di Luca GaballoL’europeo, dopo tanto errare e’ finito anche in Cina, con il cappello in mano. Il fatto che si vada a Pechino a chiedere aiuti economici suscita un dibattito infuocato soprattutto in Francia. Sarkozy e’ accusato di svendere gli interessi della patria allo straniero con gli occhi a mandorla piu’ o meno come Papandreou in casa e’ accusato di farlo con lo straniero dalla erre moscia.
La mondialisation non piace ai francesi di sinistra, quelli che hanno votato per il socialista Montebourg alle primarie del ps, e a quelli di destra, che probabilmente voteranno per Marine Le Pen invece che per Sarko alle prossime presidenziali.
Pochi si chiedono cosa ne pensano i cinesi. Il dibattito si appunta sul fatto che probabilmente chiederanno in cambio qualcosa che non vorremmo dare loro noi, o che non vorranno dare loro gli Americani. Tecnologia, armamenti, via libera all’export, rappresentanza dentro le istituzioni come Fondo Monetario e Banca Mondiale, occhi e orecchie chiusi sui diritti umani, sberleffi al Dalai Lama e via discorrendo. Io penso che sia ragionevole aspettarsi richieste di contropartite ma che la questione sia piu’ banale. E’ possibile salvare qualcuno che non mostra alcuna propensione a salvare se stesso? Pensateci. Prestereste i soldi a vostro cognato se fosse un incallito e sfigato gocatore di poker? Per quanto possiate essere ricchi, per quanto vogliate bene a vostra sorella e ai nipotini, non avreste il timore di buttare i soldi dalla finestra? Se non ci crede Berlino perche’ dovrebbe crederci Pechino? I cinesi sanno che l’Europa e’ ricca. I suoi fondamentali aggregati sono solidissimi. Non ha bisogno dell’aiuto di nessuno. Se vuole. Ma se non vuole cosa va a chiedere a fare?
I cinesi hanno creduto nel dollaro e si sono fatti male. Perche’ dovrebbero credere nell’euro se, apparentemente, non ci crediamo neppure noi? Se stiliamo interminabili liste di oneri prima di sganciare soldi finora rimasti sulla carta? Se non riteniamo di emettere eurobond perche’ i ricchi vogliono separare il loro rating da quello dei poveri?
I cinesi avrebbero convenienza a dare, hanno risorse per dare. Ma prima dovremmo dimostrare che noi, per primi, ci crediamo. Ed invece, alla viglia di un G20 la cui coreografia si basa sulla presentazione di un piano europeo - e poi, ma solo poi, gli altri decideranno se appoggiarlo - noi arriviamo senza piano perche’ il cognato di tutti noi, Giorgio Papandreou, ha detto che il piano non c’è. Perché su quel piano i i greci faranno un referendum che e’ un po’ come il referendum sul Natale proposto ai tacchini.
La colpa e’ dell’euro dice Berlusconi; la colpa e’ dei Napoletani dice la lega nord; i Cinesi stanno sulla riva del fiume.
CHE COSA E' L'EUROPEO ERRANTE, IL BLOG DI LUCA GABALLO SU RAINEWS
