di redazione*
Le condizioni di settori importanti delle nuove generazioni sono talmente intollerabili – e lo sono da così tanto tempo – che la questione generazionale è ormai il problema più urgente per l’Italia. Nessuna strategia di uscita dalla crisi e dall’arretratezza culturale può essere costruita senza mettere al centro le nuove generazioni, favorendo la loro emancipazione e l’acquisizione di un ruolo da protagonisti nel nostro Paese. La mobilitazione nazionale del 9 Aprile nasce da una sofferenza diffusa che non può più essere ignorata e da un’energia repressa che è l’unica in grado di trasformare l’Italia.
http://www.ilnostrotempoeadesso.it/
“Il nostro tempo è adesso”, dice lo slogan, per il bene di tutti, ci viene da aggiungere.
Su Molecole, fin dal primo numero, abbiamo deciso di mettere al centro la nostra generazione, dando voce alle sue difficoltà ed ai suoi progetti. Al tempo stesso, abbiamo cercato di alimentare una rete sociale, affinché le riflessioni dessero vita a dei rapporti concreti tra le persone, per favorire la condivisione, il confronto e l’azione.
Di seguito presentiamo una selezione degli articoli sulla questione generazionale, per offrire degli stimoli alla riflessione che prosegue sulla nostra rivista e contribuire al dibattito collettivo.
Il prossimo numero è dedicato al senso dell’azione collettiva e siete tutti invitati a partecipare: rispondendo alla call e, ovviamente, mobilitandovi….. verso il 9 Aprile e oltre.
http://www.molecoleonline.it/2011/03/03/una-generazione-di-individualisti/
La questione generazionale: una selezione degli articoli di Molecole
Daniele Di Nunzio – Dominare i giovani: questione di numeri, e di stile
I dati dimostrano, con l’evidenza propria dei grandi cataclismi, che gli strumenti che hanno le nuove generazioni per seguire dei percorsi di emancipazione sono sempre più inefficaci. Le esperienze sociali di cui essi partecipano sono più facilmente vettori di assoggettamento e di sfruttamento, piuttosto che di crescita personale e di autonomia. Questo avviene considerando tutti gli ambiti di vita: nella famiglia, nello studio, nel lavoro, nei ruoli politici e dirigenziali. È necessario aprire un confronto per migliorare la loro vita, favorendo la democrazia e la partecipazione contro l’autoritarismo dilagante, spiegando e protestando.
http://www.molecoleonline.it/2010/04/07/dominare-i-giovani-questione-di-numeri-e-di-stile/
Michele Raitano – Questioni di classe, questioni di casta (oltre le storielle sui bamboccioni)
A differenza di quanto accade nei paesi dell’Europa del Nord e nella gran parte di quelli Continentali, in Italia le condizioni di vita dei genitori continuano ad incidere su quelle dei figli anche dopo il loro percorso di studi. Quindi, bisogna riflettere attentamente sull’insieme dei meccanismi che complicano la realizzazione di un’effettiva autonomia dei figli.
http://www.molecoleonline.it/2010/04/12/1raitano-2/
Francesca Dota – Lo tsunami della disoccupazione giovanile
In seguito alla crisi, il tasso di disoccupazione giovanile è tornato a crescere, portandosi al 29,2% sul finire del 2010, tornando nuovamente ai livelli di 10 anni fa. I giovani fanno più fatica ad entrare nel mercato del lavoro e, una volta entrati, sono più esposti al rischio di marginalizzazione lavorativa e di conseguente vulnerabilità economica e sociale. Dopo 10 anni di lavoro a termine, a parità di condizioni, la retribuzione media dei dipendenti a termine è pari all’85% di quella dei lavoratori stabili. La flessibilità, quindi, si è rivelata un fattore di discriminazione e di riproduzione delle disuguaglianze sociali, nonché inefficace per l’occupazione.
http://www.molecoleonline.it/2010/09/01/lo-tsunami-della-disoccupazione-giovanile/
Jacopo Rosatelli – L’insopportabile retorica dei Bamboccioni
La retorica dei bamboccioni va distrutta: racconta l’immagine di eterni minorenni che aspettano l’aiuto del padre-padrone, mentre dobbiamo parlare di cittadini adulti in difficoltà, che voglio essere protagonisti.
