di OSSERVATORIO DI ARTICOLO 21
I TITOLI DEL 23 APRILE - Il day after dello scontro Fini-Berlusconi porta nei titoli dei tg il terzo uomo. Quasi tutte le aperture di oggi sono incentrate sulle dichiarazioni di Bossi che danno la stura ad ipotetiche crisi nei rapporti tra Pdl e Lega. Il resto dei servizi sull’argomento sono approfondimenti sulla nuova situazione politica venutasi a creare all’interno del popolo della libertà, dopo le scintille tra i due leader durante l’assemblea nazionale che si è tenuta a Roma. Nuove dichiarazioni e retroscena , riportati tutti, come ieri, in modo equilibrato. Un piccolo passo avanti anche per il Tg4 di Emilio Fede sotto questo aspetto, che manda in onda alcune delle dichiarazioni di Gianfranco Fini durante l’assise di ieri.
Altri argomenti che ritroviamo in tutti i titoli sono la crisi economica in Grecia e due fatti di cronaca: i funerali delle studentesse morte sotto la frana di Ventotene e la tragedia di Gela. Quest’ultima notizia è l’apertura per Studio Aperto e Tg5.
Una notizia invece è rimasta sotto traccia. Quella del Presidente della Provincia di Salerno Cirielli, si, proprio quello della famosa legge, che, in occasione del 25 aprile, ha fatto affiggere su tutto il territorio di competenza dell’ente manifesti in cui vi è scritto che la liberazione si deve solo agli amici americani. Per Cirielli sono stati loro i veri liberatori perchè hanno evitato all’Italia una seconda dittatura, quella comunista, che sicuramente avrebbero instaurato i partigiani. Un tentativo di revisionismo storico che ha scatenato polemiche, riportate soltanto dal Tg3 con un servizio e Tg2 con titolo nell’apertura e servizio in scaletta.
Del caso parleremo questa sera nello spazio commento con l’intervista a Mattia Stella, animatore dell’associazione Giovani per la Costituzione.
Da parte nostra, siccome domenica non andremo in onda, vi anticipiamo gli auguri per un buon 25 aprile. E li facciamo in particolare a coloro che hanno fatto sì che l’Italia, 65 anni fa, tornasse libera e democratica.
Il Commento: Mattia Stella, Associazione Giovani per la Costituzione
(intervista di Alberto Baldazzi)
Mattia, abbiamo paralato delle polemiche sulla provincia di Salerno ed il 25 aprile, il rapporto tra truppe americane e contributo della Resistenza. Ma non è tanto di questo che vorrei parlare, tanto più che alcuni tg hanno dato uno spazio più che decente a questa vicenda. Vorrei palare di un ragazzo di 28 anni che è animatore di un’associazione per la difesa della Costituzione, e che è iscritto all’ANPI. Come ha fatto un ragazzo della tua età ad entrare in contatto con questi temi, con queste idealità?
“Il primo contatto che si ha generalmente con questi temi, con questi “sentimenti” – per usare un termine poco politico - a volte è la tradizione familiare. Io sono nipote di un nonno che ha dato il suo contributo alla lotta partigiana in un paese in Abruzzo, Lanciano, in provincia di Chieti. Purtroppo un nonno che non ho conosciuto, ma quella storia è passata attraverso mio papà. Partendo da questo trasferimenti di memoria è nato dentro di me, già ai tempi delle scuole superiore, attenzione e volontà di approfondire i temi della nostra storia. Poi durante l’università, durante gli studi di Legge, insieme ad altri ragazzi ci è venuto in mente di trasferire ciò che noi stavamo apprendendo sui banchi universitari, ad altri nostri coetanei e ai ragazzi più piccoli; raccontare in maniera molto semplice come è fatta la nostra Costituzione repubblicana, cercando semplicemente di dire che la Costituzione è lo strumento quotidiano per l’esercizio dei nostri diritti di libertà. Da questo punto di vista il ruolo dell’informazione e della comunicazione è essenziale; è importante capire oggi come l’informazione possa servire a trasmette l’idea dei diritti di libertà e la memoria del nostro Paese. La polemica di oggi, lasciamola sullo sfondo. E’ chiaro che si tratta della ricerca di visibilità di un personaggio politico che approfitta del 25 aprile – sollevando polemiche prive di fondamento e pretestuose. Io credo che la tv sia pubblica che privata – ci dimentichiamo sempre di dire che le tv private agiscono in base ad una concessione pubblica – dovrebbero essere tutte vincolate a trattare e a riservare spazi con semplicità e chiarezza a questi temi. Questo dovrebbe essere un obbiettivo culturale, prima ancora che politico”
Sei contento che per la seconda volta il nostro presidente del Consiglio parteciperà alle commemorazioni della Liberazione?
“Personalmente ritengo che sia un fatto doveroso per il Presidente del Consiglio; al tempo stesso mi auguro che in qualche maniera dentro la persona, dentro l’uomo, ci sia la capacità di valutare attentamente le scelte degli anni passati, in cui non ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile. Io sono contento che il Presidente del Consiglio scelga di celebrare insieme a tutti noi la festa della liberazione dal nazi-fascismo. E’ chiaro che in questa partecipazione ci deve essere obbligatoriamente una scelta di campo per un determinata idea della democrazia, la nostra è una democrazia parlamentare, rappresentativa, che si fonda sulla partecipazione attiva dei cittadini e sui partiti ed i partiti si organizzano con il metodo democratico – dico questo pensando al dibattito di ieri, dibattito abbastanza acceso”
Matteo, Liberazione, Resistenza e Costituzione non sono, dunque tre elementi avulsi l’uno dall’altro
“Assolutamente no. C’è un presupposto storico su cui si fonda un dato giuridico. La Costituzione ha cristallizzato l’ impegno ed il sangue versato da donne e uomini per riconquistare la libertà. Adesso sta a noi, quotidianamente. Vivere questa Libertà”