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DDL intercettazioni, No comment di Calabrò
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di Giulia Fresca

DDL intercettazioni, No comment di Calabrò

«La comunicazione è essenziale nella nostra società perché essa contiene la radice della “comunione” e della “comunità” e dunque del mettere in relazione, in contatto che è peraltro un importante fattore di propulsione di un’economia. L’Italia deve stare al passo altrimenti rischia di essere marginata. Oggi il pluralismo è garantito con internet che è una realtà dilagante nella quale si può trovare di tutto e che dice ciò che i governi vogliono o non vogliono». Parole di Corrado Calabrò rilasciateci prima di procedere all’Inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Calabria celebratasi il 29 aprile, ma alla nostra domanda sulla manifestazione organizzata proprio il giorno prima a Piazza Navona, a Roma, dalla Federazione Nazionale della Stampa, a cui hanno aderito Articolo21, il Popolo viola e i comitati contro il biscione, contro il ddl Alfano sulle intercettazioni in discussione ieri al Senato, e su come si possa tutelare la libertà di stampa e quindi di comunicare, Corrado Calabrò ci ha risposto seccamente «su questo preferirei non pronunciarmi ai mass media. Le nostre considerazioni le abbiamo fatte valere nelle sedi opportune».
Non bisogna dimenticare che Calabrò rientra tra le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura di Trani sulle intercettazioni che hanno interessato le trasmissioni televisive della Rai. In particolare il 14 novembre 2009 Berlusconi nel corso di una telefonata ad Innocenzi confessa che «l'altra sera nel corso di Anno Zero ho fatto una telefonata indignata al presidente dell'Authorithy».Annota la Guardia di Finanza: «Il riferimento è a Corrado Calabrò». Le conversazioni sono depositate negli uffici della procura di Trani, e mentre decine di giornalisti, politici e rappresentanti del mondo sindacale hanno protestato contro quella che e' stata più volte definita dal mondo giornalistico la “legge bavaglio”, Corrado Calabrò poeticamente parla di “comunicazione”.

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