Articolo 21 - INTERNI
Tornano alla carica i precari dell'Ispra
di redazione
“Dopo 2 anni di proteste e denunce, a 6 mesi dalla firma del protocollo d’intesa tra Ministero vigilante, Struttura Commissariale e OO.SS. non c’è stato il tanto propagandato rilancio del principale organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente. È quanto si legge sul blog dei precari dell’Ispra che lanciano una nuova mobilitazione per domani, 13 luglio dalle 10 alle 13, davanti al Ministero dell’ambiente. Un presidio, scrivono, per chiedere… “chiarezza e garanzie sul loro futuro e sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia”. Ma non solo: i ricercatori si recheranno “in processione” dal Ministro Prestigiacomo per consegnare le 4mila 500 firme raccolte su una petizione che invita la titolare del dicastero, ad occuparsi della difficile situazione dell’Istituto oltre che per ottenere risposte in merito al protocollo d’intesa siglato il 20 gennaio, al termine di 59 giorni di occupazione sul tetto della sede di via Casalotti. Infatti, denunciano in un comunicato diramato oggi : “ … molti dei punti dell’accordo sottoscritto a gennaio non sono stati ancora applicati, mentre le scelte della politica sembrano andare sempre più verso una dimostrazione di disinteresse per l’Istituto: non è stato ancora licenziato il regolamento, propedeutico alla nomina dei vertici che il ministro aveva promesso entro marzo, e dalla prossima primavera l’ISPRA non avrà più una sede di rappresentanza. Verrà infatti abbandonata quella di via Curtatone, che include l’auditorium, mentre sarà “temporaneamente” trasferito in uno scantinato il Museo con le Collezioni paleontologiche e litomineralogiche.”
“Forse, quello che si vuole – chiosano- è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.”
Mentre, dalla pagina del blog circostanziano così le loro richieste:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
“Forse, quello che si vuole – chiosano- è un Istituto “imbavagliato”, per usare un termine di moda, che non svolga in modo adeguato le ricerche e i controlli cui è deputato, a tutela di tutti i cittadini e del patrimonio pubblico ambientale.”
Mentre, dalla pagina del blog circostanziano così le loro richieste:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
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