di Elisabetta Viozzi
In tempi in cui di scuola si parla molto, e si taglia ancora di più, noi partiano dalla periferia e per l'esattezza, dalla scuola multietnica Carlo Pisacane di Roma Tor Pignattara, per capire come, con un po’ di impegno e di carica ideale, si possono sbaragliare i luoghi comuni e diventare un modello, tanto da meritare un documentario presentato al film festival di Torino.
La scuola elementare Pisacane è stata al centro di molte polemiche politiche negli ultimi anni, a causa dell’alto numero di figli di migranti che la frequentano. Una percentuale di almeno 8 bambini di origine straniera ogni 10 nelle classi, ben al di sopra della quota del 30% che il ministero della pubblica istruzione ha imposto con una norma. Un ghetto per molti, tanto da arrivare alla costituzione di comitati di mamme italiane preoccupate, a manifestazioni di estrema destra di fronte all’istituto, ad allarmi a mezzo stampa. Ma la scuola del quartiere popolare di Tor Pignattara va avanti, tra deroghe e impegno degli insegnanti e delle associazioni che la sostengono. Con fantasia, come dimostra il documentario “una scuola italiana” dove viene filmata la quotidianità dei bambini multicolori attraverso una metafora: il mondo di Oz, un mondo nuovo e strampalato, un viaggio che arricchisce chi non si lascia spaventare dal diverso.
Ascolta l'intervista a Cecilia Bartoli dell'associazione Asinitas e produttrice del film