di Osservatorio TG
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I Tg di mercoledì 18 maggio 2011 - Dopo due giorni in cui si è affermata nei Tg l’ineluttabilità dei numeri, alcune testate si ricompattano segnando il ritorno della campagna elettorale. Emilio Fede, che scherza ancora sulla par condicio, decide di far illustrare il programma di Pisapia dal leghista Salvini , ospite in studio. Tg 5 e TG 1 riportano nei titoli metà delle affermazioni di Bossi, e precisamente quella sul governo che terrà, relegando a poche righe da studio l’altra metà: non ci faremo affossare dal Pdl. La testata di Minzolini segnala il dato politico della “sinistra estrema” che sarebbe stata determinante, e condisce questa tesi con un servizio sui centri sociali milanesi. Il direttorissimo oggi ha incassato una ulteriore prova di stima: i tecnici e montatori della sede di Milano, che lavorano per tutte le testate, hanno alla unanimità deciso di togliere le proprie firme dai servizi del Tg 1 perché “da operatori dell’informazione e da cittadini”, li considerano troppo settari. Tg 3, TG la 7 e Tg 2 informano senza forzare, presentando fin dai titoli la notizia dei cinque voti alla Camera in cui il governo è andato sotto. I 10 giorni da qui al sabato 28 maggio vedranno, dunque, di nuovo alcune testate arruolate nell’esercito mediatico che risponde alla maggioranza, disinteressandosi dei cittadini e degli utenti. Nel commento abbiamo sentito Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, che per domani ha organizzato, insieme a diverse altre associazioni, un sit-in davanti alla sede dell’Agcom.
Strauss-Kahn è presente nei titoli di tutte le testate. Tg 1, Tg 5 e Studio Aperto mantengono il caso Melania ancora tra i titoli, ed impaginano i servizi nella prima parte delle edizioni. Dopo aver nei giorni scorsi dedicato un lungo servizio alla malattia dei kiwi, Tg 1 presenta stasera un decisivo servizio sulla zanzara tigre.
I dati preoccupati e preoccupanti esposti oggi da Confindustria sulla mancata crescita trovano ospitalità solo sul Tg3, mentre TG 5 si monda la coscienza con un titolo ed un servizio sulla difficoltà di trovare casa e la conseguente dilazione della data del matrimonio. Il voto negativo del centrodestra in commissione sulla legge Concia-Carfagna sulle aggravanti in caso di reati generati da discriminazione sessuale, è presente solo sul Tg 3.
Lorenzo Coletta
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Beppe Giulietti, i risultati elettorali prima dei ballottaggi li abbiamo visti tutti, maturati con questi telegiornali; che riflessione si può fare? Se i telegiornali avessero fatto un’informazione più corretta ed equilibrata, sarebbero stati diversi?
“Penso proprio di sì, e lo hanno dimostrato tutte le università internazionali ed italiane mettendo in rilievo come ci sia uno spostamento del 5-7 % di voti. Ricordo il precedente di Prodi, quando aveva 10 punti di vantaggio: quella volta Berlusconi, con un’iniziativa che travolse ogni regola della par condicio, recuperò in una settimana qualcosa come 7-10 punti percentuali. Sicuramente i risultati sarebbero stati diversi”.
Passiamo all’Agcom. L’aggettivo “futile”, “patetico”, è corretto per valutare e giudicare gli interventi dell’Agenzia delle comunicazioni in termini di par condicio?
“Noi siamo dei sostenitori della legalità, e per questo chiediamo all’autorità di essere arbitro. Essere arbitro significa dare immediatamente le sanzioni. Quando si registra uno squilibrio non è un questione di un po’ di euro di multa, che Berlusconi paga ridendo, ma di immediata concessione dei tempi di compensazione. Al ballottaggio ci sarà un candidato contro un candidato, e stanno per elaborare questo trucco: mandare gli esponenti del governo ad accompagnare i candidati del centrodestra e “trainarli” attraverso il governo; l’autorità deve essere informata di questo, ma non deve intervenire nelle ultime 48 ore o sarà inutile. Deve intervenire immediatamente; non a sostegno di una parte: deve intervenire a sostegno della legalità repubblicana”.
La legalità repubblicana è anche il diritto dei cittadini ad esprimersi attraverso il referendum; mancano tre settimane a quest’altro appuntamento senz’altro importante . Anche su questo l’Agcom, oltre che le altre autorità competenti, devono far qualcosa?
Assolutamente sì. Noi chiederemo all’autorità di aprire un monitoraggio straordinario non solo sui ballottaggi, ma anche sui quesiti referendari, che al momento sono oscurati; noi vogliamo un monitoraggio per sapere dove, come e quando parleranno i rappresentanti dei comitati referendari, che sono un soggetto protetto costituzionalmente. Non possono essere ignorati. È necessario che l’autorità intervenga su questo immediatamente perché siano predisposti gli spazi a disposizione dei comitati e perché i cittadini siano informati dei quesiti e possano decidere liberamente il loro voto”.
Giulietti, concludiamo con una riflessione mediologica più in generale: anche oggi il Tg1 all’ora di pranzo riporta tra i titoli due cronache criminali: ancora una volta Sarah ed ancora una volta Melania. Che rapporto c’è, a suo giudizio, tra mancanza d’informazione, omertà ed il “pieno” di varie ed eventuali, che spesso anche i nostri Tg di prime time ci presentano?
“È lo sfruttamento dell’industria della paura. Si continua a portare in primo piano uno o due delitti individuali a cancellare i delitti e le tensioni sociali; a cancellare la paura per il futuro; a cancellare le vite precarie. La scelta di portare in testa sempre e soltanto la cronaca nera non è solo una scelta giornalistica, ma è una scelta politica. Su questo forse sarebbe il caso che si aprissero, redazione per redazione, delle discussioni più franche e più vivaci”.
Dati Auditel di martedì 17 maggio 2011
Tg1 - ore 13:30 4.197.000 23,85% ore 20:00 5.659.000 24,45%.
Tg2 - ore 13:00 3.335.000 20,67% ore 20:30 2.652.000 9,90%.
Tg3 - ore 19:00 2.364.000 16,01%.
Tg5 - ore 13:00 4.045.000 24,60% ore 20:00 4.406.000 18,77%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.701.000 20,20% ore 18:30 1.173.000 10,14%.
Tg4 - ore 19:00 1.102.000 7,11%.
Tg La7 - ore 13:30 982.000 5,59% ore 20:00 2.572.000 10,90%.
Fonte: www.tvblog.it