Articolo 21 - INFORMAZIONE
No al Ddl Alfano
di Autonomia e solidarietà
I cittadini in una democrazia liberale hanno il diritto di essere informati in modo corretto, compiuto e tempestivo per poter esercitare in modo consapevole le loro scelte. Una garanzia che il ddl Alfano sulle intercettazioni punta ad abolire impedendo ai giornalisti di compiere il loro dovere di portare a conoscenza della opinione pubblica ciò che accade nel Paese in modo corretto e pluralista.
La Commissione Giustizia del Senato ha programmato per il prossimo mercoledì 28 la ripresa dell’esame del ddl senza che governo e maggioranza abbiano presentato alcuna delle modificazioni che avevano annunciato lo scorso luglio e delle quali lo stesso presidente Schifani si era fatto garante. Anzi il ministro Alfano ha chiesto che il ddl sia approvato al più presto con lo stesso testo licenziato dalla Camera.
Se il ddl non sarà modificato i cittadini non potranno sapere come sarà amministrata la giustizia e risalterà con grande evidenza la mancanza della libertà dell’informazione che, ha ricordato il Presidente Napolitano nella Giornata dell’informazione dello scorso 16 ottobre,distingue democrazia da dispotismo.
Nella grande manifestazione di piazza del Popolo del 3 ottobre, promossa dalla Fnsi, è emerso con chiarezza che il tema difesa della libertà di stampa sta a cuore a un enorme numero di cittadino e di aggregazioni sociali.
L’assemblea di Autonomia e solidarietà, riunita a Cittiglio, chiede, in primo luogo a governo e parlamento, di introdurre nel ddl le indispensabili modifiche e ricorda a Fnsi e Ordine dei giornalisti che nello scorso luglio lo sciopero già indetto contro il ddl Alfano fu rinviato all’ultimo giorno solo perché la Commissione presieduta dal senatore Berselli assicurò che avrebbe migliorato il testo al suo esame.
La Commissione Giustizia del Senato ha programmato per il prossimo mercoledì 28 la ripresa dell’esame del ddl senza che governo e maggioranza abbiano presentato alcuna delle modificazioni che avevano annunciato lo scorso luglio e delle quali lo stesso presidente Schifani si era fatto garante. Anzi il ministro Alfano ha chiesto che il ddl sia approvato al più presto con lo stesso testo licenziato dalla Camera.
Se il ddl non sarà modificato i cittadini non potranno sapere come sarà amministrata la giustizia e risalterà con grande evidenza la mancanza della libertà dell’informazione che, ha ricordato il Presidente Napolitano nella Giornata dell’informazione dello scorso 16 ottobre,distingue democrazia da dispotismo.
Nella grande manifestazione di piazza del Popolo del 3 ottobre, promossa dalla Fnsi, è emerso con chiarezza che il tema difesa della libertà di stampa sta a cuore a un enorme numero di cittadino e di aggregazioni sociali.
L’assemblea di Autonomia e solidarietà, riunita a Cittiglio, chiede, in primo luogo a governo e parlamento, di introdurre nel ddl le indispensabili modifiche e ricorda a Fnsi e Ordine dei giornalisti che nello scorso luglio lo sciopero già indetto contro il ddl Alfano fu rinviato all’ultimo giorno solo perché la Commissione presieduta dal senatore Berselli assicurò che avrebbe migliorato il testo al suo esame.
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