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Studenti in piazza: "Noi il benvenuto non lo diamo"
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di Bruna Iacopino

Studenti in piazza: "Noi il benvenuto non lo diamo" Se il buon giorno si vede dal mattino quello che vede il nuovo Governo Monti insediarsi alla guida del paese inizia nel segno della contestazione studentesca che, da Berlusconi ad oggi, non è minimamente retrocessa, tanto meno ha intenzione di farlo di fronte ad un governo tecnico.
Un governo, dicono, non eletto dal popolo, non democratico, e che dunque, non dovrà rendere conto a nessuno per i vari provvedimenti “lacrime e sangue” che andrà ad approvare. Mentre la polizia carica a Milano, Palermo e Torino, il corteo sfila in maniera ordinata e pacifica per le vie della Capitale ma “... questo è solo l'inizio” urla un ragazzo dal microfono, davanti a un palazzo del Senato completamente blindato e inaccessibile bersagliato solo dal lancio di frutta e uova.
Gli striscioni, i cori, gli interventi da parte delle ragazze e dei ragazzi, studenti medi e universitari vanno tutti nella stessa direzione: la crisi la deve pagare chi l'ha provocata, sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi.
Non è un benvenuto. I ragazzi urlano le loro domande e pretendono riposte dal nuovo esecutivo: “ Cosa vuol dire il nuovo presidente quando parla di equità sociale? Cosa rappresenta allora il taglio di 25 miliardi sulla spesa sociale? Cosa ne sarà della riforma Gelmini, ora che c'è un Governo tecnico? ...”
La marcia prosegue spedita, preceduti dai Book bloc, uno dei simboli ormai della protesta studentesca, si muovono gli studenti, medi per la maggior parte, in coda lo spezzone dei Cobas.
“ Oggi ci siamo ripresi le strade” urlano “ abbiamo compiuto un gesto di democrazia e di partecipazione” e il riferimento è all'ordinanza del sindaco Alemanno che tornerà a valere già a partire da domani, quando manifestare in città sarà possibile solo di sabato e nei festivi e al quale rispondono in coro in centinaia al grido: “Roma libera!”
Tanto in cantiere ci sono già altri appuntamenti importanti: c'è il 26 novembre, quando il popolo del referendum tornerà in piazza per rivendicare i risultati ottenuti, ci sono le assemblee cittadine  a cui tutti sono invitati a partecipare e c'è da battersi contro ogni “...forma di privatizzazione e liberalizzazione che tenti di trarre profitto dai diritti e dai beni comuni...”
Riuscirà Monti a conquistare la fiducia che oggi non gli è stata accordata?

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