di REPORTER SENZA RETE
•ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 23 LUGLIO 2010
•ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 23 LUGLIO 2010
•LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 23 LUGLIO 2010
I TITOLI DEI TG DEL 23 LUGLIO 2010 - Tanti i temi, questa sera nel menù dei titoli. TG4 e TG 5 scelgono di aprire su Berlusconi e Medvedev, Tg 2 e TG 3 sulla Fiat e sulla cerimonia del Ventaglio e, quindi con il Presidente Napolitano: Italia 1 sceglie la cronaca, con il trittico di episodi doppio omicidio più suicidio in provincia di Lucca,stupro a Torino, sequestro dei familiari del vice ministro Urso nella villa in Sicilia. Ovviamente Emilio fede fa l’abbinata classica, caldo – Berlusconi, privilegiando con il primo titolo il Premier e gli applausi ricevuti Milano nella passeggiata con il Presidente russo.
Un collegamento di Fede con le dichiarazioni di Napolitano, cogliendo però solo il riferimento alla vacuità delle discussioni sulla modifica del quadro politico. Un Fede comunque da record. Se ieri al caldo aveva dedicato 12 minuti in apertura, oggi Berlusconi, solleone e vacanze occupano più di 2 terzi del tg 4. La Fiat “serba” ed il pressing bipartisan della politica , come lo definisce nel primo titolo il Tg La 7, su Marchionne hanno spazio su tutti i tg. Dal tg 3 e dal Tg 2 segnaliamo una cronaca più completa della dichiarazioni di Napolitano: oltre allo sviluppo del quadro politico, le parti riguardanti il risanamento finanziario, l’esigenza di moralizzazione della politica e la necessità di fare piazza pulita dei corrotti.
Ed anche un elemento che fino a ieri ha inondato i tg, e che oggi li ha visti assai latitanti: a poche ore dalla votazione in commissione giustizia della Camera agli emendamenti al ddl intercettazioni la vicenda legge bavaglio sembra scomparsa. Di questo parliamo nel commento con il Presidente della FNSI Roberto Natale .
In conclusione segnaliamo l’impaginazione alta su Tg3 e Studio Aperto della polemica che sta di nuovo investendo La chiesa cattolica,k questa volta impegnata a consigliare ai sacerdoti omosessuali ad abbandonare l’abito talare.
Il Commento di Roberto Natale, Presidente FNSI
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Natale, mentre ancora si studiano i dettagli degli emendamenti del testo ddl intercettazioni, quale è la valutazione della FNSI?. Lo chiedo perché c’è un po’ di confusione
“ Proviamo a diradarla questa confusione: la legge rimane la legge pericolosa che era dall’inizio, nel senso che era una legge pensata per rendere difficile ai limiti dell’impossibile il lavoro di magistrati e giornalisti. Quindi , molte cose rimangono nella legge che ne giustificano un giudizio pesantemente negativo; quello che è successo negli ultimi giorni è che la nostra battaglia, dove il nostra non si riferisce a noi giornalisti, ma a noi opinione pubblica, che in questi mesi si è data da fare parecchio in giro per l’Italia, urlando, gridando, proponendo contro il bavaglio misure civili: ecco, questa battaglia ha ottenuto dei risultati. L’udienza filtro ne è un po’ il simbolo, nel senso che siamo riusciti a far passare una proposta di cui pochissime settimane fa quasi nessuno parlava nelle aule parlamentari; la proposta è, a nostro avviso, un perfetto punto di equilibrio tra il diritto alla riservatezza, che se correttamente inteso è un valore anche per noi giornalisti ( dico “ correttamente inteso “perché il centrodestra ed il Ministro Alfano ne fanno un uso pretestuoso, propagandistico), tra il diritto alla riservatezza ed il nostro diritto/dovere di informare, cioè il diritto dei cittadini ad essere informati. Questo è successo, e non cambia il giudizio complessivo sulla legge, ma consente di allentare il bavaglio sull’informazione e vedere che la società civile può togliersi qualche soddisfazione perfino di questi tempi.”
Già oggi sui media l’attenzione al tema sembra calata. Anche nell’analisi del discorso di Napolitano solo il TG 3 i sofferma sul tema degli strumenti da garantire a inquirenti e magistrati nell’equilibrio tra privacy e sicurezza dei cittadini.
“Io credo che sia un vizio della nostra informazione procedere per fiammate talvolta, non seguire gli sviluppi di cose che pure ha tenuto in prima pagina fino ai giorni precedenti. Per quanto riguarda il disegno di legge sulle intercettazioni, anche io sono rimasto colpito dal fatto che per numerosi giornali questo tema, che fino all’altro ieri era il titolo d’apertura, è passato alle pagine interne. Non riesco a capirne le ragioni: forse c’è l’esigenza di capire bene come andrà a finire, ma certo credo che questo disorienti i lettori ed i cittadini; quanto alle parole del Presidente della Repubblica io credo che oggi abbia fatto capire, nel suo stile, che c’è anche il lavoro fatto dal Quirinale nelle modifiche prodotte riguardo al testo nelle ultime settimane, in questi ultimi giorni; questo è bene che lo ricordiamo, perché talvolta montano polemiche sulle azioni del Presidente della Repubblica …”
Come dire ”Non è tutta farina del sacco di Fini”, come qualcuno accredita.
“ Ci tengo un attimo a questa “farina del sacco di Fini” perché sicuramente non lo è! NON è tutta farina del sacco di Fini o dell’Onorevole Buongiorno, con tutto il rispetto per queste figure istituzionali, però dobbiamo credere noi stessi alle cose che abbiamo detto in questi tempi sul ruolo che può avere la società. S’è visto che un opinione pubblica informata, combattiva, coordinata, ben articolata, può produrre dei risultati: non cadiamo in eccessi di politicismo o di istituzionalismo, perché se fosse vero che tutto si decide nel chilometro quadrato che c’è a Roma tra Camera, Senato, Palazzo Chigi e Quirinale … beh, allora per esser coerenti , chi ce lo fa fare ad organizzare e partecipare a manifestazioni, se poi decide tutto al politica più istituzionale? Prendiamo atto delle vittorie che queste manifestazioni possono produrre.”