di Giuseppe Giulietti
"Il comune di Parma non ha mai dato il patrocinio alla manifestazione del 19 febbraio...", così recita un comunicato della amministrazione comunale di centro destra che replIca ad un comunicato del popolo viola che aveva annunciato che, non solo il comune non aveva dato il patrocinio, ma che non aveva neppure consnetito all'Anpi, la associazione dei partigiani, di ritirare il suo palco che è custodito nel locali del comune medesimo. Nell'Italia berlusconiana che ci ha abituato alle censure, alle omissioni, alle liste di proscrizione, ora abbiamo anche la smentita che conferma, l'imprudenza che si fa impudenza.
Dalle liste dei giornalisti e dei programmi sgraditi, siamo così passati alla lista dei temi proibiti, e persino al sequestro dei palchi sospetti.
Del resto perchè mai una giunta di centro destra, e per di più al centro di pesantissime polemiche sulla gestione amministrativa, avrebbe dovuto concedere il patrocinio ad una iniziativa sovversiva dedicata a quel residuato sovietico che si chiama Costituzione?
Non dimentichiamo che in quella cartaccia si osa persino sancire l'autonomia dei giudici, l'uguaglianza dei cittadini anche di fronte alla legge. Cosa altro si potrebbe concepire di più ostile al presidente Berlusconi? Anzi forse i padri costituenti pensarono queste provocazioni proprio contro di lui...
Chiunque manifesti per riaffermare la legalità repubblicana e la dignità costituzionale è considerato da costoro un nemico, un molestatore della vita privata e pubblica del piccolo Cesare, un sovversivo al quale negare anche il palco, i microfoni, perchè, di questi tempi sfilare davati alla lapidi i dei partigiani, ricordare le loro ultime lettere, lasciare un fiore della memoria, rileggere la costituzione è qualcosa che spiace alla corte del sovrano, più attenta a celebrare l'igienista dentale che non a celebare la partigiana emiliana.
Per queste ragioni, e non solo per queste , chi potrà farlo sabato pomeriggio vada a Parma, portando con sè una copia della costituzione e una bandiera tricolore, e si unisca a quelle donne e quegli uomini che hanno generosamente promosso quella che potremmo chiamare " la giornata dell'orgoglio costituzionale", anzi proprio da Parma potrebbe partire l'idea di promuovere per il prossimo 12 marzo decine e decine di inziative simili in tutta Italia.
Sempre con il tricolore con la costituzione in mano si potrebbe andare a Marzabotto, o Sant'Anna di Stazzema, o a Capaci, a Castelvolturno, o davani alle case di Peppino Impastato o di Pippo Fava, per fare solo qualche esempio, per ricordare ed onorare chi davvero si è battuto per conquistare la dignità nazionale e la legalità repubblicana.
Sarebbe bello questo appello partisse da Parma, città martire, capace di insorgere contro i fascisti e di resistere per giorni agli assalti di chi voleva colpire gli oppositori, bruciare le case del popolo, mettere a tacere ogni forma di dissenso, far sparire i palchi degli oppositori di allora.
Ora per fortuna non si bruciano le case del popolo, non si mettono in carcere gli oppositori, non si usano manganelli e olio di ricino, ma si distribuiscono manganellate mediatiche e idivieti offensisivi. Per fortuna anche questa volta, a partire non casualmente da Parma, troveranno pane per i loro denti, e il 19 febbraio sarà un' altra bella giornata per quei milioni di italiane e di italiani, e sono la maggioranza, che non hanno mai dato il loro voto al piccolo Cesare e al suo alleato leghista".
Tutti con tutti. Sabato 12 marzo, giornata di orgoglio costituzionale - di Stefano Corradino / Siamo arrivati al fondo della crisi italiana - di Nicola Tranfaglia /Dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, si a una grande iniziativa per la Costituzione- di Fulvio Fammoni / UNA DONAZIONE: CONTRIBUISCI ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A DIFESA DELLA COSTITUZIONE