di Loris Mazzetti
Nel nostro paese è fortemente a rischio la democrazia. I primi a lanciare l’allarme furono Enzo Biagi, Indro Montanelli e Paolo Sylos Labini. In un’intervista Biagi disse a Montanelli che con la vittoria di Berlusconi (elezioni politiche 2001) il rischio sarebbe stato quello del “regime morbido”. Dopo l’editto bulgaro (aprile 2002) aggiunse: “Quel giorno con Montanelli ho usato un aggettivo di troppo”. Il regime per essere tale deve imbavagliare l’informazione, contro ciò (sono passati ormai troppi anni dal giorno della fondazione), è nata l’Associazione Articolo 21 liberi di. Importante per il paese sarà il momento in cui non avremo più bisogno di Federico Orlando, Tommaso Fulfaro, Beppe Giulietti, Angelo Giacobelli, Stefano Corradino, Giorgio Santelli e di tutti quelli che in questi anni si sono battuti per difendere la libertà di tutti senza guardare le appartenenze. Sabato scorso è accaduto un fatto molto positivo che deve far ben sperare. Dopo anni i partiti del centro sinistra (Partito democratico, Italia dei Valori, Federazione dei verdi, Partito socialista, Sinistra ecologia e libertà, Federazione della sinistra libera informazione) sono scesi in piazza con la società civile (Popolo viola, Qui Milano libera, Movimento cinque stelle, Libera, Adesso basta, Articolo 21, Libertà e giustizia ed altri ancora), Roma, Milano, Trento, Bolzano, Livorno, Sassari, Palermo, Bologna Torino Cagliari, Siracusa, Londra, Monaco, Bruxelles, Berlino e tante altre, per un totale di centro piazze piene di giovani, donne uomini, pensionati, italiani e stranieri, tutti insieme al grido democrazia, rispetto della costituzione, no al bavaglio all’informazione. Io ero a Milano insieme a Carlo Smuraglia, il presidente dell’Anpi milanese, alla diciottenne liceale Roberta Covelli, a Rosa Palone di Libera, al preside Dario Manzo, al lavoratore Luciano Morellini, a Bice Biagi, insieme alle oltre ventimila persone che gremivano Largo Cairoli. E’ stato un pomeriggio di festa le bandiere del Pd si sono mescolate a quelle dell’Idv, della Federazione della sinistra, a quelle di Sinistra e libertà, agli striscioni del Popolo viola, cartelli, manifesti, costituzioni venivano alzate al cielo. Il 13 marzo 2010 è stato l’inizio dell’alternativa a Berlusconi, finalmente insieme con la coscienza di voler cambiare un sistema autoritario che in tante occasioni si è trasformato nel fantasma del fascismo. Lasciamo da parte la diffidenza e l’indifferenza verso la politica, il 28 e il 29 marzo bisogna andare a votare contro una maggioranza che ha fatto uso personale delle istituzioni con ben 37 leggi ad personam, calpestando i diritti e dimenticando i bisogni dei cittadini.