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Tutti, o quasi, i TG in fila dietro i tir
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di Osservatorio TG

Tutti, o quasi, i TG in fila dietro i tir

ASCOLTA L'OSSERVATORIO TG DEL 24 GENNAIO 2012
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 I Tg di martedì 24 gennaio - I tir “tirano”, e le aperture di (quasi) tutti i Tg sono dedicate ai bisonti dell’asfalto che si stanno attirando le ire un po’ di tutti, le reprimende delle istituzioni e – come dice Mentana – le risposte di un Governo lasciato un po’ solo dalla politica, defilata anche sul giudizio su  questa protesta sociale. I più “equidistanti”, o se vogliamo i più benevoli con gli autotrasportatori, sono  i Tg Mediaset, che “pencolano”  tra censura dei comportamenti illegali ed enumerazione sapiente delle “tante” proteste che il Governo produce. Dopo tante immagini  ieri dedicate ai blocchi, hanno fatto impressione quelle odierne di polizia e carabinieri impegnati negli sgomberi. Buono il Tg 2 con l’approfondimento delle ragioni dei “padroncini”.

Ora due diverse riflessioni su TG La 7 e Tg 1. Mentana decide anche stasera di “svettare”  rispetto alle altre testate, scegliendo l’apertura sull’FMI e  occupandosi assai criticamente di Fitch. In tal modo viene ribadita la scelta di presentarsi come il giornale degli utenti acculturati, che accedono alle notizie per vederle approfondite e gerarchizzate secondo le priorità di una diffusa classe dirigente. TG1, invece, in cerca di identità nel dopo Minzolini, fa progressi. Sarà che l’abitudine alla frequentazione di bettole di infimo ordine ci ha rovinato il palato, ma il Tg di Maccari ci sembra aver guadagnato non solo in ascolti – un obbiettivo  12% - ma anche in qualità. Tutto ciò a poche ore dalle decisioni che il CDA Rai assumerà giovedì e che sembrerebbero orientate ad una “prorogatio” di Maccari fino all’estate. Di questo nel commento abbiamo parlato con Vittorio Roidi, grande conoscitore della Rai e , più in generale, del mondo della comunicazione.

Nella logica del ”raschiare il barile” un Tg 5 sempre più uguale a se stesso e, oramai, senza più sponda nel nemico-alleato Tg 1, non può fare a meno di ritornare sulla cronaca criminale, autocelebrandosi per ipotetiche scoperte  sull’assassino di Elisa Claps. No comment.

Lorenzo Coletta



Il Commento di Vittorio Roidi, giornalista e scrittore
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Vittorio Roidi, Maccari doveva essere soltanto un cerotto; eppure qualche effetto terapeutico – come una medicina da banco – si sta già riscontrando. Si tratta di un 10-12% di ascolti in più per Tg1 nel dopo Minzolini, ma anche, - se la nostra osservazione quotidiana  fa fede - di una maggiore apertura al sociale ed un po’ meno di gossip; un Tg1 un po’ più Tg1. Che ne pensi?

“Intanto che è difficile valutare, date le poche settimane di lavoro di Maccari. Lui però rimane un giornalista navigato, affermato, che guida altre testate della Rai. Diciamo che la sua “medicina” – come l’hai chiamata tu – è stata un ritrovato da pronto intervento che potrebbe aver anche fermato la “malattia”. Poi c’è da dire che al suo interno Tg1 possiede delle grandi professionalità. Parlo della sua grande tradizione: la capacità, se non altro, di essere neutrali, di essere pluralisti. La scuola di tanti anni di Direttori e di un’azienda che, in molti casi, ha cercato disperatamente di essere pluralista. Quindi, in un certo senso, e mi dispiace dirlo per Minzolini – il giudizio su di lui dovrà essere più attento e più lungo -, non ci voleva poi molto ad essere migliori di quel telegiornale. Mi rendo conto che è un giudizio un po’ tranciato, un po’ forte, ma si dovrebbe andare più in là. Io continuo a dire che il più grande telegiornale della più grande azienda editoriale italiana dovrebbe fare molto, ma molto di più, anche in termini di  professionalità. Oggi, quando vedo le tante persone che stanno davanti alla nave con il microfono in mano o in altre analoghe situazioni, giudico il loro livello buono … ma non eccezionale. Non si capisce perché non ci debbano essere dei veri esperti di polizia estera, o di politica interna, o di economia, ma anche della stessa cronaca a dare le notizie. È un periodo in cui non si parla che di economia: dove sono gli esperti del Tg1? Ma questo è un altro discorso, e va anche ricordato che la Rai ha sempre rinunciato a sfuttare delle grandi professionalità”.

Una previsione da sfera di cristallo: il “cerotto” Maccari è possibile che diventi una “benda gessata” fino a giugno? Pensi che possa essere questo il coniglio che esce dal cilindro del CDA Rai?

“Pare che all’interno del CDA ci sia sempre una qual certa difficoltà nel mettersi d’accordo, anche perché fino ad adesso dentro ci sono stati i partiti, tutti, e l’ex Presidente del Consiglio con veti su alcune persone e via libera per certe altre. Adesso che venga fuori una soluzione nuova e molto più brillante – magari interna, che sarebbe ancora meglio – sarebbe bello, però ci credo un po’ poco. Quindi devo dire che il “cerotto” che dura fino a giugno – per chiamarlo ancora così – certo non risolverebbe il problema, anche se altri storceranno il naso. Il problema verrà dopo. Se ci dovesse essere anche lì un pizzico di liberalizzazione, visto che il termine è molto di moda, allora ben venga, perché se c’è qualcosa da dover liberalizzare, quella è proprio la Rai. Quindi i partiti facciano un passo indietro e allora vedremo se anche da questo punto di vista il Professor Monti e il Professor Passera  avranno il coraggi, anche se in questo caso toccherebbero qualcosa di meno urgente. Una cosa era salvare il paese dalla crisi economica e dal burrone, un’altra invece è risanare le grandi questioni; questa è una delle grandi questioni. Quindi la Rai continuerà ad essere gestita dai partiti? Se sarà così, purtroppo, il Tg1 sarà sempre preda di personalità non sufficienti per quell’azienda e per le sue difficoltà. Se poi ci fosse un passo indietro e si desse il via a qualcosa di più “liberalizzante” – sappiamo quali potrebbero essere le soluzioni – allora potrebbe iniziare una nuova epoca. Noi siamo qui e continueremo a guardare, però chi ha bisogno di essere informato è molto meglio che, almeno per ora, guardi un’altra cosa.”

Dati putide dei TG di lunedì 23 gennaio

Tg1 - ore 13:30 4.264.000 22,74% ore 20:00 6.743.000 24,57%.
Tg2 - ore 13:00 3.022.000 17,89% ore 20:30 3.039.000 10,23%.
Tg3 - ore 14:30 2.061.000 11,82% ore 19:00 2.911.000 14,45%.
Tg5 - ore 13:00 3.950.000 22,92% ore 20:00 6.029.000 21,90%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.425.000 17,79% ore 18:30 1.643.000 9,87%.
Tg4 - ore 11:30 478.000 6,36% ore 19:00 1.211.000 5,96%.
Tg La7 - ore 13:30 1.048.000 5,58% ore 20:00 2.797.000 10,06%.

Fonte:www.tvblog.it


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