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di Osservatorio Tg
ASCOLTA L'OSSERVATORIO TG DEL 19 GENNAIO 2012
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I Tg di giovedì 19 gennaio 2012 - Al sesto giorno dalla tragedia 3 testate su 7 “ragionano” e decidono di impaginare la Costa Concordia non in apertura: Tg 2 in seconda posizione, Tg 3 dopo 18 minuti, Tg La 7 dopo 28. Ed è proprio Mentana nei pretitoli ad avvertire i telespettatori eventualmente interessati non alle notizie ma ai reality che è meglio per loro cambiare rete. Al contrario, i Tg Mediaset annunciano nei titoli la “maratona” in prima e seconda serata sulla nave spiaggiata, oppure diremmo meglio sulla ragazza moldava amica del capitano-mostro Schettino che campeggia come una star o una delinquente nelle impaginazioni di Studio Aperto, Tg 4 e Tg 5 ma – e sembra di essere tornati a quando “c’era lui” – nel senso di Minzolini – anche su Tg1. All’interno del TG Mentana fa un titolo che abbina Giglio e Avetrana, certo non per il peso della cronaca che raccontano, ma per la morbosità che i Tg colgono e instillano in avvenimenti drammatici fino a farli diventare un prodotto industriale, suscettibile di innumerevoli riproduzioni e variazioni sul tema: finchè il prodotto “tira” va sfruttato. Se passiamo dalla vetrina dei Tg a quella dei programmi così detti di “approfondimento”, oltre all’orgia di Porta a Porta e a quella che si preannuncia su Mediaset, stasera La 7 propone in “Piazza Pulita” uno speciale sul Giglio. Incuriositi – ma non preoccupati – abbiamo sentito il conduttore Corrado Formigli che ci ha dato la sua “lettura” della “fragilità del comando”. Di certo “Piazza Pulita”non ci rappresenterà il mostro contrapposto all’eroe, e non scandaglierà l’identità della notizia-non notizia del giorno: la comparsa della ballerina moldava. Segnaliamo infine un bel servizio dal Tg 3, che ci racconta i volti e le aspirazioni di chi, a gennaio, sale su una delle tante ”crociere dei poveri”.
Laddove scende la Concordia, risale la politica e l’economia, con il “the day before” del decreto sulle liberalizzazioni, le immagini delle proteste dei tassisti e con la situazione d’emergenza in Sicilia per lo sciopero degli autotrasportatori che fino a ieri non era stato degnato di alcuna attenzione. Standard& Poor’s si gode un momento di illuminazione (negativa) con le perquisizioni a Milano decise dalla Procura di Trani. Ma l’abbassamento dello spread, pur in presenza del declassamento, non provoca particolari commenti o riflessioni.
Per “scaldare” i teleutenti in vista della maratona-Concordia, Tg 5 e Studio Aperto ci parlano fin dai titoli di Parolisi, ipotizzando che a qualcuno interessi, e temiamo che, almeno in parte, abbiano ragione.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Corrado Formigli, giornalista e conduttore di "Piazza Pulita"
(intervista di Alberto Baldazzi)
Questa sera anche tu, Corrado, ti occupi della Concordia; immagino con modalità e finalità un po’ diverse da quelle di Bruno Vespa nei giorni scorsi e ti chiedo: è inevitabile la dicotomia “il mostro e l’eroe”, così come si sta evidenziando in questi giorni, nell’analisi del dramma del Giglio?
“La trovo una dicotomia fastidiosa, ad uso dei mezzi di informazione. L’abbiamo tutti un po’ utilizzata, però è molto riduttiva. In realtà oggi la nostra attenzione è posata su un altro obiettivo, cioè cercare di capire se il più grande patrimonio di cui l’Italia è in possesso, ossia il suo ambiente e il suo straordinario patrimonio paesaggistico, sia in pericolo, e soprattutto perché quando si parla tanto di crescita di un paese non si pensa mai, appunto, alla straordinaria potenzialità che questo straordinario patrimonio offre. Perché non si può ripartire proprio dalla tutela del nostro patrimonio paesaggistico? In fondo noi rischiamo di svendere quanto più di prezioso abbiamo. Quindi la nostra riflessione stasera su Concordia comincerà da qui, poi naturalmente parleremo della crescita e delle liberalizzazioni. Ma quello che è successo al largo – anzi, vicinissimo – alle coste del Giglio ha molto a che fare con la crescita del nostro paese.”
Torniamo sulla “querelle” di queste ore solo per un attimo. Addirittura il Tg5 ha chiamato in campo Lombroso, riproducendo la faccia del capitano Schettino- il mostro - ritenendo evidente che una faccia così non può che produrre danni. C’è comunque molto da crescere nella deontologia e anche nell’attenzione alla profondità dell’informazione italiana.
“Sì, è un’assurdità ovviamente. In realtà la vicenda di Schettino ci ricorda l’imprevedibile fragilità del comando. Noi ci affidiamo a chi guida un autobus, un jumbo, o anche una nazione pensando che sia infallibile, invincibile e perfetto, poi invece il comando ha le sue fragilità, le sue debolezze, le sue viltà; questo in realtà è il discorso interessante. Chiaramente chiamare in campo Lombroso, o fare comunque dei paragoni del genere, mi sembra assolutamente ridicolo. Da questo punto di vista io non ci sto. Penso che in questa storia non ci siano i Buoni e i Cattivi, e tra l’altro, la cosa che mi colpisce molto è il fatto che noi diamo la patente di eroi a personaggi che fanno solamente e giustamente il loro dovere. Ormai in Italia fare il proprio dovere è un atto di eroismo.”
Dati Auditel di mercoledì 18 gennaio
Tg1 - ore 13:30 4.543.000 24,54% ore 20:00 6.738.000 24,22%.
Tg2 - ore 13:00 3.284.000 19,55% ore 20:30 2.986.000 10,12%.
Tg3 - ore 14:30 2.207.000 12,76% ore 19:00 3.012.000 14,36%.
Tg5 - ore 13:00 3.878.000 22,69% ore 20:00 6.049.000 21,73%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.461.000 18,69% ore 18:30 1.784.000 10,44%.
Tg4 - ore 11:30 464.000 6,55% ore 19:00 1.230.000 5,82%
Tg La7 - ore 13:30 1.146.000 6,18% ore 20:00 2.757.000 9,80%.
Fonte: www.tvblog.it
