di Domenico d’Amati
L’articolo 41 della Costituzione, che Berlusconi intende riformare, è una norma intoccabile perché costituisce un architrave del nostro ordinamento costituzionale e non può essere indebolito senza intaccare altri principi fondamentali. La parte di questa norma che dà fastidio al premier è quella che esclude la possibilità che l’iniziativa privata si svolga in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla libertà e alla dignità umana.
Il riferimento all’utilità sociale è una specificazione dei principi affermati dall’art. 2 della Costituzione, secondo cui la Repubblica richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale e dall’art. 3, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
A questi principi sembra che il Governo voglia sostituire l’affermazione della sacralità del profitto, davanti al quale tutto dovrebbe cedere. Questo indirizzo si pone anche in contrasto con il Trattato dell’Unione Europea che afferma, come valore assoluto, la dignità umana.
Inoltre se l’Italia dovesse procedere nel senso voluto da Berlusconi, essa si porrebbe in una prospettiva antistorica dal momento che, passata la fase iniziale della globalizzazione, in tutto il mondo, anche in Cina, dove la tutela dei diritti civili è ancora fragile, si riconosce la necessità di porre limiti allo sfrenato perseguimento del profitto.
Per questo il disegno del presidente del Consiglio ha una portata eversiva del nostro ordinamento. Non stupisce, data la sua nota disinvoltura, che egli abbia manifestato la volontà di riformare l’articolo 41 anche nella sua recente lettera a Bersani, pubblicata dal Corriere della Sera. Meraviglia invece che Bersani non abbia colto l’occasione, nella sua risposta, per esprimere la più netta opposizione a questa iniziativa.
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