di Osservatorio TG
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I Tg di mercoledì 12 ottobre 2011 - Doveva essere il giorno delle intercettazioni, ma la sempre più evidente agonia del governo Berlusconi scombina piani e scalette. Nessun Tg se ne occupa, e il rinvio del ddl bavaglio non viene neanche citato. Anche un Emilio Fede evidentemente scosso “evita” le quotidiane giaculatorie sulla privacy. Ma le mobilitazioni di giornalisti e associazioni a difesa del diritto-dovere di informare ed essere informati, anche oggi sono proseguite. Per il commento, al presidio del Pantheon abbiamo sentito Fulvio Fammoni, Presidente del Comitato per la libertà e il diritto all’informazione.
Con il Segretario Confederale della CGIL abbiamo anche accennato all’attenzione - spesso in chiave “securitaria” – che i Tg cominciano a dedicare alle proteste degli “indignados nostrani”. Grande questa sera lo spazio alla tensione e agli scontri di Bologna. In vista della imminente manifestazione, prepariamoci ad un sabato tutt’altro che ordinario. Segnaliamo un buon servizio del Tg 1 che , da Roma, una volta tanto fa “sentire” adeguatamente la voce dei giovani contestatori.
Per la politica, cosa aggiungere? A parte le reticenze e di Studio Aperto e TG 4, le altre testate non possono fare a meno di dedicare un adeguato spazio ad una giornata quanto mai tesa sul piano della maggioranza e delle opposizioni. Per Tg 1 e Tg 5, comunque, il richiamo di Napolitano alle responsabilità del Premier per uscire in qualche modo dalla intricatissima situazione, va letto come un diretto riconoscimento del ruolo e della potestà di Berlusconi. Di tutt’altro avviso risultano Tg 3 e, soprattutto TgLa 7. A proposito della testata diretta da Mentana, va segnalato che il suo share si assesta sempre più spesso intorno al 12%: ieri sono stati superati i 3 milioni di contatti.
La dura presa di posizione della Casa Bianca contro Teheran – accusata di organizzare attentati sul suolo americano - monopolizza le pagine degli esteri.
Per Tg di Minzolini, oltre alla segnalazione della “strana” e corretta copertura sul sociale, non può mancare quella più “consueta” sull’infotainment; penultimo titolo: “La popolazione britannica è sempre più grassa. Una catena di grandi magazzini si adegua e allarga i camerini di prova”. Grasso che cola…
Luca Fargione
Il Commento di Fulvio Fammoni, Segretario Confederale CGIL e Presidente del Comitato
per la libertà e il diritto all'informazione
(intervista di Alberto Baldazzi)
Fammoni, si tratta di uno stop- and- go o possiamo tirare un sospiro definitivo?
“Non lo sappiamo. In ogni caso è importante che per la terza volta questa legge è stata bloccata. E questo, naturalmente, non va soltanto a merito nostro, del Comitato per la libertà dell’informazione, ma è merito di tanti. Soprattutto, di quei centinaia di migliaia di cittadini che hanno caparbiamente manifestato contro le leggi ad personam; contro le leggi incostituzionali e contro le leggi bavaglio. Ci hanno detto che manifestare non sarebbe servito a niente: non è così, e la realtà lo dimostra”.
Una previsione, non so se dire cauta o accorta, su quello che accadrà il 15 a Roma. Stiamo parlando appunto di informazione e di sociale in riferimento alla manifestazione degli “indignados”. C’è da preoccuparsi?
“Non so dire. Credo in ogni caso che l’informazione debba essere coerente e precisa in tutte le situazioni e in tutte le occasioni. Io che mi occupo prevalentemente dei temi del lavoro e ad esempio, posso dire che spesso c’è una rappresentazione non vera della situazione del lavoro in Italia. Si ragiona spesso per slogan; per titoli che vengono lanciati, e non si ragiona sulle gravissime condizioni in cui versano in questo periodo molte persone in Italia”.
Una battuta sul contratto di apprendistato, che alcune testate televisive stanno presentando come la panacea di tutti i mali per la disoccupazione giovanile...
“Sicuramente il nuovo contratto di apprendistato, quello che il governo ha subito - perché tra la sua proposta iniziale ed il contratto finale c’è molta differenza -, è un buon contratto. Ma il successo di questo nuovo contratto è legato ad una pura e semplice occorrenza, e cioè che la altre forme di lavoro, che costano meno, in cui è più facile licenziare e che cannibalizzano questa tipologia di lavoro, vengono cancellate”.
I dati Auditel di mercoledì 11 ottobre.
Tg1 - ore 13:30 3.798.000 22,52% ore 20:00 5.377.000 21,57%.
Tg2 - ore 13:00 2.933.000 19,45% ore 20:30 2.673.000 9,49%.
Tg3 - ore 19:00 2.443.000 15,24%.
Tg5 - ore 13:00 3.214.000 20,94% ore 20:00 5.138.000 20,51%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.123.000 17,65% ore 18:30 952.000 8,04%.
Tg4 - ore 19:00 1.019.000 6,22%.
Tg La7 - ore 13:30 1.084.000 6,39% ore 20:00 3.005.000 11,85%. Fonte: www.tvblog.it
Fonte: www.tvblog.it