di redazione
Alla fine, è proprio il caso di dirlo: la determinazione paga; e gli aquilani, lo hanno dimostrato in più di un'occasione, di determinazione ne hanno a volontà. La legge di iniziativa popolare per la ricostruzione de L'Aquila, elaborata e presentata dai cittadini sarà discussa in Parlamento. L'impegno di tanti cittadini e cittadine, i banchetti sparsi in varie città d'Italia, grazie anche alla solidarietà degli abitanti di altre regioni, hanno consentito di raggiungere la quota necessaria di firme: oltre 40.000 regolarmente certificate. A divulgare la notizia, attraverso il sito www.anno1.org è il comitato promotore della proposta di legge che rivendica la matrice “popolare”, appunto, dell'iniziativa: “ La legge di iniziativa popolare per la ricostruzione dell'Aquila e la messa in sicurezza dei territori ha già raggiunto uno storico traguardo: il suo testo sarà discusso in Parlamento, e non era mai accaduto prima... Questo risultato storico è stato raggiunto grazie alla straordinaria mobilitazione di tanti singoli cittadini, associazioni, comitati, forze sociali e culturali dell'Aquila, del cratere e dell'Italia intera che in questi mesi hanno lavorato con mille difficoltà senza sosta, senza il decisivo apporto delle grandi organizzazioni partitiche e sindacali nazionali.”
Attualmente, il testo in questione, fanno sapere, è già all'esame della Commissione Ambiente e Territorio della Camera dei Deputati ed è stato sottoscritto da 220 deputati di diversi partiti politici, ovvero, sottolineano, dai rappresentanti di “ ...quasi diciotto milioni di elettori, in tutta Italia...”
Ora, gli aquilani chiedono di incontrare direttamente il Presidente della Camera per potergli consegnare in blocco le firme raccolte e le tante che ancora continuano ad arrivare, mentre domenica 15 maggio si sono dati nuovamente appuntamento in Piazza Duomo e pianificare altre iniziative che consentano di accelerare l'approvazione della legge.
Nessuno spazio o risposta, dunque, alle provocazioni del presidente del Consiglio che, parlando delle macerie de L'Aquila, mai rimosse, ha scaricato la responsabilità sull'amministrazione comunale di centrosinistra. Le risposte, all'inefficienza, sono tutte contenute in quella proposta di legge che viene ancora una volta così sintetizzata: “... norme certe al posto di quelle fissate con le ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri o della Struttura Commisariale, fondi certi attraverso un flusso costante nel tempo anche con l’istituzione di una tassa di scopo, poteri reali agli enti locali anziché a commissari, misure per il rilancio economico e sociale del territorio. Tra le misure di interesse nazionale, l’istituzione del “Fondo permanente catastrofi”, cui attingere in caso di spese per fronteggiare emergenze ambientali, e misure di prevenzione ed educazione ambientale.”
per info
www.anno1.org
www.3e32.com