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Contro gli insulti di Bossi, i cittadini denunciano
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di redazione

Contro gli insulti di Bossi, i cittadini denunciano

Una denuncia da depositare contemporaneamente il 20 gennaio presso le diverse Procure italiane. Così un gruppo di cittadini e cittadine ha deciso di rispondere ricorrendo a vie legali e con un passa parola via mail, all'ennesima provocazione del leader della Lega Umberto Bossi. La denuncia parte da uno specifico, come si legge nel testo fatto circolare: “... il 30 dicembre 2011 il TG3 serale aveva mandato in onda brani di un intervento di Umberto Bossi, in occasione di un raduno provinciale di militanti della Lega Nord denominato “Berghem frecc” ad Albino, in provincia di Bergamo. Tale intervento apparve nella sua versione completa nel sito di You Tube fin dal giorno dopo. In esso Umberto Bossi, segretario del partito della Lega Nord, senatore della Repubblica Italiana e Ministro delle Riforme nel precedente Governo, si esprimeva attraverso le seguenti testuali parole ed i seguenti inequivocabili gesti...”
L'intervento viene trascritto per intero e vengono descritti i gesti poco consoni, certo, ma abituali per personaggi come Bossi.
“Nel guardare e riguardare increduli il video allegato – scrivono i querelanti,  ci si domanda come sia possibile che un simile degrado, nemmeno qualificabile come politico, possa essersi insinuato senza trovare argini autorevoli nel nostro Paese. Pensiamo che la misura sia colma e che questo sia un buon giorno per girare pagina.”
I reati di cui si sarebbe reso colpevole l'ex ministro e per i quali si chiede l'intervento della magistratura sono quelli di “Offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica” ai sensi dell’art. 278 c.p., e di “Vilipendio delle Istituzioni costituzionali” ai sensi dell’art. 290 c.p.
Perchè, si legge ancora: “...Siamo tutti quotidianamente responsabili del linguaggio che usiamo e dei gesti che scegliamo. Alcuni hanno però delle responsabilità in più: sono gli eletti negli Organi del Parlamento, i migliori e le migliori, secondo il progetto delle nostre Madri e dei nostri Padri costituenti. Sono “deputati” per legge ad avere cura dei beni comuni, comprese le forme delle relazioni civili delle quali l’uso delle parole, la correttezza dei gesti, il rispetto nei confronti del Presidente della Repubblica (che gode la stima del 94 % dell’intero popolo italiano) rappresentano il nucleo fondante.”

Guarda il video incriminato


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