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Le morti sul lavoro e i riflettori dei Tg a "corrente alternata"
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di Osservatorio TG

Le morti sul lavoro e i riflettori dei Tg a "corrente alternata"

ASCOLTA L'OSSERVATORIO TG DEL 5 MARZO 2012
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I Tg di lunedì 5 marzo - La livella del Barone de Curtis è un oggetto sconosciuto nelle redazioni dei TG. La riflessione che una morte sul lavoro è sempre una morte sul lavoro non conquista le scalette, e così stasera assistiamo a titoli “alti” e servizi per tutti sulla morte al palazzetto dello sport di Reggio Calabria. Il giovane rimasto schiacciato mentre montava le strutture del palco per il concerto di Laura Pausini è diverso da quei tre cittadini che ogni giorno escono di casa per andare a lavorare e che, nel silenzio generale, non tornano più. Dopo la morte di un altro ragazzo nel dicembre scorso sotto il palco di un concerto di Jovanotti, tutte le testate si sono “fiondate” sul connubio morte-spettacolo. Alcuni – è il caso di Studio Aperto – hanno colto l’occasione per presentarci una incolpevole Laura Pausini, protagonista di una clip che grida vendetta per eccesso di retorica e di strumentalizzazioni. Altri sono stati più corretti: Tg La 7 ricorda i dati allucinanti, e anche Fede parla di una piaga endemica. Nel commento abbiamo ascoltato Antonio Boccuzzi, superstite della strage della Thyssen-Krupp e attualmente deputato del Pd.

Sempre sul tema morti sul lavoro segnaliamo un buon servizio del TG 3 sulle 800 vittime dell’amianto alla Fibronit nella provincia di Pavia. Ancora dal Tg 3, ma anche dal Tg 5 e da Studio Aperto, con vari risultati riscontriamo un’ attenzione comunque positiva alle tante cronache di omicidi domestici o para domestici che vedono le donne vittime di mariti, ex mariti, fidanzati e, comunque, di soggetti maschili che “distruggono” chi non riescono più a possedere e a dominare.

Il “no” del Presidente Napolitano all’incontro proposto dalla Val di Susa e la vicenda dei Marò che si aggroviglia sempre di più si contendono le aperture, mentre l’ennesimo “casino” in casa Pd per i risultati delle primarie di Palermo è presente su tutti: Enrico Letta ospite del Tg 3, ma anche sul Tg 2 una “stravagante” chiamata in causa di Alfano sulla politica interna del partito di Bersani.
Su TG 5 e TG2 questa sera servizi apprezzabili rispettivamente su giovani e anziani: la dipendenza da internet e l’autoreclusione nel web per i ragazzi, le diverse condizioni, economiche e psicologiche, degli anziani che stanno conquistando “punti” in una particolare classifica: quella dell’attenzione del mondo pubblicitario.

Lorenzo Coletta


Il Commento di Antonio Boccuzzi, deputato Pd
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Boccuzzi,  sembra che  in Italia abbiano dignità di presenza su media e telegiornali solo le vittime di vere e proprie stragi - pensiamo alla Thyssen-Krup -, oppure quelle morti che “confinano” con altri segmenti della società - è il caso odierno del ragazzo di 31 anni che montava il palco per lo spettacolo di Laura Pausini. Questa considerazione può apparire cinica, ma forse è il sistema della comunicazione ad essere cinico sul tema delle morti sul lavoro.

“Mi trovo perfettamente d’accordo. Questa riflessione l’ho fatta più volte, soffermandomi sul fatto che in Italia il più delle volte si riconosce solo la grande tragedia, o comunque una situazione “particolare”,  e non si dà attenzione ad un tema che - purtroppo - è una costante normalità nel Paese: ogni giorno tre lavoratori perdono la vita sul posto di lavoro. Comprendo come, in questo caso, l’incidente ha fatto tanto scalpore perché è successo a pochi mesi di distanza dal drammatico incidente di Firenze, sul palco del concerto di Jovanotti. Ma, purtroppo, il fenomeno delle vittime sul lavoro è una piaga  costante,che colpisce quotidianamente il nostro Paese”. 

Il ruolo dei media: potrebbero fare molto di più , perché è evidente che   se qualcuno parla di un tema, la società civile cresce, si aggrega  intorno a quel tema  - che, in questo caso, è stato oggetto anche  di una denuncia recente del Presidente della Repubblica. Forse noi media non svolgiamo iol ruolo che dovremmo svolgere …

 “Io credo che il ruolo dei media rappresenti  un contributo importantissimo che , ad esempio, ha pienamente svolto  durante il processo della Thyssen. In quel caso penso che ci sia stata tanta celerità nel processo proprio grazie all’attenzione mediatica. Questo però non accade  per altre situazioni. Forse a far scattare l’attenzione dei media è ciò che c’è di sensazionale rispetto al quotidiano. E quindi altri processi non hanno avuto questa “fortuna” – stento però a chiamarla così  quando si parla di tragedie".

I telegiornali e la comunicazione televisiva più in generale non lesinano certo attenzione a tanti  “casi”: pensiamo alla cronaca criminale; quanto inchiostro, quanti minuti, quante ore di telecamere sono state destinate alla vicenda di Avetrana? C’è una distorsione su cui qualcuno dovrebbe intervenire …

“Io credo che sarebbe indispensabile un intervento, perché oltre alla distorsione qui c’è una distinzione che risulta assai grave, perché di fronte alla morte siamo tutti uguali. Questo però non si avverte  quando si parla di vittime del lavoro. È amaro che non facciano storia e che, al massimo,  occupino nei telegiornali solo un trafiletto e che spesso non venga riportato nemmeno il nome della vittima. Questo è grave. Pensiamo  ai fiumi di inchiostro che sono stati versati per la tragedia di Avetrana o per il caso Franzoni; si fanno dibattiti, si costruiscono plastici, mentre di tutte quelle morti che quotidianamente avvengono nei luoghi di lavoro non si parla abbastanza”.


Dati auditel dei TG di domenica 4 marzo

Tg1 - ore 13:30 6.013.000 28,50% ore 20:00 6.029.000 23,05%.
Tg2 - ore 13:00 3.324.000 16,56% ore 20:30 2.287.000 8,18%.
Tg3 - ore 14:30 1.746.000 8,47% ore 19:00 2.672.000 12,82%.
Tg5 - ore 13:00 3.272.000 16,09% ore 20:00 5.104.000 19,52%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.289.000 13,38% ore 18:30 1.530.000 8,34%.
Tg4 - ore 11:30 1.034.000 9,60% ore 19:00 1.121.000 5,42%.
Tg La7 - ore 13:30 888.000 4,21% ore 20:00 1.374.000 5,23%.

Fonte:www.tvblog.it


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