Articolo 21 - INTERNI
Il dopo Fondi: affari e politica
di Antonio Turri e Santo Della Volpe
La vicenda politico-affaristica legata al mancato scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi, non è finita; anzi. Dopo le elezioni regionali, che in Lazio hanno visto la vittoria per poche migliaia di voti di Renata Polverini e del centro destra, grazie soprattutto al voto racimolato nelle provincie di Latina e Frosinone, l’intero basso Lazio è stato nuovamente messo sotto osservazione da Magistratura e forze di Polizia. Soprattutto perchè,trasferito il prefetto Frattasi che aveva inutilmente chiesto per ben due volte lo scioglimento del comune di Fondi per infiltrazioni della malavita, gli interessi della Camorra hanno continuato ad espandersi. Ora non c’è più solo il mercato ortofrutticolo di Fondi (il più grande d’Europa,va ricordato…) ad essere sotto osservazione; ci sono i grandi progetti edilizi che si stanno affacciando sulla costa laziale,dal confine con la Campania sino ad Anzio,aggredendo (per ora solo sulla carta, ma fino a quando?) le zone sotto vincolo paesaggistico ambientale per le quali sono state avanzate idee di modifiche perimetrali e normative per farvi entrare possibili lottizzazioni. Il tutto, ovviamente sotto una regia politico-affaristica che in quella zona potrebbe far crescere i sospetti di possibili collusioni camorristiche. Tanto più che se venisse approvato così come è stato proposto, il piano casa della regione Lazio aprirebbe spazi enormi alla speculazione edilizia su vasta scala, dentro e fuori le città. In questo scenario assume una rilevanza particolare quanto successo recentemente al presidente della commissione Lavori Pubblici della regione Lazio.
Era ,infatti, l'alba del 24 ottobre scorso quando gli uomini della Guardia di Finanza di Formia notificavano una ordinanza di custodia cautelare in carcere al consigliere regionale del Lazio Romolo Del Balzo, in quota Pdl, nonchè presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politica della Casa della stessa Regione.
L'accusa, avanzata dai giudici del Tribunale di Latina, è quella di truffa allo Stato e frode in pubbliche forniture.
L'inchiesta giudiziaria , avviata due anni fa, riguarda l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel comune di Minturno in provincia di Latina, dove il consigliere Del Balzo,stando al sito ufficiale di quel comune, ricopre a tutt'oggi la carica di consigliere comunale.
Nel corso della stessa operazione i finanzieri hanno notificato ordinanze cautelari ad altre sette persone tra dipendenti di quel comune e amministratori della società che ha in gestione, sin dal 2003, l'appalto dello smaltimento dei rifiuti: la Ego Eco di Cassino.
Nell'ordinanza del Gip Costantino De Robbio si accusa Romolo Del Balzo e gli altri indagati di aver favorito e coperto la sistematica violazione delle norme contrattuali. La Ego Eco avrebbe ricevuto da quel comune il pagamento per prestazioni mai svolte o in difformità all'appalto sottoscritto come:
la mancata raccolta differenziata, l'impiego di mezzi ed attrezzature non idonee, l'utilizzo di mano d'opera da un appalto all'altro ed il mancato pagamento dei contributi previdenziali ai dipendenti. Il tutto, secondo l'accusa, con la copertura di Del Balzo e degli altri indagati.
L'On.le Romolo Del Balzo, in forza del suo importante ruolo politico locale e regionale, avrebbe favorito l'imprenditore Vittorio Ciummo, manager della Ego Eco,già indagato ed arrestato nei mesi scorsi per la medesima vicenda.
Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno permesso inoltre di evidenziare che lo stoccaggio dei rifiuti avveniva su terreni non idonei .
Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche emergerebbero particolari inquietanti su come sia intenso e malato il rapporto tra politica,affari , criminalità locale e della vicina Campania.
Romolo Del Balzo è stato il primo degli eletti in Consiglio Comunale a Minturno ed ha avuto un ruolo non secondario nella raccolta dei voti, in tutto il sud pontino, a favore dell'attuale maggioranza che guida la Regione Lazio.
La vicenda giudiziaria non ha lasciato sorpresi quanti sapevano che la Commissione parlamentare di inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti aveva avuto modo di ascoltare, nei mesi scorsi, i magistrati della Procura della Repubblica di Latina sul ciclo dei rifiuti e sembrerebbe che gli stessi siano stati ascoltati sugli interessi della camorra in materia.
La presidente della Regione Lazio Renata Polverini, nell'apprendere la notizia dell'arresto del suo importante consigliere di maggioranza si è limitata a dichiarare alla stampa: “ci auguriamo che il fatto non sussista”.
I fatti sono però sempre testardi e a Minturno la Ego Eco non avrebbe mai,tra le altre palesi contestazioni mosse dai magistrati, effettuato la raccolta differenziata mentre avrebbe sempre intascato i soldi dei cittadini per servizi mai prestati. Del Balzo che risulta implicato in altre vicende giudiziarie, al momento dell'arresto ha accusato un malore ed è stato ricoverato in una clinica privata della zona.
Nei giorni scorsi una perizia disposta dai magistrati che seguono il caso ha accertato la compatibilità con la detenzione in carcere per il consigliere regionale Romolo Del Balzo che è stato, come si dice in forma burocratica, tradotto nel carcere circondariale di Latina dove si trova tuttora rinchiuso.
Come si apprende dal sito web della Regione Lazio l'onorevole Del Balzo continua ad essere indicato come presidente della Commissione Lavori Pubblici di una delle più importanti regioni d'Italia.
Pare inverosimile ma non essendo mai stata data ai consiglieri regionali, ne’ alla stampa,alcuna comunicazione della sospensione dall'incarico, il parlamentare
regionale continuerebbe a dirigere dal carcere i lavori di quella che, istituzionalmente, dovrebbe regolare, tra le altre incombenze, l'indirizzo ed il controllo sui lavori pubblici che la Regione attiva a Roma e nel Lazio.
La vicenda, iniziata un mese fa, dimostra come in Italia sia tutto possibile; e continua ad essere sottovalutata nella sua gravità dalla presidente Renata Polverini.
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