di Duilio Giammaria
La voce dell’UPA, attraverso il suo presidente Sassoli De’Bianchi, è di straordinario interesse perché, prescindere dalla specifica proposta di una rete senza pubblicità, è oggettivamente distante da interessi di parte. Il rapporto UPA fotografa la situazione della RAI, non semplicemente come soggetto economico ma come attore chiave della cultura italiana evidenziandone punti critici, ma anche positività.
Sino a quando sono le stesse rappresentanze sindacali interne (USIGRAI, ADRAI) a sollevare le questioni della governance, del prodotto, della varietà dei programmi, delle professionalità interne, etc etc..tutto sembra, anche se non lo è, scontato. Qui sono gli industriali e acquirenti della pubblicità televisiva che sottolineano con la loro analisi che il sistema com’è andato evolvendosi (o meglio degenerando) non rappresenta più gli interessi delle imprese, sia come clienti della pubblicità, sia come soggetto interessati ad un sistema televisivo che aiuti il paese nella crescita economica e culturale.
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