di Reporter senza rete
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Il maltempo e le inondazioni nel salernitano riescono a strappare un po’ di spazio anche nei titoli alla politica, che comunque si conferma regina incontrastata su quasi tutte le testate. Prima di inoltrarci nell’analisi dei riflessi della pre-crisi sui vari TG, affrontiamo la questione dell’informazione, da molti considerata carente in relazione alle alluvioni in Veneto. Ritardi, spazi e foliazioni limitati, attenzione mediatica soprattutto in concomitanza delle visite “di stato”, delle passerelle con tanto di contestazioni più o meno occultate. Nel commento ne parliamo con Omar Monestier, Direttore de Il Mattino di Padova.
Tornando alla politica, i titoli ed i servizi riprendono con sostanziale correttezza i tanti elementi della giornata, primo fra tutti l’intervento in serata del Presidente Napolitano da Padova. Ampiamente presente la posizione del PD e le dichiarazioni dei Gianni Letta, che suonano come un vero e proprio epitaffio alle speranze residue di una tenuta dell’attuale governo Berlusconi. Oggi, insomma, i Tg fanno meno “politica”, e riportano quello che la politica sta effettivamente producendo. Unica eccezione, il TG 4 di Fede che non racconta, ma sbraita contro la possibilità di una caduta del Premier, ospitando in diretta Capezzone ed invitando i telespettatore a ribellarsi.
La ripresa del casso Ruby, con le dichiarazione del Pm del Tribunale dei Minori che contraddice la “versione” del Ministro Maroni, è presente fin dai Titoli nel TG 3 e nel TG La 7, ma nei servizi, anche sul Tg 5 e sul TG 1.
Sempre su Tg 3 e TG La 7, ma anche su TG 2, ritroviamo, fin dai titoli, le forti contestazioni a Londra per l’aumento delle tasse universitarie.
Ed, in conclusione, per Studio Aperto “repetita iuvant”: nel titolo sugli “angeli dell’intimo”, per due volte si fa uso dell’aggettivo “sexy”.
Il commento di Omar Monestier, direttore de “Il Mattino” di Padova
(intervista di Michele Cervo)
Direttore, come spiega il ritardo da parte dei principali media nel dare la notizia sulla reale entità dell’alluvione che ha colpito il Veneto?
“Non sono d’accordo con questa affermazione che è passata come linea di commento. Non mi pare sia stato così. I grandi giornali, i grandi telegiornali, hanno seguito da Roma, da Milano, l’evento nelle prime ventiquattrore. Poi c’è voluto del tempo per capire cosa fosse effettivamente accaduto. Non voglio giustificare naturalmente la grande informazione nazionale, ma credo che, visto anche il contesto politico, ci fosse attenzione anche su altri temi che interessano il Paese”.
Secondo lei tutte le testate hanno dato un’informazione corretta?
“Per quel che mi riguarda, per quel che ho potuto vedere sì. Se poi il dibattito è se il numero di pagine dedicate dalla grande cronaca nazionale all’evento siano state poco o tante, bisogna ricondurlo all’interno di un dibattito nazionale. Probabilmente il Corriere della Sera letto a Caltanissetta aveva tutto lo spazio sufficiente, letto a Padova sicuramente ne aveva molto poco. Per questo esistono, per fortuna, anche i giornali locali”.
A proposito, ieri nei servizi dei telegiornali non si è capito quale sia stata la posizione dei sindaci dei comuni alluvionati dopo l’incontro con il Premier.
Alcuni Tg parlavano di grande soddisfazione, altri di critiche al governo. Secondo lei qual è la loro posizione? Gliela rigiro così: dipende chi andiamo ad intervistare. Se intervistiamo un sindaco del Pdl che ha davanti Berlusconi, probabilmente dirà che ringrazia il Presidente per l’attenzione che ha prestato al territorio. Se andiamo ad intervistare il sindaco di Padova che è del Pd probabilmente dirà che non è affatto contento di quello che ha detto. Devo dire che la linea generale nel commento da parte dei sindaci, lontano dalle telecamere, è: “Bah, poteva risparmiarsi questa parrucconata di venire dopo una settimana in Veneto a fare un blitz rapidissimo. Era meglio se veniva prima ed era meglio se veniva già con i numeri”. Numeri che peraltro oggi sono emersi nelle loro linee generali”.
Oggi e domani la visita del Presidente della Repubblica. Abbiamo visto sul sito del suo giornale, Il Mattino di Padova, che Napolitano ha un alto indice di popolarità tra i veneti. Cosa si aspettano dal Presidente?
“Credo che dal Presidente si aspettino ciò che il Presidente rappresenta per gli italiani, cioè un segnale di attenzione, un segnale di coesione per il Paese. Una forma di rispetto del centro nei confronti della periferia. Perché questo è il problema. Ciò che è mancato qui, e quello che abbiamo patito molto in Veneto, è l’assoluta mancanza di rispetto, non tanto di attenzione, rispetto a quello che stava capitando”.