di Osservatorio Tg
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I Tg di giovedì 19 maggio 2011 - I Tg riprendono – con sfumature diverse, se non opposte – i nuovi picchi di volgarità della campagna del centrodestra. La differenza sta nel fatto che Tg 3, Tg La 7 e Tg 2 colgono nelle invettive di Bossi contro “il matto” Pisapia e la “zingaropoli”, che vorrebbe costruire il candidato del centro sinistra, qualcosa di malato e di eccessivo, mentre Tg 1 e Tg 5, per non parlare di Studio Aperto e Tg 4- che fanno proprio un mestiere diverso da quello dell’informazione – riportano le frasi del Senatur come se si trattasse di comunicati istituzionali da ufficio stampa. TG 1 aggiunge qualcosa: dopo aver fatto ascoltare le affermazioni di Bossi, riporta il suo comunicato in cui nega di averle rilasciate; smentita riportata anche dal Tg 2.
Mentre le testate di Berlinguer e Mentana articolano diversi titoli e servizi sulle fibrillazioni della politica, Tg 5 e Tg 1, i gemelli del tappo all’informazione, se la cavano con un unico titolo ed un veloce servizio che mima una par condicio avvilita e avvilente, trasportando subito dopo e ancora una volta l’attenzione dei teleutenti sulla cronaca criminale sbattuta in prima pagina. Nel commento abbiamo voluto dare spazio ad una presa di posizione di particolare rilevanza, che non ha ottenuto grande spazio nelle ultime ore : il ritiro della firma dai servizi realizzati per il Tg 1 dai montatori Rai della sede di Milano: 25 tecnici che, all’unanimità si dichiarano non conniventi con le scelte editoriali di Minzolini, oltre a contestare l’arretratezza tecnologica del servizio pubblico. Il commento è in forma anonima come ci è stato chiesto, solo per rappresentare il valore collettivo dell’iniziativa.
Tutti i Tg – anche TG La 7, che aveva preannunciato di volersene disinteressare – si occupano degli sviluppi del caso Strauss-Kahn. L’opposizione del centrodestra contro il provvedimento Concia sulle aggravanti nei reati omofobici, presente ieri solo sul Tg 3, oggi “sfonda” nei titoli anche di Tg la 7 e nei servizi, più o meno istituzionali ed asettici, del Tg 2 e del Tg 1.
I referendum, questi sconosciuti. Rimangono tali per tutte le testate, con l’eccezione del TG 3 che dedica questa sera ben due servizi, oltre a segnalare le proteste avvenute in giornata davanti alla Commissione Parlamentare e alla sede dell’Agcom.
Tg 5 e Tg2 dedicano un titolo al monumento “brutto “ a Papa Wojtyla - Tg 1 un servizio all’interno.
I fedeli di Studio Aperto preparino i kleenex: la testata diretta da Giovanni Toti ci informa della possibile rottura tra Clooney e Canalis.
Lorenzo Coletta
Il Commento di un rappresentante dei montatori della sede Rai di Milano
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Come mai questa presa di posizione all’unanimità dei 25 tecnici montatori della sede Rai di Milano di Corso Sempione nei confronti del Tg1?
“Abbiamo deciso all’unanimità una linea abbastanza forte per riaffermare la nostra dignità di professionisti del settore ed anche come utenti del servizio pubblico, proprio per porre l’attenzione su quella che è l’importanza del servizio pubblico che sia imparziale e che sia di qualità; di qualità sia dal punto di vista dei contenuti dell’informazione, sia anche dal punto di vista delle scelte artistiche; ricordiamo che la scelta delle immagini è importante quanto quella di un contenuto verbale; un’immagine al posto di un’altra crea una differenza all’interno di un servizio. Siccome riteniamo di essere una parte all’interno di un processo, volevamo affermare proprio questa dignità , questa professionalità e la tutela dell’imparzialità della notizia, per non renderci complici che sta snaturando il servizio pubblico e la rilevanza che ha”
Noi vediamo il servizio nel telegiornale come un prodotto finito. Voi che siete all’interno del processo produttivo, potete rappresentarci l’atmosfera che, soprattutto per i servizi del Tg 1, si crea introno al montaggio di un servizio che voi, lo ricordiamo, realizzate insieme ai giornalisti?
“ A dire il vero non ci sono episodi per cui forzatamente c’è un decisione di scegliere un’immagine piuttosto che un’altra; sono tutte situazioni un po’ velate, che però a volte lasciano trasparire un’invasione in quella che dovrebbe essere una scelta artistica, scegliendo un’immagine piuttosto che un’altra. Certo, poi il servizio viene realizzato sempre “a due”; non è che noi vogliamo fare una guerra al giornalista. Noi collaboriamo con loro e quindi il lavoro viene fatto in due”
Voi siete in 25 e avete preso una posizione all’unanimità. Non siete quindi una colonna dell’estremismo della comunicazione milanese, collegata a chissà quali altre centrali milanesi che si contrappongono a qualche potere o contropotere…
“No, la nostra non è una scelta politica. Siamo semplicemente dei lavoratori che sono entrati in lotta per una difesa innanzitutto della qualità. Noi abbiamo macchine con cui andiamo in onda che risalgono al 1980. Accanto al discorso artistico ce n’ è uno tecnologico, che impedisce di dare risalto alla nostra professionalità e alla potenzialità di una televisione pubblica. Noi abbiamo a cuore la televisione per cui lavoriamo, e richiamo l’importanza della difesa del servizio pubblico in difesa della qualità dell’informazione. Abbiamo deciso all’unanimità di dare un segnale forte all’azienda e agli utenti per porre l’attenzione sulla nostra azienda e il servizio che deve offrire agli utenti,essendo noi stessi utenti”
Il Tg1, nella figura del suo direttore, ha mandato indietro qualche segnale fino ad ora?
“No, non abbiamo avuto alcun riscontro”
Dati Auditel di mercoledì 18 maggio 2011
Tg1 - ore 13:30 4.095.000 22,99% ore 20:00 5.703.000 25,85%.
Tg2 - ore 13:00 3.207.000 19,82% ore 20:30 2.467.000 9,75%.
Tg3 - ore 19:00 2.136.000 15,62%.
Tg5 - ore 13:00 3.952.000 24,00% ore 20:00 4.131.000 18,74%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.800.000 21,69% ore 18:30 993 9,44%.
Tg4 - ore 19:00 817.000 5,91%.
Tg La7 - ore 13:30 992 5,55% ore 20:00 2.250.000 10,10%.
Fonte: www.tvblog.it