di Articolo 21
"Tra le pieghe della tabella allegata al 'milleproroghe' c'e' un punto che fa venire i brividi alla schiena'': lo afferma il senatore Vincenzo Vita (Pd), vicepresidente della commissione Cultura del Senato. Per Vita, ''la promessa proroga del termine di scadenza del divieto di comprare i giornali da parte di chi ha piu' di una rete televisiva scade solo il 31 marzo 2011, con possibile (assai bizzarra) estensione del limite a fine anno. Cio' vuol dire - aggiunge il parlamentare - che dal primo aprile Mediaset puo' comprare il Corriere? Non e' fantascienza, visto che e' una chiacchiera piu' volte circolata.
Cosa hanno da dire il ministro Romani e il sottosegretario Bonaiuti sull'ennesima promessa incauta, cui non e' seguito nulla, se non l'ennesima presa in giro? Ovviamente, sara' nostra cura depositare un emendamento che sposta quel termine di almeno cinque anni''. ''Tra l'altro - conclude -, e' bene ricordare che e' stata elusa la stessa segnalazione dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni al governo proprio su tale punto''. E il ministro Romani ammette l'esistenza del conflitto d'interessi. Dichiara, infatti, che la proroga del divieto d'incrocio stampa- tv previsto per soli tre mesi dal milleproroghe puo' essere esteso fino alla fine dell'anno su iniziativa del Presidente del Consiglio''. ''Appunto. Puo' essere esteso dal beneficiario medesimo della fine del divieto. Siamo seri. Il nostro emendamento chiedera' la proroga per almeno cinque anni, che e' il tempo del mutamento definitivo dell'attuale stagione tecnologica. Su questo dovra' dire la sua il governo''.