di Osservatorio TG
I Tg di lunedì 2 maggio 2011- Come poter raccontare in pochi minuti la fine di Osama Bin Laden, l’icona stessa del male, che ha coniato le politiche e gli incubi dell’Occidente? I Tg inevitabilmente arrancano; tutti riempiono metà dell’edizione con servizi e analisi più o meno approfondite, tutti con il problema di “riempire” circa metà dell’edizione con la notizia del giorno, anzi dell’anno, anzi del decennio. Qualcuno si rifugia in “calcio d’angolo”: è il caso del Tg1, Tg2 e Tg5, che se la cavano buttandola in politica: un’altra occasione per dare spazio al Berlusconi-pensiero, al Frattini- pensiero, ma anche alle opposizioni. Chi, tra i tanti, ha prodotto uno sforzo intellettuale peculiare è stato il direttore di Studio Aperto Giovanni Toti, il cui pensiero, espresso in un editoriale, è riassumibile in tre elementi fondamentali: siamo a una svolta epocale A) Perché il successo mediatico del matrimonio di William e Kate dimostra che c’è una rinascita dei nostri valori occidentali; B) Perché la beatificazione di Giovanni Paolo II attesta la rinascita del sentimento religioso occidentale; C) Perché la morte di Bin Laden rappresenta la sconfitta del terrorismo e quindi apre al nostro mondo scenari tranquilli e progressivi. Noi, molto più umilmente, abbiamo parlato di Obama e Osama con Furio Colombo, giornalista e americanista.
Da segnalare in particolare un tentativo di analisi da parte di Mentana sulla “fine” dei principali nemici degli Stati Uniti, dittatori come Hitler e Mussolini e Saddam Hussein, o terroristi come Bin Laden. Anche il Tg3 cerca di uscire dagli schemi della pura cronaca ospitando in studio il direttore di “Limes” Lucio Caracciolo che sottolinea i rischi di una martirizzazione dello sceicco.
Obama restringe lo spazio del premier che, come di consueto, utilizza le udienze dei suoi processi per esternare e suonare i consueti tasti. Quasi tutte le testate riprendono la piazza del Tribunale di Milano con il nuovo attacco ai giudici, questa volta con molti meno fans ad applaudirlo.
Mauro Masi sceglie “il tg – per lui - più equilibrato” per salutare, ospite della testata di Minzolini, i telespettatori e la Rai intera. Non è stato affatto commovente.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Furio Colombo, americanista
(Intervista di Alberto Baldazzi)
L’impatto sulla presidenza americana dei fatti di questa notte. È un impatto oltre che visivo, con tutte le manifestazioni pubbliche che si sono svolte fin dalle prime ore, anche reale per la presidenza Obama?
“Il fatto fondamentale è che la presidenza Obama cambia. Cambia perché il più mite e pacifista dei presidenti ottiene la vittoria anche militarmente più clamorosa, quindi diventa un altro personaggio anche agli occhi degli altri cittadini. È una situazione diversa, nuova. L’altra è che proprio nel momento in cui si stava costituendo nella campagna elettorale una difficoltà all’eventualità che fosse davvero americano, in questo momento lo porta a furor di popolo ad essere celebrato come americano: è diventato quello che nei fumetti americani si chiama “Capitan America”. Abbiamo di conseguenza questa cosa curiosa: Obama trionfa dove non è atteso. Lo si attendeva nel più bel discorso, nella più bella azione, nella più verde iniziativa, nella più inaspettata capacità di reagire a questi eventi così negativi del mondo, ed invece reagisce sul piano in cui hanno fallito i suoi predecessori con un clamoroso gesto militare che alla fine è una vittoria. Questo quindi cambia radicalmente lui, la sua immagine e la sua campagna elettorale e ne assicura la rielezione”.
Questo novello Buffalo Bill , chiamiamolo così, vede la sua immagine rafforzata anche a livello internazionale?
“Senza dubbio. Fa apparire tutta la massa di “gente bionda” che ha fatto guerre di tutti i tipi per cavare un ragno dal buco per dei modesti personaggi, al confronto con un guerriero che muove una volta sola, e che quando muove colpisce”.
Furio, un’ ultima battuta: a parte il discorso notturno di Obama, che è stato molto organico e ben studiato, per quanto riguarda la comunicazione? Mi sembra che il Pentagono e la Casa bianca stiamo fallendo, che siano un po’ rabberciati: le foto contraffatte, la mancanza di foto, l’abbandono del cadavere in acqua. C’è qualche cosa che non funziona nella macchina comunicativa della casa bianca?
“Non saprei rispondere a questa domanda. Bisogna essere veramente lì per dare la risposta giusta. La situazione che abbiamo è già resa più confusa dai nostri media e dalle nostre diffusioni di notizie. Per esempio: è irrilevante che la foto del cadavere non fosse vera, perché dipende dai servizi segreti pakistani, ed è rilevante invece che il dna sia quello giusto. Quindi non vedrei dei problemi particolari che non siano ormai scontati dall’annuncio, che è talmente inaspettato, talmente non scontato, talmente non ovvio, che ha battuto tutte le altre obiezioni”.
Dati Auditel di domenica 1 maggio 2011
Tg1 - ore 13:30 6.187.000 31,52% ore 20:00 5.357.000 25,71%.
Tg2 - ore 13:00 3.006.000 16,11% ore 20:30 2.323.000 9,99%.
Tg3 - ore 19:00 2.705.000 17,97%.
Tg5 - ore 13:00 3.248.000 17,24% ore 20:00 4.101.000 19,64%.
Studio Aperto - ore 11:55 770.000 5,63% ore 18:30 1.318.000 9,75%.
Tg4 - ore 19:00 844.000 5,59%.
Tg La7 - ore 13:30 848.000 4,32% ore 20:00 1.344.000 6,45%.
Fonte: www.tvblog.it