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I Tg di mercoledì 23 novembre - Tutte le testate, con l’eccezione di Tg La 7, aprono sulle alluvioni e le vittime al sud. È il Tg 1 che dedica il maggiore spazio, almeno 15 minuti, fornendo aggiornamenti anche in coda e intervistando il neo ministro dell’ambiente. In primo piano il monito di Napolitano sulla prevenzione.
Su La 7, alle 20,30 l’emergenza al sud non era ancora affrontata. In cambio, per Mentana il notiziario più completo su economia, finanza e politica, con al centro la “nemesi storica” che sta colpendo la Germania della Merkel, giudice severo dei costumi economici dei partner Ue, ma colpita dall’asta dei bund andata semi deserta.  In tutte le testate si respira un qual certo senso di “rivincita” nazionale, anche se si tratta di una vittoria di Pirro, visti i tassi raggiunti dai buoni del tesoro italiani.
La politica, per il Tg La7, in queste condizioni dei mercati,  fa da spettatrice; la polemica interna sul responsabile economico del Pd Fassina, è comunque presente dappertutto. Nel commento abbiamo sentito Padre Alex Zanotelli, animatore del movimento per l’acqua pubblica che sabato torna in piazza,  ma anche fustigatore della sudditanza ai mercati e alla finanza, nonché scettico sulla “svolta” nella politica italiana.
Tg 4 dedica stasera ampio spazio al richiamo del Colle sulla cittadinanza ai minori figli di immigrati, nati in Italia, ed in una sorta di editoriale a braccio, esprime la sua personale adesione: ospita, poi, Don Riboldi, Anche Tg 3, TG 2 e Tg 1 ritornano sul tema, la qual cosa ci fa particolarmente piacere. Segnaliamo una copertura particolarmente efficace sul Tg 2.
L’arresto dell’infermiera bolognese per super assenteismo, è notizia ghiotta, e la ritroviamo su Tg1, Tg 2, Tg5 e Studio Aperto.  Le 7 vittime degli incidenti sul lavoro nelle ultime 24 ore fanno meno gola, e sono illuminate  solo dal Tg 2, che se ne occupa fin dai titoli. Doveroso quanto raro.
Concludiamo, come avevano esordito, con Tg La 7 che per il super cast di testimoni vip al processo Ruby, tra i quali Clooney e Ronaldo, ruba a Jovanotti  la definizione migliore: “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”.

Luca Fargione

Il Commento di Alex Zanotelli, Padre Comboniano
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Padre Zanotelli, in questa fase – forse “microfase”, per i pessimisti – stanno riecheggiando parole buone, parole nuove: equità, rigore, attenzione per i figli degli immigrati. È una fase che non sappiamo se sarà persistente, ma che è stata preparata da altri slogan vincenti,  come i”l’acqua come bene pubblico”Cosa pensi del momento  che stiamo vivendo?

“Io sono ancora molto disincantato. Non penso che siamo arrivati a nuovi passaggi. Non li vedo. Anzi,  ho la netta impressione che la parola d’ordine sia  privatizzare, soprattutto i servizi pubblici, per pagare il debito. Questo per me è gravissimo. Tra l’altro va anche contro il referendum. E per di più, cosa secondo me ancora più grave, diventa sempre più evidente come, alla fine, siamo tutti prigionieri di banche e banchieri. E questo è grave. Mi riconferma ancora di più quello che ho sempre detto. Nel 2008 mi guardavano tutti con gli occhi sgranati. Ma perché dobbiamo salvare le banche? Obama le ha salvate durante la grande crisi delle banche, e adesso noi siamo qui, con  le banche che  ci spillano soldi.  La mia opinione era che dovevamo fare quello che ha fatto Roosevelt: “Avete sbagliato? Colpa vostra”. Ha usato i soldi dei cittadini durante la grande depressione del 29’ per far lavorare i cittadini. Li ha investiti in scuole, costruzioni e posti di lavoro. Quello che mise  a servizio dell’economia reale, fece ripartire l’economia americana. Io penso che, se vogliamo salvarci, dobbiamo ritornare all’economia reale. Dobbiamo tirarci fuori dalla finanziarizzazione dell’economia. Secondo me questo è il nodo di fondo”.

L’acqua è senz’altro un elemento oltre che reale, fondamentale. La vedi ancora a rischio?

Direi di sì, perché dopo aver vinto un referendum mi sarei aspettato, prima di tutto, che il Parlamento prendesse seriamente questa cosa, e ci desse una legislazione. Ma non abbiamo in Italia una legislazione sull’acqua. Anche i comuni, in questi giorni, si interrogano su che basi porre le loro politiche, ed alcuni hanno paura. Quindi, da una parte c’è il Parlamento, che non ha combinato assolutamente nulla; dall’altra c’è questo vento di privatizzazioni, che io  avverto sempre di più. Per cui - al di là di Napoli, che ha questo momento forte con Lucarelli e siamo riusciti a fare questo passaggio – nelle (altre) città non solo non se ne sente parlare, ma accade l’opposto.  È preoccupante questo clima. Ecco perché  si deve rilanciare il tema, anche con manifestazioni. Ma soprattutto, dovremmo  riuscire ad innescare una campagna seria: vorrei invitare i cittadini ad autoridursi le bollette dell’acqua di quel +7% che la seconda domanda referendaria ha abolito. Vorrei quindi invitare i cittadini all’obbedienza civile, ossia all’obbedienza al referendum, a quanto ha deciso il popolo italiano”.

Dati auditel dei TG di martedì 22 ottobre

Tg1 - ore 13:30 4.149.000 23,08% ore 20:00 5.855.000 21,52%.
Tg2 - ore 13:00 3.200.000 19,61% ore 20:30 2.634.000 9,06%.
Tg3 - ore 14:30 2.199.000 13,09% ore 19:003.014.000 14,53%.
Tg5 - ore 13:00 3.572.000 21,53% ore 20:005.598.000 20,63%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.417.000 18,05% ore 18:301.530.000 8,86%.
Tg4 - ore 11:30 537.000 7,29% ore 19:00 1.160.000 5,55%.
Tg La7 - ore 13:30 1.106.000 6,14% ore 20:00 2.765.000 10,11%.

Fonte: www.tvblog.it