Articolo 21 - Osservatorio TG
Se fossero i Tg a votare, Berlusconi avrebbe ancora la fiducia
di Osservatorio Tg
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I Tg di giovedì 3 novembre 2011 - “As you like it”. Scomodiamo Shakespeare, oppure Pirandello, con la sua la sua commedia “Così è, se vi pare”, per introdurre un “grande” dell’informazione: stiamo parlando di un Emilio Fede ringalluzzito che dopo qualche giorno di apnea, riemerge sontuoso per decretare il trionfo di Silvio Berlusconi – novello Re Carlo – che torna dalla terra di Francia vittorioso nell’agone internazionale ma, soprattutto contro i miserabili “ingrati” transfughi che avrebbero deciso di abbandonarlo. Ad aiutarlo un cerimonioso Sallusti , un capo prêt –a- porter per innumerevoli serate del Tg 4. Anche Tg 1 e Tg 5 riportano gli apprezzamenti europei al piano italiano, nonché le affermazioni di Obama che parla della Grecia: un eventuale cambio di esecutivo non assicura la soluzione dei problemi. L’affermazione sulla Grecia viene “traslata”, chissà perché, in politica interna. TG 1 si porta avanti, e comunica che se anche alla Camera Berlusconi andasse sotto per l’abbandono degli scontenti e dei malpancisti, un governo “tecnico” o d’emergenza non otterrebbe mai la fiducia al Senato. Per un attimo avevamo avuto un brivido! Quindi “vince” la tesi di Alfano, abbondantemente ripresa: dopo Berlusconi solo il diluvio , ovvero le elezioni anticipate.
“Così è se vi pare”, e così la “versione” di Tg la 7 è diversa: Sarkozy che in conferenza stampa esprime dubbi sulla realizzazione delle promesse italiane, e che fa di tutto per non stringere la mano a Berlusconi. Tanto spazio, poi sia su Tg 3 e TG la 7 ai sommovimenti ai confini parlamentari tra Pdl, Responsabili e Udc. Mentana cerca di interpretare, per quanto possibile, il paso doble di Stracquadanio. Chi ci capisce è bravo.
Nel commento abbiamo interpellato Federico Orlando, presidente di Articolo 21, sulla dimensione carsica dell’informazione di alcune testate: abbondante, fluente e radiosa quando si rintraccia un alibi per parlare bene del Premier, sintetica, asciutta, veloce e reticente, quando le cose vanno male per Berlusconi e , purtroppo, per il Paese.
Nella serata che vede l’esordio di Servizio Pubblico di Michele Santoro & c., ci ha fatto effetto ascoltare il comunicato sindacale dell’Usigrai sulle tre testate del servizio pubblico della Rai. Il sindacato attacca l’azienda per l’insipienza della dirigenza, le mancate scelte, quelle sbagliate e le “fuoriuscite” autolesioniste. Il testo letto dalla conduttrice del Tg 1 è apparso surreale.
Concludiamo come abbiamo aperto: sono cinque i tipi di cefalee che fanno soffrire milioni di italiani. Ce lo dice Emilio Fede. Noi ne ipotizziamo un sesto: i forzati dell’Osservatorio Tg denunciano notevoli sintomi di malattia professionale: astenia, mal di testa, conati vari.
Lorenzo Coletta
“Così è se vi pare”, e così la “versione” di Tg la 7 è diversa: Sarkozy che in conferenza stampa esprime dubbi sulla realizzazione delle promesse italiane, e che fa di tutto per non stringere la mano a Berlusconi. Tanto spazio, poi sia su Tg 3 e TG la 7 ai sommovimenti ai confini parlamentari tra Pdl, Responsabili e Udc. Mentana cerca di interpretare, per quanto possibile, il paso doble di Stracquadanio. Chi ci capisce è bravo.
Nel commento abbiamo interpellato Federico Orlando, presidente di Articolo 21, sulla dimensione carsica dell’informazione di alcune testate: abbondante, fluente e radiosa quando si rintraccia un alibi per parlare bene del Premier, sintetica, asciutta, veloce e reticente, quando le cose vanno male per Berlusconi e , purtroppo, per il Paese.
