di Osservatorio TG
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I Tg di martedì 13 marzo 2012 - Tanta carne al fuoco e, una volta tanto, buona cottura da parte delle diverse testate. Protagonista di serata è senz’altro il governo, con tre “colpi” assestati che, in qualche misura, riequilibrano le tre volte in cui è andato sotto alla Camera. Il Ministro Terzi in Senato è “finalmente” emerso da un non esaltante silenzio, intervenendo sulla questione dei Marò e del blitz britannico in Nigeria: perché non farlo prima? La Ministra Fornero ha sorpreso tutti passando dalle lacrime allo slang della “paccata di miliardi” che il governo avrebbe messo sul tavolo della trattativa sul comparto lavoro: nuova linfa per il web. Monti, infine, susseguioso ospite della Merkel in visita in Italia, nella conferenza stampa ha “sobriamente” affermato che il Governo ha il diritto-dovere di occuparsi di tutto, tanto più di giustizia e corruzione ( e di Rai, chiediamo noi?). I Tg riportano tutto più abbastanza correttamente; lo stesso avviene per i nuovi dati (buoni) sulle aste del debito pubblico, e su quelli (pessimi) sugli aumenti per il carrello della spesa e per l’inflazione al 3,3%. L’occasione non è certo lieta, ma ricordiamo che fino a 5/6 mesi fa per Tg 1 e Tg 5 la crisi non esisteva.
Rimanendo al Tg 1, questa sera ben due servizi sulla criminalità organizzata: i 18 arresti (quasi tutte donne) a Reggio Calabria tra i fiancheggiatori della latitanza del boss Domenico Condello, e quello del sindaco Pdl in provincia di Caserta, sempre per camorra. Mafia ieri, oggi e – forse- domani: una costante nella storia italiana. 64 anni fa veniva ucciso dalla mafia Placido Rizzotto, ed ora da più parti si chiede che lo Stato riaccolga i poveri resti ritrovati del giovane sindacalista, organizzando pubblici funerali. Nel commento abbiamo sentito Emanuele Macaluso, direttore de Il Riformista ma, soprattutto, compagno di lotte in Sicilia negli anni ’40 di Placido Rizzotto e di tanti altri militanti politici e sindacali uccisi dalla mafia.
In conclusione segnaliamo da Tg la 7 un Augusto Minzolini reduce dal “no” del giudice al suo reintegro ex articolo 700 alla direzione del TG 1 con una serie di dichiarazioni che Mentana non commenta perché “non si commentano le affermazioni di un collega”. Se poi vi diciamo che Studio Aperto apre su Avetrana, ci credete?
Lorenzo Coletta
Il Commento di Emanuele Macaluso, Direttore de Il Riformista ed ex dirigente Cgil
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Direttore, sessantaquattro anni fa Placido Rizzotto, venti anni fa la stagione della mafia stragista e, in questi giorni, le rivelazioni nelle motivazioni della sentenza del processo a Firenze per via dei Gergofili sulla certezza della trattativa tra Stato e mafia. In un Paese che è cambiato sotto tantissimi aspetti, la mafia resta una costante ieri, oggi e forse, drammaticamente, anche domani …
“È dall’Unità d’Italia ad oggi, purtroppo, che non si è mai riusciti a battere la mafia. Perché in Italia non c’è mai stato uno Stato di diritto. C’è sempre stato uno Stato che, bene o male, ha fatto i conti con la mafia attraverso compromessi per ragioni politiche. E questo ha condizionato la vita politica ed anche quella sociale del Paese. Non siamo usciti da questo dramma. Negli anni ‘50, quando fu ucciso Rizzotto, sembrava che la lotta avesse dato un colpo decisivo sia al feudo che alla mafia. Il colpo fu dato, ma la mafia si è riproposta, come diceva Sciascia, sul piano anche nazionale. Oggi noi siamo di fronte al fatto che – questa è la mia analisi – non ci sono forze politiche, anche a sinistra, che abbiamo una presenza nel territorio. Perché se manca una presenza nel territorio e nei luoghi dove si svolge il contrasto sociale, non c’è niente da fare. E questa presenza oggi non mi pare che ci sia. Il problema è molto, ma molto più serio di quello che può apparire dalle sentenze. Il problema è nelle forze politiche, ed io penso soprattutto alla sinistra. Perché se manca una forza impegnata su questo fronte, articolata, decisa nel combattimento politico, tutto si rimette all’esistente. Bisogna quindi innanzitutto lavorare per riorganizzare la sinistra; una sinistra forte, una sinistra consapevole che questo cancro può essere eliminato solo se il conflitto politico e il conflitto sociale si riunificano in una determinazione ed in una strategia che guardi anche al futuro”.
Per concludere direttore, i funerali di Stato a Placido Rizzotto a sessantaquattro anni dal suo omicidio - un delitto per cui, tra l’altro, non è stato condannato nessuno - cosa sono? Una richiesta di risarcimento simbolico oppure un pegno concreto per il domani?
“No. Sono un segno attraverso cui lo Stato riconosce la sua assenza, nel passato e non solo. Tuttavia io penso che il sindacato, la Cgil soprattutto, dovrebbe organizzare qualcosa. Perché Rizzotto era un uomo della Cgil, Segretario della Camera del lavoro di Corleone. Io lo ricordo bene. Dovrebbero organizzare una cerimonia che coinvolga lo Stato, ma che soprattutto richiami una partecipazione popolare. Vorrei che fosse il sindacato a farsi carico di questo ricordo”.
Dati Auditel di lunedì 12 marzo 2012
Tg1 - ore 13:30 4.010.000 23.12% ore 20:00 5.973.000 22.46%.
Tg2 - ore 13:00 2.872.000 17.69% ore 20:30 2.460.000 8.52%.
Tg3 - ore 14:30 1.712.000 10.45% ore 19:00 3.187.000 13.72%.
Tg5 - ore 13:00 3.504.000 21.38% ore 20:00 5.349.000 19.99%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.426.000 18.01% ore 18:30 1.210.000 8.00%.
Tg4 - ore 11:30 414.000 5.80% ore 19:00 966.000 4.94%.
Tg La7 - ore 13:30 887.000 5.08% ore 20:00 2.458.000 9.15%.
Fonte: www.tvblog.it