di Osservatorio TG
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I Tg di mercoledì 7 dicembre - L’arresto del capo dei Casalesi si impone nella gerarchia dei Tg, occupando l’apertura su Tg 1, Tg 2, Tg 5 e Studio Aperto; Tg la 7 ospita in diretta Roberto Saviano e preannuncia uno speciale di “Bersaglio mobile”; più limitato lo spazio per Tg3, che apre sulla ritrovata unità dei sindacati per lo sciopero contro la manovra Monti. Gli elementi anche “scenici” che hanno caratterizzato il blitz delle forze dell’ordine, con il dialogo attraverso il muro del bunker, le immagini di entusiasmo di poliziotti e magistrati, hanno certamente invogliato le diverse testate a realizzare coperture ampie ed efficaci. A proposito di Saviano, stasera Emilio Fede ci ha regalato un’ulteriore, folklorisistica invettiva contro la “fama immeritata” dello scrittore. Va segnalato, da Tg La 7 e Tg 2, il commento in parte amaro del Procuratore Piero Grasso, che ha invitato, ora, a scoprire e punire gli ingegneri e i tecnici che hanno costruito il bunker per Michele Zagaria, lamentando l’omertà diffusa e l’intreccio di interessi illegali nel territorio di Gomorra. Nel commento abbiamo parlato con Lorenzo Diana, Coordinatore nazionale della rete per la legalità, che da sempre chiede un’attenzione più costante e meno rapsodica al cancro della criminalità organizzata, da parte dei media e delle istituzioni.
La crisi e la manovra sono l’apertura per Tg la 7 e Tg 3; quest’ultimo privilegia la ritrovata compattezza dei maggiori sindacati, mentre Mentana scalda i motori sulla due giorni di vertice europeo, per la quale non tira una buona aria. Le possibili e, a questo punto, probabili , modifiche sull’indicizzazione delle pensioni sono ricercate in maniera bipartisan dalla politica, e riprese in maniera bipartisan dai Tg.
Tg 1 propone un decente servizio sull’area del “sociale”: gli adolescenti sempre on line ed i rischi che ne derivano. Quasi pentito, subito dopo ci introduce nel clima di austerity in Gran Bretagna, che avrebbe costretto la Principessa Kate ad acquistare un vestito in un grande magazzino, spendendo solo 66 sterline. Altro che pensioni non indicizzate, A che punto siamo arrivati!
Luca Fargione
Il Commento di Lorenzo Diana, Coordinatore nazionale de “La Rete per la Legalità”
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Lorenzo Diana, una volta tanto i Tg si sono occupati oggi, anche inseguendo la logica della “fiction” con l’arresto spettacolare nel cunicolo, di un’importante operazione contro la criminalità organizzata. Però questo avviene una volta ogni tanto. L’impegno dell’informazione nel rappresentare che cos’è la criminalità organizzata, soprattutto in certi territori, ma – sappiamo bene – non solo al sud, è abbastanza latitante …
“L’informazione deve essere seria e dare conto della la realtà. Giovanni Falcone definiva la mafia un “fenomeno umano, con un inizio e una fine, ma un problema serio e grave”. La mafia non appare quotidianamente come un problema serio e grave nella rappresentazione quotidiana che viene fatta dall’informazione. L’informazione, se accende i riflettori, ci aiuta a risolvere questo problema serio e grave. Per questo oggi otteniamo un risultato anche grazie ai riflettori accesi con l’informazione, con il successo di “Gomorra” di Roberto Saviano. L’informazione può dare un grande contributo alla crescita di civiltà e territori che sono sotto l’oppressione mafiosa.”
Il precedente governo si era caratterizzato anche con alcune presenze “inquietanti”, come quella di Cosentino - nome che riemerge in prima pagina in questi giorni e in queste ore. Il nuovo governo è fatto di persone sicuramente tutte per bene, però noi abbiamo notato che, nel momento del suo insediamento, Monti nel suo programma non ha fatto riferimento alla lotta contro la criminalità organizzata, ma può essere stata solo una dimenticanza. Cosa c’è da aspettarsi da questo governo nelle sue azioni? E poi un’ultima battuta su chi rivendica i meriti: e se lo facesse oggi il neo ministro Cancellieri, come lo faceva prima Maroni, cosa ci direbbe Lorenzo Diana?
“Se lo facesse l’attuale ministro sorriderei, come sorridevo prima quando si attribuì i meriti il ministro Maroni. Perché questo è un lavoro encomiabile e paziente di servitori dello Stato- magistrati, poliziotti e carabinieri – che oggi raggiungono uno straordinario successo; ma noi abbiamo bisogno di dare costanza e ordinarietà all’impegno delle istituzioni contro le mafie. Per questo dal governo Monti io mi aspetterei che sia aggiunta tra le priorità dell’agenda di governo la lotta alle mafie. Non averlo citato da parte di Monti è un fatto grave, non può essere una dimenticanza e se fosse stata una dimenticanza sarebbe altrettanto grave. Non può bastare passare dal fastidio contro la giurisdizione e le leggi, che si notava nel governo Berlusconi, al silenzio totale. Abbiamo bisogno di passare dal “fastidio” contro le leggi, dall’attacco e dalla polemica contro i magistrati ad una dichiarata guerra alle mafie. Anche perché questa è una riforma che non costa, che aiuta a liberare i territori e il Mezzogiorno, che rende il paese più moderno. Come si può pensare di rendere il paese più competitivo senza liberarlo dalle mafie? Questo io mi aspetto da Monti, se vuole essere un governo serio.”
Dati Auditel dei TG di martedì 6 dicembre
Tg1 - ore 13:30 4.156.000 23,76% ore 20:00 5.786.000 22,11%.
Tg2 - ore 13:00 2.706.000 17,41% ore 20:30 2.294.000 8,12%.
Tg3 - ore 14:30 1.960.000 12,52% ore 19:00 3.005.000 16,05%.
Tg5 - ore 13:00 3.346.000 21,10% ore 20:00 5.289.000 20,29%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.230.000 18,31% ore 18:30 1.041.000 6,88%.
Tg4 - ore 11:30 593.000 9,21% ore 19:00 1.145.000 6,01%.
Tg La7 - ore 13:30 1.039.000 5,92% ore 20:00 2.490.000 9,47%.
Fonte: www.tvblog.it