di Barbara Trionfi*
Una lettera minatoria, scritta a mano e contenente quattro proiettili, è stata recapitata a quattro noti giornalisti italiani presso la sede RAI, in via Teulada, a Roma, lo scorso primo marzo. Era indirizzata ai giornalisti Michele Santoro, Marco Travaglio, Gianni Barbacetto e Peter Gomez. Il giornalista e conduttore televisivo Michele Santoro, che lavora alla RAI ed è apertamente schierato con le idee politiche del centro-sinistra, conduce in TV dal 2006 il talkshow di attualità “Annozero”. Il programma si è attirato l’astio dei rappresentati della coalizione di centro-destra, guidata dal capo del governo Silvio Berlusconi.
Il giornalista investigativo Marco Travaglio è ospite fisso della trasmissione, e ha recentemente fondato il quotidiano indipendente “Il Fatto Quotidiano”, di cui Peter Gomez è caporedattore della versione online www.ilfattoquotidiano.it. Gianni Barbacetto è un conosciuto giornalista investigativo e autore di una serie di libri sulla politica e la corruzione in Italia, alcuni in collaborazione con Travaglio e Gomez.
L’ufficio di Santoro ha dichiarato ieri all’IPI di non essere a conoscenza dei contenuti della lettera recapitata in RAI, che è stata immediatamente girata alla Digos, l’organo della polizia di stato che si occupa di investigazioni per attività legate ad attacchi terroristici e criminalità organizzata. Secondo le prime indagini gli investigatori ipotizzano che si tratti di un gesto mitomane isolato piuttosto che di un gruppo organizzato, dal momento che la lettera non era firmata. “Riceviamo lettere minatorie continuamente. Anche l’anno scorso ne abbiamo ricevute alcune”, ha rivelato un membro dello staff di Santoro all’IPI.
“L’IPI esorta le autorità italiane a fare ogni cosa in loro potere per identificare la persona o le persone responsabili dell’invio della lettera minatoria” ha reso noto il Press & Communications Manager IPI Anthony Mills. “In un clima politico così particolarmente diviso come è quello italiano è fondamentale che tali atti intimidatori non vengano tollerati”.
Poco tempo fa, il 5 febbraio, una lettera minatoria indirizzata a Santoro e Travaglio è stata inviata alla redazione del quotidiano “Il Resto del Carlino”, a Bologna. La lettera, scritta a mano e in lettere maiuscole, diceva: “I vostri cari pagheranno per la vostra cattiveria. Presto piangerete lacrime amare”. Era firmata “FUAN”, sigla che potrebbe portare a un collegamento con un movimento studentesco di estrema destra fondato nel 1950 che ha poi cambiato il suo nome in “Azione Universitaria” nel 1996.
Il 21 febbraio, a Milano, degli ordigni esplosivi sono stati trovati vicino alla redazione de Il Fatto Quotidiano e agli uffici editoriali della RAI, hanno raccontato i giornali italiani.
Un’altra aggressione è avvenuta invece il 28 febbraio più a sud, vicino Salerno. Il giornalista Fabio Cosma Colombo, del quotidiano Metropolis, è stato picchiato fino a perdere i sensi. Il reporter stava raccogliendo informazioni sulla morte di un giovane, di cui in seguito è stato accertato il suicidio, quando è stato attaccato alla presenza dei carabinieri che non sarebbero intervenuti in tempo, racconta l’organizzazione non governativa italiana Ossigeno per l’lnformazione, un progetto congiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e dell’ordine dei Giornalisti (OdG).
In merito all’aggressione del giornalista salernitano, l’associazione Ossigeno ha raccolto le testimonianze di diversi giornalisti che lavorano nella zona, i quali hanno dichiarato che “le intimidazioni e le minacce sono ormai l’ingrediente principale di ogni giornata lavorativa”. Costa Colombo, che attualmente si trova in ospedale, ha affermato che un’aggressione del genere è “normale” in quella zona. “E’ diventato molto più difficile raccontare i fatti”, ha detto.
Anthony Mills ha dichiarato in proposito: “Le autorità italiane hanno il dovere di indagare su questa aggressione e di trascinare i responsabili davanti alla giustizia, soprattutto alla luce del fatto che il tutto pare essere avvenuto in presenza di ufficiali delle forze dell’ordine che non sarebbero intervenuti”.
*consulente Press Freedom
traduzione dal’inglese per Ossigeno a cura di Martina Bettucci e Silvia Cuomo