di redazione*
L'annuncio è arrivato dopo che il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia ha dichiarato di aver deciso di ri-registrarsi come partito politico per presentarsi alle elezioni. Il partito aveva boicottato le ultime elezioni nel novembre 2010, le prime dopo 20 anni, che sono state ritenute dalla comunità internazionale elezioni non libere ed eque a causa della Costituzione e della legge elettorale.
Ora la legge elettorale è stata modificata ed è stato rimosso il divieto per i partiti politici che vogliono candidarsi, di avere tra i propri membri persone che hanno subito una condanna, e il divieto per i condannati di partecipare alle elezioni. Pertanto due importanti elementi di critica che impedivano all’NLD di registrarsi, ora non sono più un ostacolo.
Oggi dopo la modifica legislativa Aung San Suu Kyi e il suo partito hanno deciso di candidarsi in tutti i 48 seggi vacanti in Parlamento dopo la nomina dei ministri. L'annuncio è stato dato dall’ NLD a seguito di una riunione di 100 alti dirigenti a Rangoon.
Alcuni membri dell’esecutivo dell’NLD hanno mostrato perplessità rispetto alla decisione di candidarsi. Il cofondatore del partito Win Tin, un veterano della politica birmana che ha passato 19 degli ultimi anni nelle terribili carceri birmane aveva dichiarato che mentre riteneva positiva la scelta della registrazione, riteneva non positiva la scelta di andare in parlamento. Anche l’ala dello Stato Kachin del partito ha votato a favore della registrazione ma contro la candidatura alle elezioni, dichiarando che tale scelta avrebbe dovuto essere presa solo dopo la realizzazione della pace nelle regioni di confine dove ancora oggi si registrano combattimenti e violazioni dei diritti umani. Vi è la preoccupazione che il ruolo dell’NLD in parlamento possa essere solo un pochino di più di una mossa cosmetica, vista la presenza dominante del partito legato ai militari: l’USDP che ha vinto l’80% dei voti nelle elezioni.
Alcuni osservatori osservano con preoccupazione che il governo potrebbe utilizzare Aung San Suu Kyi per rafforzare la facciata democratica di un regime concedendo solo uno spazio minimo all’opposizione. Altri osservano al contrario che con l’allentamento delle misure repressive il Partito dell’NLS potrebbe diventare un soggetto prioritario per il futuro del paese. La leader birmana ha risposto a tali preoccupazioni affermando:” non bisogna concentrarsi soltanto sulla propria dignità di ciascuno quando si lavora In politica, ma si dovrebbe fare quello che si ritiene debba essere fatto. Per questo mi candiderò alle elezioni se riterrò che dovremo farlo.”
Aung San Suu Kyi ha un atteggiamento positive rispetto ai segnali di progresso nel paese dal momento in cui è salito al potere il governo nominalmente civile e ritiene che le dichiarazioni pro riforma del Presidente Thein Sein siano genuine.
“Abbiamo deciso all'unanimità che la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), si registrerà secondo le leggi sulla registrazione dei partiti, e saremo presenti nelle prossime elezioni", ha dichiarato un comunicato del partito.
Nel frattempo il Presidente Barack Obama ha annunciato che a fronte di un “barlume di progressi “ gli Stati Uniti hanno deciso di inviare Hillary Clinton in Birmania il mese prossimo. Obama ha telefonato ad Aung San Suu Kyi prima assumere tale decisione. Il Ministro degli Esteri signora Clinton, sarà il primo segretario di Stato a visitare in 50 anni.
Il corrispondente della BBC Rachel Harvey spiega che queste decisioni sono stati visti come l’ approvazione delle misure adottate dal nuovo governo pseudo civile appoggiato dai militari verso le riforme politiche.
Le elezioni devono ancora essere programmata.
Suu Kyi ha accolto con cautela i cambiamenti , ma sostiene che sono necessari ulteriori progressi: 'Azioni concrete'
Il Presidente Obama ha dichiarato nel corso della riunione di Bali "Ieri sera ho parlato con Aung San Suu Kyi che ha confermato direttamente di sostenere l'impegno americano per far avanzare questo processo," ha detto.
Durante la sua visita, la Clinton dovrebbe "esplorare se gli Stati Uniti possono facilitare una transizione positiva in Birmania", ha dichiarato il presidente americano.
"Questa possibilità dipende dal governo birmano se intende intraprendere azioni più concrete. La Birmania se non riuscirà a muoversi lungo il sentiero delle riforme continuerà ad subire le sanzioni e l'isolamento". Gli Stati Uniti manterranno le sanzioni economiche e divieti di viaggio nei confronti dei membri dell'ex giunta.
L'annuncio degli Stati Uniti è venuto un giorno dopo che i leader delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) hanno deciso che la Birmania presiederà il blocco regionale nel 2014. nel passato la Birmania aveva dovuto rassegnarsi a rinunciare alla presidenza di turno a causa della violazione dei diritti umani.
Ma il ministro degli Esteri indonesiano Marty Natalegawa ha dichiarato che gli stati membri dell’ASEAN ritengono che la Birmania abbia compiuto progressi significativi verso la democrazia.
*tratto da http://www.birmaniademocratica.org