di Osservatorio TG
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I Tg di giovedì 13 ottobre 2011- Stranamente dignitosi i maggiori Tg di serata sulla giornata parlamentare che ha visto Berlusconi parlare ai “suoi” deputati per la fiducia che sarà votata domani. Anche gli sconquassi finanziari di giornata sono ripresi da tutti. il Tg la 7 ed il Tg 1, tornando alla politica, si armano addirittura di pallottoliere per ipotizzare numeri, assenze e malattie diplomatiche con una ventina di ore di anticipo. Ci siamo meravigliati vedendo sul Tg 1 lo scajolano Gava che annuncia la sua probabile astensione. Il Tg 5, enfaticamente, esordisce facendo “suo” nei titoli il Berlusconiano “L’Italia ce la fa”. Peccato veniale se confrontato con Tg 4 , che manda in onda per 18 minuti l’integrale dell’intervento del Premier, o con Studio Aperto che ci regala un imperdibile editoriale del Direttore Giovanni Toti il quale, pervaso da un sanissimo fuoco democratico, si scaglia contro l’opposizione che ha “mancato” in aula il confronto con il Premier.
Enrico Mentana oltre che la “conta” dei deputati fedeli, fa fare ai suoi quella degli sbadigli di Bossi: ben 12, durante i 18 minuti dell’intervento berlusconiano. Il direttore di TgLa 7 “evoca” in studio il fantasma di Michele Santoro. Un bel duetto su servizio pubblico o meno, sui Comizi d’amore, sull’involuzione dell’informazione televisiva; un occasione per lanciare ulteriormente l'imminente e attesissima ripartenza di Santoro del 3 novembre.
Tg 3, che sulla politica ospita in studio il Direttore di Repubblica Ezio Mauro, va segnalato per due servizi col bollino blu: uno da una scuola elementare di Milazzo, dove i tagli hanno fatto accorpare in un’unica aula una terza, una quarta ed una quinta; l’altro da Roma, da Via Nazionale, che ha dato volti e voci agli “indignados” nostrani, oggetto nei giorni scorsi quasi esclusivamente di servizi televisivi centrati su tensioni e violenza. Nel commento abbiamo sentito Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente, che ha dato la propria adesione alla manifestazione di sabato 15 nella Capitale.
Non se ne occupa il WWF – non è sua competenza -, ma lo fanno i nostri encomiabili Tg, tutti protesi a scovare lo Yeti. Ieri se ne era occupato il Tg2 e Studio Aperto; questa sera si segnala la sempre più consueta abbinata Studio Aperto/TG1, che ci trasportano in oscure caverne siberiane dove – è oramai sicuro! – vive l’ominide, afflitto da una glaciale solitudine. Studio Aperto ci fa sentire anche la sua voce. Abbiamo avuto un brivido: sembrava quella del Senatur.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Vittorio Cogliati Dezza, abbiamo notato nei giorni scorsi, noi dell’Osservatorio, che gli Indignati “nostrani”, a differenza degli Indignados americani o degli altri paesi europei, hanno un’attenzione soprattutto in riferimento ai rischi di disordini e di violenze. Rispetto alla giornata del 15, che si prospetta molto importante, oltreché globale, cosa dice Legambiente su questo tema, per questo appuntamento così importante a cui ha aderito?
“Per mascherare quella che è la sostanza della mobilitazione, in questo caso, si sta ripetendo un po’ lo stesso rituale che abbiamo già visto in anni passati, poiché è abbastanza facile pensare che dentro agli Indignati ci sia anche la rabbia, esistenziale direi quasi. Non è una categoria politica, però fa parte del quadro. Io penso che questo sia un elemento, appunto esistenziale, ma marginale, perché poi, stando in tantissimi, come saremo il15 ottobre in corteo, quella sarà la forza che permetterà alle tante persone presenti di trasformare la rabbia individuale in indignazione politica.”
Cogliati Dezza, il 15 è una giornata globale ma esistono nel nostro paese delle specificità del “made in Italy” che fanno di queste proteste qualche cosa di più attinente al nostro ambito ristretto, quindi al nostro rapporto con la nostra politica o con la nostra assenza di politica.
“Sì, noi in Italia abbiamo qualche motivo in più, nel senso che alla crisi finanziaria di cui tutti parlano si aggiunge il fatto che in Italia è top secret parlare di crisi economica e sembra che la crisi economica, occupazionale, delle filiere industriali, del lavoro dei giovani, non ci sia più e l’unico problema è “fare cassa” per coprire le debolezze finanziarie del sistema. A questo si aggiunge la scarsissima credibilità del governo, che ormai ha raggiunto il lumicino. Se pensiamo che si parla di condono edilizio – che tra l’altro da un punto di vista economico ha sempre portato dei costi aggiuntivi per le casse pubbliche; il bilancio è sempre stato in passivo- è veramente la rappresentazione della scarsa credibilità e fantasia e, soprattutto, mancanza di visione del futuro che questa classe politica e dirigente ha. In più c’è un altro motivo per essere indignati e cioè che questa manovra finanziaria si è sviluppata a soli due mesi dalla vittoria referendaria, dove quasi 27 milioni di italiani hanno dimostrato di voler partecipare e di essere interessati alla cosa pubblica e di sentirsi parte di un tessuto politico che governi la quotidianità della vita di tutti noi. Ritornare indietro rispetto a quei livelli è un ulteriore elemento di indignazione. Io mi auguro che il 15 ottobre riprenda in mano il testimone di quel movimento referendario e che rappresenti un ulteriore passo avanti, coniugando il bisogno di uscire dalla precarietà con un’ idea di futuro verso cui oggi concretamente si può andare, partendo anche dalla Green Economy e non solo, ma battendo in questa direzione quell’atteggiamento retrogrado della classe dirigente italiana rispetto alla crisi economica. ”
Dati Auditel di mercoledì 12 ottobre 2011
Tg1 - ore 13:30 3.724.000 22,07% ore 20:00 5.627.000 22,33%.
Tg2 - ore 13:00 2.748.000 18,08% ore 20:30 2.828.000 10,29%.
Tg3 - ore 19:00 2.622.000 15,96%.
Tg5 - ore 13:00 3.286.000 21,29% ore 20:00 4.981.000 19,83%.
Studio Aperto - ore 12:25 1.959.000 16,33% ore 18:30 982.000 8,35%.
Tg4 - ore 19:00 1.063.000 6,35%.
Tg La7 - ore 13:30 1.111.000 6,55% ore 20:00 2.849.000 11,21%.
Fonte: www.tvblog.it