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di Giorgio Paterna*
Una manifestazione forte, radicale, portata avanti con determinazione, così come le ragioni che sono dietro alla mobilitazione studentesca. Alle provocazioni di Gasparri e Maroni, tese ad alimentare un clima di tensione che generasse ulteriore violenza nelle piazze, gli studenti romani rispondono voltando le spalle alla “zona rossa”, scegliendo di ignorarla per sfilare nei quartieri popolari e portare l'attenzione nelle strade di una città aperta e sensibile alle ragioni degli studenti. Una giornata all'insegna di una mobilitazione studentesca che nonostante il periodo natalizio trova ancora una volta una straordinaria partecipazione in tutta Italia, la condivisione delle persone che i cortei incontrano sulla loro strada, fino ad trovare la disponibilità al dialogo non il Ministro Gelmini, ma il Capo dello Stato.
La giornata di mobilitazione studentesca oggi trova uno straordinario dato di isolamento di un Governo che, nell'essere ignorato dalla manifestazione, arroccato nei palazzi del Parlamento, vede la responsabilità del Presidente Napolitano nell'aprire le porte del Quirinale per ascoltare le ragioni di una protesta inascoltata dai Ministri e dalla loro maggioranza.
Al termine della manifestazione, infatti, il Presidente della Repubblica ha ricevuto una delegazione degli studenti e ricercatori in questi mesi in mobilitazione per ascoltare, capire, discutere le preoccupazioni di chi sta difendendo nelle piazze il diritto allo studio, la didattica e la ricerca pubblica. Un segnale di democrazia, di apertura al dialogo, al confronto civile che Napolitano ha voluto dare proprio nel giorno in cui sarebbe dovuto essere approvato il ddl, un atto teso quasi a compensare l'assenza di un canale di confronto perennemente assente con il Governo che è rimasto sordo alle proteste e che da oggi si ritrova ancora più isolato dal resto del Paese.
Il Presidente, inoltre, si è mostrato interessato alle nostre proposte per migliorare il sistema universitario attuale, divenendo così un reale interlocutore istituzionale a cui, dopo aver spiegato il perché rifiutiamo la riforma Gelmini, invieremo le nostre idee alternative per rilanciare l'Università e il suo ruolo all'interno della nostra società.
Questo Governo è ormai solo, isolato, potrà anche approvare questa riforma ma la sua vita si accorcia giorno per giorno. Oggi Napolitano ha dato una lezione di democrazia al Ministro Gelmini, oggi gli studenti hanno dato una lezione di stile alla maggioranza di Governo, ogni passo in avanti verso la democrazia è un passo indietro per Berlusconi, la Gelmini e gli altri ministri non meno autoritari e arriganti.
La nostra forza è la grande partecipazione e le nostre parole che, come dice un autorevole scrittore, fanno più male delle pietre.
* Studente universitario, è uno dei 12 che ha composto la delegazione che si è recata dal presidente della Repubblica
SARÀ ASSEGNATO ALLA DELEGAZIONE DEI 12 STUDENTI E RICERCATORI CHE SI SONO RECATI AL QUIRINALE IL PROSSIMO PREMIO ARTICOLO21 PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE / Il pensiero liberamente manifestato cerca ascolto - di Vincenzo Vita / Una lettera ai giovani - di Nicola Tranfaglia / Bravi ragazzi - di Gianfranco Mascia
