di Ambra Murè
"Le liste elettorali delle ultime amministrative erano piene di gente indegna di rappresentare chiunque”. Ci voleva l'allarme del presidente della Commissione Antimafia Beppe Pisanu per rendere esplicito e degno d'interesse l'evidente. Ovvero che i partiti (e il plurale non è casuale) continuano a praticare quella che Pisanu ha eufemisticamente definito "disinvoltura nella formazione delle liste", in barba a qualsivoglia regola morale. E pure al codice di autoregolamentazione per la designazione dei candidati alle elezioni amministrative, approvato nel 2007 dalla precedente Commissione Antimafia. Ma com'è nato quel codice e perché è rimasto lettera morta? E soprattutto perché non è stato possibile (né lo sarà mai, come pure propone l'Italia dei Valori) renderlo obbligatorio, trasformandolo in legge? Ne abbiamo discusso con Francesco Forgione, che è stato presidente dell’Antimafia ai tempi della scrittura del codice.
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