di Tiziana Ferrario
Gli scontri a fuoco tra esercito israeliano e libanese stamane nel sud del Libano lungo la linea blu che marca quell’improbabile confine tra i due paesi sono il segno della tensione di cui avevo scritto i giorni scorsi. Ogni occasione è buona per far saltare i nervi, anche se a nessuno in questo momento conviene andare oltre. La missione Onu schierata nel sud del Libano l’Unifil, ha invitato entrambi gli eserciti alla ''massima cautela. I nostri soldati non sono stati coinvolti negli scontri, avvenuti nel settore spagnolo. E proprio la Spagna ha il comando di tutta la missione dei caschi blu, ereditato lo scorso gennaio dall’Italia,dopo tre anni guidati con successo dal generale Graziano. C’è grande attesa per il discorso che il leader sciita Hezbollah, Nasrallah terrà stasera in occasione del quarto anniversario della guerra con Israele. Si sa che affronterà la questione più delicata, della quale tutti mormorano in Libano. Le conclusioni dell’inchiesta condotta dal Tribunale Speciale dell’Aja sull’assassinio dell’ex premier Hariri. Secondo indiscrezioni proprio Hezbollah sarebbe tra i principali sospettati di aver organizzato l'attentato mortale. Nasrallah annuncerà la sua posizione circa le presunte accuse del Tribunale internazionale, ma già i giorni scorsi ha fatto sapere che non accetterà verdetti passivamente ed ha diffidato i giornalisti di scrivere della questione. Non a caso lunedì prossimo la riunione del governo israeliano sarà dedicata proprio alle ripercussioni che potrebbero esserci se venisse confermato un coinvolgimento di membri di Hezbollah. E proprio la scorsa settimana il presidente siriano Assad in visita congiunta con il Re saudita Abdullad aveva invitato all’unità tutte le componenti politiche libanesi,in nome della stabilità del paese. E L’emiro del Qatar giunto poco dopo a Beirut aveva parlato di nubi dense all’orizzonte. Intanto i residenti nella valle della Bekka,scrive il sito del quotidiano libanese Naharnet hanno denunciato strane attività di uomini armati in uniformi militari,mentre dai think thank escono analisi su come potrebbe essere una prossima guerra Israele- Libano. International Crisi Group scrive che sarebbe molto più violenta di quella del 2006 con maggiori danni alle infrastrutture e maggiori perdite di civili. Si estenderebbe anche ad altre aree del paese,come la valle della Bekka e non colpirebbe solo i quartieri sciiti a sud di Beirut. Israele non distinguerebbe più tra Libano e Hezbollah,aggiunge ICG, visto che ormai i membri del partito di Dio sono entrati nel governo. Il conflitto non sarebbe imminente,ma il rapporto si intitola: “Tamburi di Guerra. Israele e l’asse della resistenza.” Non c’è alcuna relazione tra questi scontri e i razzi sparati ieri sul mar Rosso verso Aqaba. Sono questioni diverse, ma tutti pezzi del traballante puzzle mediorientale. Parole che suonano strane se si guarda alla Beirut di questi giorni,affollata di turisti e animata sino all’alba..