di Osservatorio TG
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I Tg di martedì 6 marzo - Qualche volta è bello cullarsi nelle certezze, pascersi in domestiche praterie, rinverdire ricordi della prima infanzia. Questa sera i Tg ci hanno aiutato, proponendoci servizi dal sapore antico ma sempre moderno. Partiamo dall’ennesima inchiesta sulla regione Lombardia, che questa volta “mette in mezzo” il presidente del consiglio leghista per un’ulteriore storia di tangenti. Apertura per TG La 7 e Tg 3, titoli per tutti gli altri. Il deja-vu si ripropone per i 13 arresti di medici del Cardarelli di Napoli, tra cui il primario di Ortopedia, che - sembra - dirottavano “pazienti pubblici” in cliniche private. Servizi per tutti. Per i meno giovani, poi, il volto di La Russa al presidio per la liberazione dei due Marò, da oggi imprigionati in India, avrà sicuramente ridestato il ricordo delle mitiche immagini dei Lancieri del Bengala e lo spirito guerresco tipico del bianchissimo colonialismo. Passando dal faceto al serio, il duro braccio di ferro tra India ed Italia è apertura per TG 1, Studio Aperto, TG 5 e TG 2.
Il raddoppio dei dati della disoccupazione dei laureati – oramai al 20% - sembra interessare solo TG 3 e TG 2 che dedicano titolo e servizio a questo segmento teoricamente “alto” del lavoro giovanile. All’esplosione della disoccupazione intellettuale e professionale si somma poi un 10% abbondante di minori stipendi per chi un lavoro con la laurea in tasca lo ha trovato. Nel commento abbiamo sentito Michele Orezzi, Coordinatore dell’Unione degli Universitari.
I Tg fotografano con sostanziale unanimità i titoli di coda dell’alleanza PDL –Lega, letti da Alfano davanti ad un nugolo di telecamere. Dopo le dichiarazioni minatorie di Bossi nei confronti di Monti che rischierebbe la vita nel varcare la Linea Gotica era il minimo che ci si poteva e doveva attendere. Le vicende interne al Pd dopo il risultato delle primarie palermitane sembrano invece preludere a nuovi sviluppi e scossoni, anche a livello nazionale.
Interessanti i dati dell’IPSOS illustrati dal TG 2 sulla percezione che gli italiani hanno dei “punti forti” della nostra economia: tra speranza e realtà, per i più, sarebbe il turismo il vero core business del Paese. A proposito di turismo, concludiamo segnalando un servizio del Tg 5 che ci fa tornare in mente le barzellette del tipo “… un inglese, un tedesco ed un italiano..” : un sondaggio che conferisce la palma dei “turisti più maleducati” ai francesi, seguiti dai russi e dagli inglesi. Gli Italiani - udite, udite! - darebbero solo ottavi.
Alberto Baldazzi
Il Commento di Michele Orezzi, Coordinatore dell’Unione degli Universitari
(Intervista di Luca Fargione)
Michele, che siano lauree magistrali, triennali o a ciclo unico, i risultati non cambiano: quasi il 20% dei laureati resta comunque disoccupato. Sono dati inferiori rispetto al 30 % della disoccupazione giovanile in generale, ma restano sempre molto seri. Ce la possiamo prendere con la crisi che accomuna l’ Europa, o c’è una specificità tutta italiana?
“Be’, leggendo i dati sulla disoccupazione giovanile nel nostro Paese rispetto, per esempio, a quella tedesca vediamo che è una peculiarità tutta italiana. Diciamo che questi dati possono essere un’indicazione molto importante rispetto al tavolo sulla riforma del mercato del lavoro che il governo sta intraprendendo con le parti sociali. Evidenziamo un dato: il problema fondamentale non è tanto quello dell’articolo 18, ma la creazione di nuovi posti di lavoro e la creazione di nuove tutele di diritti rispetto a chi il lavoro ce l’ha già, anche se è un lavoro precario non solo nella forma ma anche in quanto a consistenza della busta paga”.
Nelle pieghe di questi brutti dati statistici si nasconde però un’altra cosa; in un Paese in cui l’ascensore sociale non funziona, anche per l’università vale ancora l’adagio del soltanto i figli “dì” finiscono gli studi e trovano lavori adeguati.
“Assolutamente sì. Questo dato è aggravato da un’ulteriore considerazione che bisogna fare: negli ultimi anni le immatricolazioni nel nostro Paese sono diminuite; un dato completamente in controtendenza rispetto agli ultimi 15 anni. Perché nel Paese con meno laureati ogni 100 abitanti d’Europa – questo dobbiamo ricordarcelo – una serie di ostacoli sociali stanno limitando l’accesso al grado più alto di istruzione. E questo, senza ombra di dubbio, va a marcare ancora di più le disuguaglianze sociale che da questa crisi vengono accentuate. Questo è un vero dramma sociale per il nostro Paese, e lo Stato dovrebbe intervenire con priorità rispetto a tutti gli altri problemi”.
Dati Auditel dei TG di lunedì 5 marzo 2012
Tg1 - ore 13:30 4.120.000 22,22% ore 20:00 6.170.000 22,97%.
Tg2 - ore 13:00 3.088.000 18,30% ore 20:30 2.646.000 9,09%.
Tg3 - ore 14:30 1.816.000 10,73% ore 19:00 2.624.000 13,09%.
Tg5 - ore 13:00 3.807.000 22,17% ore 20:00 5.815.000 21,52%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.614.000 19,09% ore 18:30 1.463.000 9,11%
Tg4 - ore 11:30 549.000 7,38% ore 19:00 1.038.000 5,13%.
Tg La7 - ore 13:30 908.000 4,90% ore 20:00 2.348.000 8,64%.
Fonte:www.tvblog.it