di Milena Gabanelli e tutta la squadra di Report
Avere tante persone al proprio fianco non può che fare bene: rafforza l'idea che probabilmente abbiamo lavorato bene, e tira su il morale. La nostra storia è iniziata 14 anni fa, la fiducia l'abbiamo conquistata sul campo assumendoci per 10 anni il "rischio d'impresa", pur non essendo un'impresa, ma degli umili giornalisti indipendenti. Nella testa e nella forma contrattuale. Negli ultimi 4 anni l'azienda ha ritenuto che era possibile dotarci di "elmetto", fermo restando - giustamente - il diritto di rivalsa in caso di soccombenza dovuta a colpa grave o malafede. Ma ad ogni cambio di poltrona c'è sempre qualcuno che questo elmetto ce lo vuole togliere dalla testa. E' un evidente pretesto, ma tuttavia ci preme sottolineare che non abbiamo mai subito censure, e condiviso ogni difficoltà o pressione con un direttore di rete che non è mai venuto meno agli obblighi del suo incarico. Se il lavoro di Report oggi viene stimato da schieramenti politici trasversali e' anche grazie a Ruffini, che ha sempre avuto come unico referente il pubblico che paga il canone. Detto questo non pensiamo che la Tv pubblica debba garantire a noi uno spazio per diritto divino. E non spetta ai cittadini imporre una programmazione piuttosto che un'altra. Per questo ci sono i direttori e gli amministratori, che devono fare investimenti adeguati per garantire qualità e ricavi. I cittadini possono e devono invece chieder conto, quando pensano che gli amministratori agiscano contro l'interesse aziendale, attraverso un uso improprio del denaro pubblico, conferendo poltrone a chi non ha titolo e chiudendo asset strategici senza avere la capacità di rimpiazzarli. Queste, a nostro avviso, sono le battaglie che ogni singolo cittadino deve fare nell'interesse e salvaguardia di ogni azienda pubblica.
Ad Articolo 21 e a tutti coloro che hanno firmato la petizione, il nostro ringraziamento e l'impegno che, comunque vada, continueremo, con la dedizione di sempre, a fare il nostro mestiere.
"Siamo noi che ringraziamo Milena Gabanelli, la sua squadra e tutti quegli autori e giornalisti che la struttura Delta vorrebbe cacciare dalla Rai, perchè a loro dobbiamo inchieste coraggiose e tentativi di portare luce laddove c'era solo buio". Lo affermano Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. "La possibilità che siano soppressi programmi come Report non è solo una ferita o un oltraggio ma è soprattutto uno sfregio nei confronti dei cittadini che li vogliono vedere. E' per questa ragione che abbiamo deciso di aderire al sit-in di domani 6 luglio davanti a Palazzo San Macuto alle ore 14 nel corso del quale chiederemo a tutte le forze associative e politiche di promuovere una gigantesca class action collettiva capace di raccogliere un milione di firme contro qualsiasi forma di bavaglio, contro chiunque voglia incappucciare la libertà di informazione.