di redazione
Fervono i preparativi per la manifestazione indetta dalla Fiom per il 16 ottobre. Parola d’ordine: “ Si ai diritti, no ai ricatti. Il lavoro è un bene comune”. Ampie e variegate le adesioni, da parte politica, dal mondo dell’associazionismo , da parte della società civile e dalle aree di “movimento” che in occasioni di mobilitazioni ampie non hanno mai mancato di dire la propria. L’attacco al lavoro, ed in particolare a dei lavoratori che fino a qualche tempo fa si pensava fossero tutelati da una rete di protezione sindacale inattaccabile è divenuto il vero polo d’attrazione e di convergenza per tante altre battaglie, quelle che si combattono all’interno dei territori e i grossi numeri li vedono solo in occasioni isolate, e quelle che pur essendo estese a livello nazionale non hanno ancora una forza sufficiente.
In piazza dunque ci saranno tutti. Ci saranno i lavoratori migranti, le reti antirazziste, i comitati aquilani e quelli di Viareggio, gli studenti e i precari della scuola, il movimento delle agende rosse di Salvatore Borsellino e il popolo viola, il presidio permanente dei No Dal Molin… così come sono attesi lavoratori e lavoratrici provenienti da tutta Italia.
E i movimenti, come facilmente deducibile, non attendono fermi.
E’ il caso questo dell’ Assemblea nazionale delle reti antirazziste e dei migranti che, in questi giorni si è data appuntamento a Roma per rivendicare diritti e cittadinanza per tutti. La mobilitazione, partita con il Clandestino Day il 24 settembre scorso e proseguita con le giornate dello sciopero dei migranti nelle piazze di Caserta e Napoli, proseguirà domani con un presidio a Piazza Maggiore a partire dalle ore 18.00 e venerdì con un’assemblea pubblica a partire dalle ore 17.00. I temi all’ordine del giorno saranno i diritti, intesi come cittadinanza e diritto di voto, lavoro nero e sfruttamento, diritto d’asilo e respingimenti (con particolare riferimento alla situazione di Rom e Sinti) nel tentativo, si legge nel comunicato che annuncia l’iniziativa di: “…costruire una forte iniziativa sociale che veda lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini italiani e migranti, rispondere insieme a chi sta utilizzando la crisi per annullare le conquiste sociali e riportare la società a un passato in cui vale solo la legge del più forte.” Due giornate ponte, dunque, verso il 16 ottobre, quando quei diritti verranno rivendicati davanti a tutti e per tutti.
Adesione convinta è quella che arriva dai comitati aquilani riuniti nel coordinamento 3e32 e dal presidio dei No Dal Molin. “Ci saremo- scrivono i primi- perché qui da noi a L’Aquila stiamo vivendo una nuova emergenza che è quella del LAVORO. Quasi 15.000 persone all’Aquila hanno perso o stanno perdendo il lavoro. Migliaia sono in cassa integrazione. Il futuro non offre nessuna prospettiva di una vita lavorativa dignitosa ai giovani di questo territorio… “
Solidarietà, ma anche desiderio di comunione dei linguaggi e condivisione delle lotte è invece il messaggio che arriva dai No Dal Molin: “Di fronte alla crisi – che è democratica, ecologica ed economica al tempo stesso – nessuno di noi è autosufficiente e nessuno può sperare di vivacchiare sotto la propria bandiera; dobbiamo metterci ancora una volta in gioco, sperimentando percorsi collettivi capaci di far trovare ai nostri tanti linguaggi un vocabolario comune.”
E a partecipare saranno anche i comitati di Viareggio, nati in seguito alla strage e che, su lavoro e, in particolare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, hanno impostato buona parte delle loro battaglie, tanto da promuovere per il 23 e 24 ottobre un convegno dedicato a “Giustizia e sicurezza” perché non abbia più a ripetersi.