di Osservatorio Tg
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I Tg di giovedì 1 dicembre - Nel giorno dell’abbandono di Guarguaglini a Finmeccanica, le notizie ed i servizi sulla “tangentopoli for ever” quasi rubano la scena all’economia. Ilda Boccassini e la sua conferenza stampa che preannuncia nuovi sviluppi, hanno spazio su Tg 3 e Tg La 7, mentre Tg 1 e Tg 5 “non se la sentono” di fare apparire sui loro schermi lo storico bersaglio di innumerevoli campagne di delegittimazione. Nessuno, per altro, riporta i dati resi pubblici oggi da Transparency International, che nel suo report colloca l’Italia al 69° posto nella classifica dei paesi più corrotti; ovviamente si tratta di una classifica “al contrario”, dalchè risulta che siamo messi malissimo. Le tante indagini che collegano – raro esempio di unità nazionale – il sud alla irreprensibile Lombardia, ci riportano alle polemiche suscitate solo pochi mesi fa da Saviano, accusato di “leso nordismo”. Nel commento abbiamo sentito Maria Teresa Brassiolo, che di Transparency International Italia è Presidente. A lei abbiamo sollecitato una riflessione anche su un tema che – per fortuna –sembra scomparso dall’agenda politica, dopo averne calcato le scene anche parlamentari da assoluto protagonista : quelle intercettazioni telefoniche essenziali nelle indagini in questi giorni in prima pagina, il cui ruolo nessun Tg si è ricordato di ricordare.
Tornando a politica ed economia, segnaliamo la scelta di Tg 5 di “aprire” su Marchionne e la Fiat “in fuga” dall’Italia, anche se poi il Lingotto ha smentito. In primo piano su tutte le testate le dichiarazioni di Passera sul baratro recessione e le tensioni sulle scelte del governo sul tema previdenza. Per Studio Aperto questo è il tema che squasserà la sinistra. Grande attenzione al tema dei vitalizi parlamentari: notizia seria, ma vissuta dal Tg 5 soprattutto in chiave di “vendetta popolare”. La testata di Mimun deve essere molto “liquida”, visto l’attacco frontale alla tracciabilità dei pagamenti che, si ascolta nei titoli, potrebbe scendere a 100 euro.
Il Tg 1 anche ieri è stato superato dal Tg 5, malgrado l’attesa per la fiction di Beppe Fiorello che è andata benissimo: il problema, dunque, non era il mancato traino della formula 1, bensì un annaspare scomposto che stasera lo porta a proporre un altro titolo e servizio inutile e becero: le immagini (schermate) del corpo di Melania, il giorno del ritrovamento.
A riconciliarci con il vecchio adagio “tanto è un gioco”, ci pensa Studio Aperto che propone un dovizioso servizio sull’abitudine degli italiani alla “toccatina”, alla “tastatina”, o se volete, alla “mano morta”: sarebbe assolutamente diffusa e, quasi, una “specialità nazionale”.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Maria Teresa Brassiolo, Presidente di Transparency International Italia
( intervista di Alberto Baldazzi)
Dottoressa, da tempo eravamo messi male, ma i dati resi pubblici oggi da Trasparency International sono veramente “deludenti”, per usare un eufemismo: 69 ° posto nel ranking della corruzione. La situazione è molto grave in Italia in quanto a scorrettezza e corruzione…
“Sì, ritengo di sì. Dobbiamo segnalare poi che c’è un’alta tolleranza nei confronti della corruzione; la gente non si rende bene conto di quanto la corruzione influisca sull’immagine del Paese, sul debito del Paese, sulla mancanza di investimenti stranieri. Sarebbe dunque necessario che tutti prendessero coscienza di questi fattori, e che mettessero davanti al loro interesse personale quello collettivo, perché la corruzione è finalizzata proprio e solo agli interessi personali. Soltanto lavorando tutti insieme nella direzione della giustizia e dell’equità, tutti quanti potranno averne dei vantaggi; con la corruzione, invece, i vantaggi sono per pochi, e a rimetterci sono in tanti”.
Oramai la corruzione, che investe sia il settore privato che quello pubblicodove la politica, la rappresentanza politica si dispiega in maniera nefasta, è diventato un elemento strutturale. Cosa pensa la vostra associazione delle iniziative tentate, portate avanti in questi anni, contro le intercettazioni telefoniche ? Anche in questi giorni siamo di fronte a nuove indagine sulla corruzione nell’area pubblica, che sono partite proprio da intercettazioni telefoniche…
“Io penso che la magistratura debba fare un uso corretto delle intercettazioni nella misura in cui lo ritenga necessario per le indagini. Il problema è quando le intercettazioni diventano pubbliche e magari vengono a toccare persone che non sono direttamente collegabili a ipotesi di reato . Questo è il problema di difficile soluzione; bisogna trovare un giusta misura tra i diritti della magistratura che, poi, sono a tutela di tutti noi, e il diritto dei cittadini a non essere coinvolti in un processo sui media prima che la magistratura abbia deciso sulla loro colpevolezza. Il problema è piuttosto che il disegno di legge anti corruzione è stato votato al Senato, e poi è stato affossato da qualche parte alla Camera, e non riusciamo a farlo progredire. Il fatto che questa legge non sia stata votata ci ha penalizzati nella classifica, perché la legge conteneva alcuni adempimenti che l’Italia avrebbe dovuto fare nei confronti dell’Ocse e dell’Onu e del Consiglio d’Europa, che allo stato dei fatti non sono stati emanati ; quindi il giudizio è stato quello che è stato”.
Dati Auditel di mercoledì 30 novembre 2011
Tg1 - 22.24% - 3.814 ore 13:30 21.59% - 5.657ore 20:00.
Tg2 - 17.40% - 2.690ore 13:00 9.21% - 2.596ore 20:30.
Tg3 - 12.60% - 1.956ore 14:30 15.40% - 3.021 ore 19:00.
Tg5 - 20.79% - 3.278ore 13:00 21.90% - 5.738ore 20:00.
Studio Aperto - 17.23% - 2.135ore 12:25 8.49% - 1.357 ore 18:30.
Tg4 - 6.57% - 389ore 11:30 5.07% - 1.001 ore 19:00.
Tg La7 - 6.30% - 1.082ore 13:30 10.54% - 2.795ore 20:00.Fonte: www.tvblog.it