Nella serata che vede l’esordio di Servizio Pubblico di Michele Santoro & c., ci ha fatto effetto ascoltare il comunicato sindacale dell’Usigrai sulle tre testate del servizio pubblico della Rai. Il sindacato attacca l’azienda per l’insipienza della dirigenza, le mancate scelte, quelle sbagliate e le “fuoriuscite” autolesioniste. Il testo letto dalla conduttrice del Tg 1 è apparso surreale.
Concludiamo come abbiamo aperto: sono cinque i tipi di cefalee che fanno soffrire milioni di italiani. Ce lo dice Emilio Fede. Noi ne ipotizziamo un sesto: i forzati dell’Osservatorio Tg denunciano notevoli sintomi di malattia professionale: astenia, mal di testa, conati vari.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Federico Orlando, Presidente di Articolo 21
(Intervista di Alberto Baldazzi)
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Federico Orlando, abbiamo visto anche attraverso l’Osservatorio Tg di ieri declinazioni molto diverse, tempi molto diversi e titolazioni più o meno attente ai temi della crisi, soprattutto nel caso del Tg1. La domanda più apparire retorica: siamo all’interno di declinazioni diverse legate a visioni pluralistiche della realtà, o c’è qualcosa dietro - soprattutto da parte del TG1 - ?
“No, c’è qualcosa dietro. Diciamo che anzi c’è qualcosa sotto: la realtà, la verità e i fatti vengono messi sotto il tappeto, come la polvere dalle cameriere infedeli o dalle massaie frettolose; e così fa anche il Tg1. È così da anni, da quando c’è stato l’avvento della nuova direzione, della cui faziosità francamente non sospettavo potesse essere tanto accentuata. Ha però avuto la sfortuna, per mandanti politici, di avviarsi in questa direzione con la comparsa di testate più libere e disinibite che garantiscono un’informazione a vasto raggio. Un esempio sono il Tg di Mentana ed il Tg di Bianca Berlinguer. In conclusione è da venerdì scorso che il servizio pubblico non fa il servizio pubblico."
Federico, ti propongo un paragone: Giuliano Ferrara ed Augusto Minzolini, sono due giornalisti che, probabilmente, su molte cose la pensano uguale. Cogli anche tu una legittimità di espressioni - anche estreme, come quelle del direttore del Foglio - che però non è tale, cioè non è veramente legittima per chi dirige un importante telegiornale del servizio pubblico. Che differenza c’è tra i due ruoli?
“La differenza è che Ferrara dirige il suo giornale privato. È un prodotto che va sul mercato, e chi lo vuole lo compra. Minzolini dirige invece un servizio pubblico. È come se un capotreno decidesse di far salire alcuni viaggiatori fermi sul marciapiede della stazione e non farne salire altri. È esattamente la stessa cosa: delazione del servizio pubblico, o interruzione, o qualcosa del genere. È comunque anticostituzionale, perché viola il principio e diritto di tutti ad informare e venire informati. Questo non lo dico per polemica personale nei confronti di questo o quel direttore, ma come un fatto di cultura generale. Insomma, in una vera democrazia una posizione come quella del Tg1 non è ammissibile.”
Dati Auditel dei Tg di mercoledì 2 novembre 2011
Tg1 - ore 13:30 3.796.000 21,01% ore 20:00 5.928.000 22,08%.
Tg2 - ore 13:00 2.900.000 17,80% ore 20:30 2.574.000 8,83%.
Tg3 - ore 14:30 1.897.000 12,08% ore 19:00 3.092.000 15,85%.
Tg5 - ore 13:00 3.663.000 22,01% ore 20:00 5.424.000 20,21%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.399.000 18,39% ore 18:30 1.392.000 8,75%.
Tg4 - ore 11:30 442.000 6,45% ore 19:00 1.135.000 5,73%.
Tg La7 - ore 13:30 1.152.000 6,38% ore 20:00 3.078.000 11,31%.
Tg2 - ore 13:00 2.900.000 17,80% ore 20:30 2.574.000 8,83%.
Tg3 - ore 14:30 1.897.000 12,08% ore 19:00 3.092.000 15,85%.
Tg5 - ore 13:00 3.663.000 22,01% ore 20:00 5.424.000 20,21%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.399.000 18,39% ore 18:30 1.392.000 8,75%.
Tg4 - ore 11:30 442.000 6,45% ore 19:00 1.135.000 5,73%.
Tg La7 - ore 13:30 1.152.000 6,38% ore 20:00 3.078.000 11,31%.
Fonte:www.tvblog.it
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