di redazione
Questa la richiesta del Comitato per la Libertà e il Diritto all’Informazione e alla Cultura (che raccoglie, oltre a Mediacoop, FNSI, Articolo21, Legacoop Cultura&Media e CGIL, più di 40 Associazioni della cultura, dello spettacolo, della formazione e della ricerca) che è stata presentata oggi in una Conferenza Stampa tenuta presso la sede della FNSI. Con grande forza e drammaticità è stato chiesto al Parlamento di ristabilire gli stanziamenti previsti nella Legge di Stabilità per l’editoria, di riportare il FUS almeno al livello del 2008 e di stabilire le agevolazioni fiscali per il cinema, in modo compatibile con il ciclo produttivo del settore.
Al di là delle diverse opinioni sul ruolo della cultura e dell’informazione in una società civile e democratica, è pura miopia politica non vedere che i sostegni a tali settori sono in grado di produrre ricchezza e occupazione con moltiplicatori che arrivano fino a venti volte l’investimento.
Per portare fuori dalla crisi queste realtà, non di tagli si deve parlare, che non producono risparmi ma perdita di ricchezza e disoccupazione ( il solo settore della stampa perderebbe 90 testate e 4000 posti di lavoro), ma di investimenti, per di più modesti, capaci di generare ricchezza per il Paese oltre che a garantire il pluralismo dell’informazione e la narrazione identitaria. il ritardo dell’Italia nei confronti dei partner europei dipende dalla priorità che gli stessi assegnano (contrariamente a quanto noi facciamo) alla cultura ed alla ricerca che rappresentano le condizioni ineliminabili per produrre innovazione e creatività dentro e fuori del mondo produttivo.