di Osservatorio TG
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I Tg di lunedì 24 ottobre - Supportata da Feltri (TG 4) e da Ferrara (TG5 e Tg 1), la flotta Raiset esegue gli ordini di Palazzo Chigi, e si lancia nella “controffensiva” di Berlusconi, come la definisce Tg 2: rigettare il fumogeno dall’altra parte della barricata, ovvero verso Parigi e Berlino; “mazzolare” Sarkozy, “il nemico della porta accanto”; glissare su una giornata caotica che ha visto il tutti contro tutti nella maggioranza e che, mentre scriviamo questa analisi, non sappiamo se, in consiglio dei ministri, produrrà qualcosa, e “cosa” produrrà per rispondere all’ultimatum di Bruxelles. Un ultimatum che , per Tg 4, non esiste, così come conferma Frattini ripreso dal Tg 1. Insomma: il Paese, che non ha nulla da imparare dai partner, è stato fatto oggetto di un sordido attacco da parte di un politico fallito, Sarkozy, attacco che va rigettato sventolando il (nostro) tricolore. Allons enfants de la Patrie . In alternativa, le risate di Bruxelles sono un “qui pro quo” e, come suggerisce Emilio Fede, il sorriso del premier francese è un’intima e toccante risposta ai complimenti ricevuti per la nascita della secondogenita della coppia Sarko-Carla. Forse - scusate l’ingenuità - c’è una corrispondenza tra “questi” Tg e “questa” politica che produce e smentisce nelle stesse ore 12 schemi di condono, mescolati a pagelle scolastiche elettroniche, riforme pensionistiche ma – ci mancherebbe – rifiuta quello che tutti chiedono, ovvero una patrimoniale.
Chi prova ad informare dicendo “pane al pane e vino al vino” – è il caso del Tg La7 e del Tg 3 - , risulta anche frenato da una certa dose di amor patrio che non stona, visti i rischi e le condizioni drammatiche del Paese; Mentana, pudicamente, è l’unico che segnala il ruolo svolto in queste ore dal Quirinale, oltre la scontata cronaca degli incontri di Napolitano con il Premier e con i leader dell’opposizione. Questi ultimi, come è ovvio, illustrano le loro posizioni solo su queste due testate. Eppure, ci sarebbe spazio nelle scalette; sarebbe bastato, ad esempio che il Tg 1 avesse rinviato o cassato il decisivo servizio sugli italiani che schifano il lavoro del mungitore.
In queste ore, comunque determinanti, nel commento riproponiamo le amare riflessioni di Ezio Mauro, da Repubblica.it.
Mentre non sappiamo come il Paese passerà “’a nuttata”, - si parla di una ulteriore riunione notturna e forse un nuovo Cdm domani - vi lasciamo segnalando un atto di resipiscenza: il Tg 1 che rivaluta, finalmente, le intercettazioni, e trasmette l’audio originale del ragazzo di Chieti arrestato per l’attacco al blindato il 15 di ottobre a Piazza San Giovanni. Chissà se domani sarà possibile ascoltare dal (quasi) maggior Tg italiano, quelle di Lavitola…
Il Commento di Ezio Mauro, Direttore de “La Repubblica”
(da Repubblica.it)
“Si potrebbe dire che il “retroscena” è andato in scena al vertice europeo, perché lo sguardo ed i sorrisi tra Sarkozy e Merkel quando si parlava della fiducia nei confronti di Berlusconi; e poi il rimedio in extremis del Presidente francese nel dire: “Noi abbiamo fiducia nelle istituzioni italiani economiche e quelle politiche”, dimostrano il calo di credibilità che noi dobbiamo scontare ogni volta passiamo dalla dogana e usciamo dal nostro Paese. Qual è la situazione? C’è una crisi di portata mondiale, un problema che riguarda le banche ed i debiti di cui le banche si sono caricate rispetto agli stati che hanno difficoltà. La Francia è in una situazione di difficoltà, e tuttavia questo atteggiamento nei confronti dell’Italia dipende dal fatto che manca una direzione della nostra politica. La Merkel ha riconosciuto che i fondamentali dell’Italia sono a posto. Sarkozy ha avuto la scortesia di uniformare la situazione dell’Italia a quella della Grecia, che è una cosa inesatta e – soprattutto – ingiusta. Rimane tuttavia il problema della credibilità: della credibilità che noi sappiamo conferire non soltanto alla nostra politica, ma alle misure che prenderemo e che abbiamo preso. Bisognerebbe ragionare su quanto le misure faticose per i cittadini che sono state prese dai governi, spesso su sollecitazione e commissariamento delle istituzioni europee (l’Europa, la Commissione, la Bce e i governi europei), quanto queste misure sono state appesantite e rese meno efficaci per una mancanza di credibilità portata dalla nostra cornice politica complessiva. Le istituzioni hanno bisogno che la politica le sostenga, le faccia camminare e le renda credibili. Tra una misura e l’altra deve esserci la credibilità di un’azione politica che manca. Il rischio è che si prendano altre misure e che queste misure si rivelino poi scarsamente efficienti proprio perché siamo poco credibili, perché – di fatto – manchiamo di governo e di indirizzo politico. D’altro lato, se incrociamo questi dati con quelli di Ilvo Diamanti, noi vediamo che la situazione non può durare: abbiamo un presidente del Consiglio che è al 22,4 di fiducia, ed il suo principale partner di governo è al 20% di fiducia. È una situazione che non è dato di verificare in natura in nessun altra democrazia. E qual è il pericolo? Che vengano prese da noi delle misure e che poi, quando arriverà un governo diverso, non ci siano più le risorse per fare quello che ci sarà da fare: la finestra di opportunità per il Paese è molto ristretta. È una finestra politica e di necessità: adesso si possono fare delle cose, ma per farle ci vuole una leva politica e la leva politica che abbiamo insediata legittimamente a palazzo Chigi, si è mangiata tutte le possibilità di lavorare. Questo è il punto. L’Europa ce lo ha certificato, anche se in modo sgradevole”.
Dati Auditel di domenica 23 ottobre 2011
TG1: 5.487.000 (27.7%); ore 20: 5.583 .000 (22.21%)
TG2: 3.342.000 (17.8%); ore 20.30: 2.849. 000 (10.82%)
TG3: 812.000 (6.11%); ore 19: 3.080.000 (15.53%)
TG5: 3.723.000 (19.6%) ; ore 20: 5.597.000 (22.19%)
STUDIO APERTO: 3.297.000 (20.66%); ore 18.30: 1.944.000 (11.39%)
TG4: 1.036.000 (9.72%) ; ore 18.45: 1.191.000 (6.01%)
TGLA7: 1.034.000 (5.22%); ore 20: 1.918.000 (7.65%)