di Osservatorio TG
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I Titoli dei Tg di martedì 15 novembre - “Est modus in rebus”, segnalava Orazio Flacco. Non troviamo citazione più adeguata per sottolineare l’adeguatissima modalità verbale e relazionale con cui il Presidente incaricato Mario Monti si è presentato nelle conferenze stampa di ieri e anche di questa sera, per “raccontare” il suo lavoro in queste complicatissime ore. Vista la strettissima relazione che negli ultimi anni ha contrassegnato i toni della comunicazione e quelli usati dalla politica, noi dell’Osservatorio ci auguriamo che lo stile composto, il rigore verbale, l’educazione e la serenità con cui Mario Monti si sta manifestando agli italiani, possano “contaminare” anche il linguaggio e lo stile dei Tg e dei talk-show. Su questo “straordinario” e, speriamo, non provvisorio, cambio di scena, nel commento abbiamo sentito il giornalista e scrittore Michele Serra.
Passando dall’estetica alla politica, anche stasera la testata che più si è diffusa nell’analisi delle ultime schermaglie è stata TG La 7. Osservato speciale di giornata il Pd, e la “maretta” interna – così è stata presentata – sulla questione Letta – Amato. Come per il Tg 3, spazio poi alla lavata di capo di Fini a Bocchino per le “esuberanti” dichiarazioni al Corriere sulla futura collocazione politica di Mario Monti. Come dire: i Tg più corretti non fanno sconti a nessuno.
Diverso il comportamento delle testate classicamente Raiset. Si ha l’impressione che le indecisioni e le convulsioni del partito di Berlusconi riverberino in una strategia differenziata: anche stasera TG 4 e Studio Aperto appaiono “revanscisti”, e segnalano vincoli, limiti e contraddizioni solo nello schieramento del centro sinistra. TG1 e Tg 5, invece, indossano un abito più istituzionale. Quanto durerà? La testata di Mimun “segue” l’invito di Napolitano a farla finita con la logica delle raccomandazioni, e propone un buon servizio sul “santo in paradiso” , facendo intervenire sul tema il Senatore a vita Emilio Colombo.
Un’ultima notazione sul “nuovo” e sul “vecchio”: Tg 2 ci presenta la foto di famiglia di Mario Monti: immagini casalinghe, moglie e figli. E Berlusconi? Per la prima volta, dopo anni, il suo nome non compare nei titoli di nessun Tg.
Luca Fargione
Il Commento di Michele Serra, giornalista e scrittore
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Michele Serra, noi che osserviamo il linguaggio dei telegiornali, troppo spesso collegato al linguaggio estraniante, se non turpe, della politica, abbiamo assistito ieri sera ad una sorta di prima presentazione, di epifania del Presidente incaricato Monti, nelle sue dichiarazioni durante la conferenza stampa. Noti anche tu che siamo di fronte a un delta, fondamentalmente positivo, nel linguaggio che questo nuovo protagonista della vita politica italiana tenta di introdurre?
“Be’, certo. Sta perfino diventando pleonastico dirlo, ma lo noto eccome. Non so se definirlo “alto profilo”, perché questa espressione dà l’idea di qualcosa di un po’ pomposo. Parlerei di grande sobrietà. Sembra una persona che sa di cosa sta parlando e che, soprattutto, è di poche e severe parole. Adesso, rispetto a precedenti modalità, pare di sognare … Aspettiamo i prossimi sviluppi; “se son rose, fioriranno”, si dice in casi come questo. Va detto che eravamo ormai talmente abituati ad un basso profilo nella comunicazione politica, e a una sorta di finto stile finto popolare, che fa piacere scoprire che c’è ancora una classe dirigente che cerca di esprimersi da classe dirigente.”
Michele, senza voler usare “matita rossa” e “matita blu”, possiamo dire che ieri abbiamo ascoltato una sintassi corretta, un italiano non aulico, ma preciso?
“Sì, direi che possiamo dirlo. Per rispondere con una battuta - o meglio, una considerazione che sento dire spesso, ultimamente – sarebbe bello poter tornare a votare persone che sono migliori di noi, e non “uguali” a noi, come dice la vulgata populista in modo molto demagogico. È da un po’ di anni che si pensa che la democrazia sia una sorta di abbassamento generalizzato del livello, e che questo abbassamento di per sè garantirebbe, appunto, il fatto che il Paese è “democratico”. Io credo che questo non sia vero. Per me in una democrazia deve esserci comunque una selezione dei migliori, una selezione di larghissimo spettro e con il contributo più largo possibile – possibilmente quello di tutti -, ma che contempla la selezione dei migliori. Tornare a votare per qualcuno che è migliore di noi sarebbe, in questo momento, un sogno. Un sogno, perché ci eravamo disabituati a crederlo possibile”.
I Dati Auditel dei TG di lunedì 14 ottobre
Tg1 - ore 13:30 4.031.000 23,48% ore 20:00 6.201.000 22,51%.
Tg2 - ore 13:00 3.129.000 19,93% ore 20:30 2.829.000 9,61%.
Tg3 - ore 14:30 2.153.000 13,33% ore 19:00 3.275.000 16,14%.
Tg5 - ore 13:00 3.497.000 21,93% ore 20:00 5.630.000 20,48%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.372.000 18,66% ore 18:30 1.473.000 8,94%.
Tg4 - ore 11:30 487.00 7,55% ore 19:00 1.274.000 6,21%.
Tg La7 - ore 13:30 1.195.000 6,44% ore 20:00 3.220.000 11,55%.
Fonte: www.tvblog.it