di Isabella Occhi e Michele Cosentini*
"Non era mai successo che per decreto legge un governo provasse a cancellare l'esistenza del Contratto Nazionale e aprisse alla libertà di licenziare. Inoltre il governo fa una legge "ad aziendam" pro Fiat violando principi costituzionali e la carta europea dei diritti dell'uomo." (Maurizio Landini) Il 5 e il 6 settembre al Senato si inizierà a discutere la manovra finanziaria: è importante che tutti i cittadini si ritrovino ad occupare le piazze delle proprie città, per dare vita a una mobilitazione straordinaria a fianco della Fiom e per seguire tutta la fase della discussione: lavoratori, giovani, pensionati e movimenti della società civile.
In una recente intervista, rilasciata alla rivista “Gli Altri”, Maurizio Landini ha posto due domande significative: “Come possono lamentarsi che non c’è crescita senza porsi il problema del lavoro? E le cosiddette forze della sinistra, come fanno a non rendersi conto che la teoria da cui nascono questi provvedimenti è che dalla crisi si esce azzerando diritti e i contratti?” Perfino la Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia parla della manovra in maniera negativa, definendola "certamente depressiva … una gara a chi si inventa la tassa più esotica".
A parte Landini, sembrano tutti marziani. La crisi mondiale e il modo pessimo con cui il nostro Governo l’ha affrontata (dopo averla negata per mesi) ci hanno portato a questo; siamo consci del fatto che bisogna prendere delle decisioni importanti e che bisogna fare dei sacrifici … ma non si capisce come mai questi sacrifici si chiedano sempre ai “soliti noti”: ai dipendenti che pagano da sempre le tasse, ai pensionati, ai cassintegrati, ai precari, ai lavoratori a progetto, agli stagisti, ai disoccupati e - udite, udite - ai disabili. Parlano di lotta all’evasione che ormai è alle stelle: “cifre inaccettabili”, come ha detto anche il cardinal Bagnasco. Ma se non si alzano le pene, l’evasione continuerà a crescere. Non si parla delle spese militari.
Eppure, come ci ricorda Padre Alex Zanotelli, il bilancio della Difesa è di 27 miliardi di euro all’anno, cioè 76 milioni al giorno. Si parla di esonerare dall’I.C.I. i beni immobili del Vaticano. Un patrimonio di circa 100 mila fabbricati sui quali NON vengono pagati 2 miliardi all'anno. Si parla di eliminare le province più piccole, ma perché non tutte? Si parla tanto anche di Casta e privilegi, ma quelli non si toccano.
Come disse il ministro per l'Attuazione del programma (quale programma?) Gianfranco Rotondi: “Dobbiamo coccolare i parlamentari, non possiamo dargli l’aumento, ma almeno coccoliamoli, rassicuriamoli, non rompiamogli le palle se vogliamo arrivare al termine della legislatura. E nel frattempo cerchiamo di farci dimenticare. I privilegi vanno tutelati. Tanto, più impopolari di così...”. Infine, i capitali rientrati tramite lo scudo fiscale e tassati al 5%, potrebbero essere ri-tassati, per esempio, al 15%. Dicono che non è possibile, perché si rompono gli impegni presi.
Ma non si rompono anche i patti con i cittadini onesti, se possono essere licenziati senza giusta causa e se blocchi il loro TFR? Per la Rete Viola e per tutti i cittadini di buon senso, misure come quelle appena descritte sarebbero le più logiche e più sagge. La Rete Viola, condividendo appieno le parole di Maurizio Landini e ritenendo intollerabili le attuali manovre del Governo, aderisce alla mobilitazione in tutte le piazze italiane, nonché allo sciopero previsto per il 6 settembre. Siamo anche convinti, come Landini, che uno sciopero non sia sufficiente: bisogna insistere e promuovere iniziative e mobilitazioni “straordinarie”, richieste da una situazione drammaticamente “straordinaria”.
Isabella Occhi e Michele Cosentini*
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