Articolo 21 - L'attività di Art. 21
Oggi in piazza venga chi vuole, con il tricolore e la Costituzione
di Giuseppe Giulietti
Non occorre aspettare la manifestazione di oggi per ringraziare, quanti, nelle associazioni, nei sindacati, nei partiti, hanno dedicato ore e ore del loro tempo a promuovere questa nuova iniziativa contro bavagli e censure e per la tutela dello stato di diritto e della legalità repubblicana. Qualche amico e compagno, sì noi usiamo ancora questa parola, aveva storto il naso per una manifestazione che giudicava fuori tempo, troppo anticipata, "tanto questa legge è già morta, non la vuole più nessuno..”
Povero amico mio! Tutte le volte ci casca, tutte le volte sogna di vedere un Berlusconi che non c’è, non c’è mai stato e mai ci sarà: il Berlusconi liberale.
Così a poche ore da Piazza Navona ecco il caso Brancher, ecco Dell’Utri che loda l’eroe Mangano, ecco il Silvio furioso che incita alla rivolta contro i giornali e i giornalisti non di sua proprietà, ecco la maggioranza che impone l’approvazione a tappe forzate dei bavagli e dei cappucci.
Cosa altro debbono fare o dire per costringerci a scendere in piazza, a reagire, a farlo mettendo insieme chiunque ami i valori costituzionali?
Nelle piazze venga chi vuole, ciascuno con il suo colore preferito rosso, verde, bianco, viola, arancione che sia, ma porti con sé un drappo tricolore e una copia della costituzione, perché quella piazza dovrà accogliere chiunque si riconosca in quei simboli e in quei valori, magari venisse anche qualche elettore o elettrice di destra, più legato alla memoria di Borsellino che non a quella del mafioso Mangano.
Per una volta lasciamo a casa gelosie di sigla, di parte, di appartenenza, evitiamo di giocare a chi arriva prima, ma cerchiamo di arrivare tutti insieme, anche perché, sia chiaro a tutti, non è in gioco una manciata di voti, ma il futuro stesso della nostra democrazia.
Povero amico mio! Tutte le volte ci casca, tutte le volte sogna di vedere un Berlusconi che non c’è, non c’è mai stato e mai ci sarà: il Berlusconi liberale.
Così a poche ore da Piazza Navona ecco il caso Brancher, ecco Dell’Utri che loda l’eroe Mangano, ecco il Silvio furioso che incita alla rivolta contro i giornali e i giornalisti non di sua proprietà, ecco la maggioranza che impone l’approvazione a tappe forzate dei bavagli e dei cappucci.
Cosa altro debbono fare o dire per costringerci a scendere in piazza, a reagire, a farlo mettendo insieme chiunque ami i valori costituzionali?
Nelle piazze venga chi vuole, ciascuno con il suo colore preferito rosso, verde, bianco, viola, arancione che sia, ma porti con sé un drappo tricolore e una copia della costituzione, perché quella piazza dovrà accogliere chiunque si riconosca in quei simboli e in quei valori, magari venisse anche qualche elettore o elettrice di destra, più legato alla memoria di Borsellino che non a quella del mafioso Mangano.
Per una volta lasciamo a casa gelosie di sigla, di parte, di appartenenza, evitiamo di giocare a chi arriva prima, ma cerchiamo di arrivare tutti insieme, anche perché, sia chiaro a tutti, non è in gioco una manciata di voti, ma il futuro stesso della nostra democrazia.
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