscono nei valori della legalità repubblicana e della carta costituzionale.
Le iniziative già indette dal popolo viola per il prossimo 2 ottobre,quelle annunciate per la difesa della scuola pubblica, e quella del 16 ottobre indetta dalla Fiom per la tutela dei diritti dentro e fuori le aziende,possono e debbono rappresentare altrettanti momenti din una grande catena umana contro ogni ulteriore possibile degenerazione della situazione politica. E se sarà necessario bisognerà promuovere una iniziativa che possa davvero vedere insieme quanti vogliono liberare l'Italia dai veleni, dai ricatti,dai dossier di chi vorrebbe imporre un regime plebiscitario fondto sull'assoluto controllo dei media.
L'associazione articolo 21 nell'aderire alle iniziative già annunciate, a cominciare da quella del due ottobre, proporrà infine a tutte le associazioni, ai sindacati,alle forze politiche che hanno dato vita alla campagna contro la legge sulle intercettazioni di promuovere un sit in davati a viale Mazzini sulle decisioni del consiglio di amministrazione che, su proposta del direttore generale,vorrebbe zittire Santoro e i suoi collaboratori e intimidire chiunque osi dare notizie sgradite al presidente padrone. Sarà una casualità ma il consiglio si ritroverà nella stessa giornata nella quale Berlusconi, alla Camera dei deputati,tenterà di chiudere la partita con il presidente Fini e di imporre le sue volontà. E noi il 30 settembre, a Viale Mazzini diremo no al bavaglio.
No non c'è proprio tempo da perdere, ritroviamoci tutti ovunque siano già state indette o saranno indette iniziative per la tutela della democrazia e della legalità, per litigare tra noi non mancheranno le occasioni e i luoghi,ma adesso sarebbe davvero irresponsabile, per usare un eufemismo.