di Francesco de Notaris*
Ha terminato la sua corsa Giancarlo a Monaco di Baviera dove aveva partecipato al Meeting interreligioso organizzato dalla Comunità di Sant' Egidio. Da oltre 40 anni ci frequentavamo, parlavamo di...tutto, dei figli , e, ospite a casa, in occasione di periodici convegni, mio figlio gli cedeva letto e stanza. Aveva insegnato a comprendere il Concilio a generazioni di lettori; aveva educato a saper leggere il "fatto religioso" nella nostra società; aveva indicato la strada per comprendere meglio la Chiesa di questo tempo.
Indagatore, attento, un giorno mi chiese un Dizionario napoletano-italiano e gli portai il lavoro di Antonio Salzano lasciandoglielo presso il custode della sua abitazione romana. Non ebbe quel testo, perchè scomparve dalla sede del custode. Lo ricomprai.
E consultò quel vocabolario in occasione della visita del Beato Giovanni Paolo II a Napoli dal 9 al 13 Novembre 1990.
Nell' Agosto scorso era in Calabria, in un luogo amato nel quale, apprezzato e coinvolto, leggeva e studiava ed offriva un contributo socio-culturale. Divertiti commentammo al telefono notizie pubblicate da un quotidiano, riferentesi ad una cronaca presentata come religiosa e che era invece l'esaltazione di un paganesimo superstizioso. Ricordammo il momento conviviale in occasione del suo settantesimo compleanno ed il tempo trascorso a Trastevere, a Roma, in quella occasione, tra amici di tutte le età.
Volle scrivere un articolo per il libro "Realizzare la speranza" (ed.Dehoniane Roma) , che curai. Da quell'articolo che commentava i discorsi del Papa, riporto un brano significativo ed attuale:
"La spinta è ad una Chiesa pubblica, certo non più privatizzata nei recinti del sacro, a sacramentalizzare la plebe, ad aspergere di acqua santa la miseria, a medicare piaghe di un sistema che continua a riprodurle, nelll'immunità dei suoi poteri e nella ramificazione legale delle sue alleanze. Che si tratti di promozione umana come dimensione politica della fede o appena di funzioni di supplenza della Chiesa alle carenze di uno Stato in deriva, (che non ha esibito finora quasi altro rimedio che la militarizzazione del territorio e la repressione), il fatto è che l'emergenza del sud ha convinto il Papa ad assumere l'iniziativa di una rottura palese con il sistema organico della Piovra, con le sue pretese devozioni ma anche con i suoi tentacoli nelle istituzioni pubbliche, nonchè con le sue ricorrenti minuficenze alla Chiesa.
...è sembrato significativo l'appello del Papa ai cattolici a uscire dalla rassegnazione, frutto dell'impotenza per rimettere in questione l'assetto delle"strutture dell'ingiustizia".
In particolare gli amministratori della Campania si sono sentiti chiamati in causa come responsabili del degrado sociale del Mezzogiorno e della "modernizzazione senza sviluppo" che ne determina la frantumazione sociale: superando le consuete, non di rado moralistiche, deplorazioni sul malcostume amministrativo, Wojtyla ha manifestato la persuasione che la situazione del Mezzogiorno non sia frutto di fatalità storica ma di precise responsabilità politiche.
La reazione imbarazzata dei 250 politici presenti nel capannone dell'Aeritalia alla reprimenda papale può rivelare, a un primo livello emotivo, lo sconcerto immediato dinanzi alla "dissociazone" avviata dal pontefice".
Significative le parole che Padre Lombardi S.J. ha pronunciato nel ricordare Giancarlo che perseguiva ideali di testimonianza evangelica e che dovunque si trovasse mostrava l'amore per la Chiesa.
Era stato giornalista iscritto all'UCSI, animatore della Rivista di quella Unione che aveva bisogno della presenza di una coscienza limpida e critica e costruttiva.
Il profilo di Giancarlo sarà tratteggiato con cura. A me resta il rimpianto di aver non 'profittato' appieno della sua cultura e generosità, di aver imparato poco per mia responsabilità. Gli sono grato perchè mi ha considerato amico.
*tratto da www.laretitudine.net