di redazione
Un appello ai cittadini e un appello al mondo dell'arte, della musica, del cinema, del teatro. Al di là di quel che ha deciso a maggioranza il governo, al di là di quello che deciderà la Corte di Cassazione sul voto referendario sul nucleare, lanciamo una proposta a tutti gli italiani. Anche se di referendum ne dovesse rimanere uno solo, o due, andiamo a votare e esprimiamo il nostro parere. E diciamo a gran voce che in quel nostro sì o in quel nostro no, ci saranno anche i o il referendum eventualmente scippato.
A questa maggioranza non interessa poi granchè il voto sul nucleare. Ma, come Articolo 21 ha spesso detto, a far paura è il referendum sul legittimo impedimento, quello che ristabilirà l'equilibrio nella giustizia, che affermerà che non può esistere legittimo impedimento per alcuni cittadini e tutti, come sancisce la Costituzione, di fronte alla legge siamo uguali. E l'appello, allora, facciamolo a tutte le forze politiche, a tutti coloro che sono impegnati per la campagna referendaria. Si continui come se il passaggio di fiducia alla Camera sia ininfluente.
Tutti coloro che saranno presenti nelle trasmissioni televisive dicano a gran voce che anche se ci fosse un unico referendum, è come se ogni cittadino rispondesse a tutti i quesiti. Infine voglio lanciare un messaggio a tutti gli artisti che credono nella partecipazione democratica dei cittadini, alla libertà di espressione, al diritto ad una democrazia non pallida.
Come alcuni artisti hanno cominciato a fare, chiediamo a tutti di organizzare uno spettacolo il cui "ingresso" sarà gratuito o scontato presentando il certificato elettorale in cui appare il timbro sul voto referendario. Perchè il voto è strettamente legato alla libertà di espressione. Oggi tentano in ogni modo di impedirci di esprimere la nostra idea sull'ambiente, sul nucleare, sulla giustizia, sull'acqua. Un giorno potrebbero vietarci di vedere un film, di ascoltare musica, di leggere un libro, di vedere uno spettacolo teatrale.