di redazione
Vittorio Arrigoni non ci sarà. L’attivista per i diritti umani originario di Cantù, a Gaza da prima che iniziasse l’operazione “Piombo Fuso”, una delle pochissime voci, forse unica in Italia a raccontare ai microfoni di Caterpillar, sulle colonne del Manifesto e sul blog guerrillaradio.iobloggo.com ciò che stava accadendo nei territori occupati nel tragico capodanno del 2008, non partirà da Gaza per venire ad Ovada a ritirare il Premio Speciale Rachel Corrie 2010. Sa che, lasciando la Palestina, non sarebbe così facile rientrare.
Sul palco del Teatro Comunale di Ovada salirà al suo posto la madre, il sindaco di Bulciago Egidia Beretta. Da Gaza arriveranno però immagini crude, strappate durante le operazioni di resistenza nonviolenta che Arrigoni e gli altri volontari del International Solidarity Movement portano avanti . Spezzoni scelti e montati selezionandoli dalla cronaca degli ultimi mesi e giorni. Si vedono contadini che scappano dai campi inseguiti dalle pallottole dei cecchini, volontari con le mani alzate a far da scudi umani, pescatori mitragliati delle motovedette, in acque, per quel che vale nel Mediterraneo, nominalmente “nazionali”. Si vedono autoambulanze che diventano bersagli, e feriti, e funerali.
E saranno proprio le immagini dalle strade di Gaza, storia che lontano dal clamore dell’offensiva nessuno più racconta, ad aprire questa sera alle 21 la serata di premiazione della quinta edizione di Testimone di Pace, il premio organizzato dal Comune di Ovada, dall’Associazione Rachel Corrie, da Articolo 21 e dalla trasmissione radiofonica Fahrenheit per accendere i riflettori su chi quotidianamente lavora per la pace e la nonviolenza. Dopo la Comunità di Pace di San Jose de Apartadò (2007), padre Valletti di Scampia (2008) e i pescatori del Twenty Two di Mazara del Vallo (2009), quest’anno il riconoscimento principale è stato assegnato a Riace.
“Un paese scampato all’abbandono e allo spopolamento accogliendo rifugiati e richiedenti asilo”, come va dichiarando il sindaco. Wim Wenders ne ha fatto un film documentario, Guido Ruotolo ne ha scritto un bel reportages per La Stampa, Carta ha dedicato un volumetto. Del modello Riace, la giuria ha scelto l’esperienza di Pina Sgrò: avviato un laboratorio artigiano, con le anziane del paese ha insegnato l’antica arte di tessere la ginestra, tipica dell’appennino più povero, a giovani donne scappate dalle guerre di tutto il mondo. Facendone delle lavoratrici, ossia delle cittadine, secondo quel che recita l’articolo 1 della Costituzione.
Sul palco questa sera anche Riccardo Orioles, il giornalista antimafia premiato per la Sezione Informazione e l’Istituto Virgilio di Pozzuoli, Testimone di Pace 2010 per la sezione Scuola. Delle loro esperienze parleranno Monsignor Bettazzi, Shukri Said, Nando dalla Chiesa, Ahmad Rafat e Luciano Scalettari, mentre domani 5 ottobre la mattinata sarà dedicata alle scuole, con oltre 250 studenti da tutt’Italia e il coordinamento di Massimo Cirri (Caterpillar).