http://www.molecoleonline.it/2010/04/07/1rosatelli/
Andrea Garnero – Una proposta spericolata: ritassiamo le eredità, e il bottino diamolo ai giovani
Quale merito ha l’erede se non essere casualmente nato in una famiglia ricca o operosa? Rimettere mano alle successioni , rivedendo il sistema di tassazione, invece di concentrarsi sulle pensioni di anzianità è un modo per contrastare l’immobilità sociale. L’eredità, infatti, è una notevole fonte di diseguaglianza, che si perpetra e accumula nel tempo.
http://www.molecoleonline.it/2010/04/21/una-proposta-spericolata-ritassiamo-le-eredita-diamo-i-soldi-ai-giovani/
Alessandro Coppola – Contro l’assuefazione da ricchezza ereditata
Quella italiana e’ una societa’ in cui ereditare ricchezza e’ divenuta una preoccupazione (molto) maggiore del produrla. Eppure nessuno, se non il solito sparuto nugolo di (veri) liberali, si chiede quanto ad assuefare sia la ricchezza ereditata. Il peso della rendita immobiliare nell’economia italiana ha un ruolo fondamentale nella riproduzione del familismo immorale e dell’assuefazione da ricchezza ereditata.
http://www.molecoleonline.it/2010/05/06/contro-lassuefazione-da-ricchezza-ereditata/
Molecole – Senza lavoro e senza reddito?
Quando il lavoro manca o è intermittente, quando il reddito è insufficiente o addirittura assente, si è cittadini a metà. E questo, in una società che si vuole democratica, non è tollerabile. La crisi possiamo senz’altro subirla oppure domarla. Oppure cavalcarla, collettivamente, e costringerla a portarci dove vogliamo noi e non dove vuole lei. Il tempo della crisi potrebbe essere quello dei “pensieri lunghi”, come li chiamavo una volta.
http://www.molecoleonline.it/2010/06/30/senza-lavoro-e-senza-reddito/
Riccardo Sanna – Autonomi nella vita e precari nel lavoro? Impossibile!
In Italia, alla crisi del 1992 e’ seguita la “necessità” di far ripartire il sistema delle imprese agendo su due diverse leve relative al costo del lavoro: la moderazione salariale e la flessibilità del lavoro, tradotta in flessibilità del contratto di lavoro. In cambio le imprese dovevano investire, investire e investire. Mentre lo Stato doveva vigilare e fare le tanto invocate riforme. La moderazione salariale non è mai stata recuperata e la flessibilità si è tradotta in precarietà, questo il risultato.
http://www.molecoleonline.it/2010/05/03/autonomi-nella-vita-e-precari-al-lavoro-impossibile/
Ilaria Lani – Ecco perché un collaboratore a progetto dovrebbe manifestare con un operaio di Pomigliano
L’innovazione passa dalla qualità dei processi produttivi e dall’autonomia nel lavoro, da un modello di flessibilità che rende più elastica l’organizzazione aziendale, non certo più rigida e gerarchica. La contrattazione collettiva potrà ritrovare una nuova stagione di avanzamenti se offrirà alle molteplici condizioni di lavoro risposte estensive e inclusive, al fine di riunificare il lavoro, dare sostanza alla nozione di democrazia sindacale ed affermare un chiaro sistema di regole nell’esercizio della rappresentanza.
http://www.molecoleonline.it/2010/10/13/perche-un-collaboratore-a-progetto-deve-manifestare-con-un-operaio-di-pomigliano/
Salvo Barrano – Nuove professioni, vecchi ricatti. Ci vuole il sindacato
Il lavoro autonomo “debole” o “economicamente dipendente” è un fenomeno in continua crescita in tutta Europa, in particolar modo in Italia. È necessario che i sindacati colgano la sfida imposta da un nuovo assetto del mondo del lavoro, estendendo senza riserve la propria base di rappresentanza anche a chi tradizionalmente ne è rimasto escluso.
http://www.molecoleonline.it/2010/07/05/nuove-professioni-vecchi-ricatti/
Andrea Ciarini – Creare lavoro, ecco cosa dobbiamo fare
Prima ancora che la promozione dell’occupabilità e del sostegno al reddito nei momenti di transizione tra un impiego e un altro, la questione principale è piuttosto come il lavoro lo si crea.
http://www.molecoleonline.it/2010/06/30/creare-lavoro-ecco-cosa-dobbiamo-fare/
Martina Di Simplicio – Un biglietto di sola andata?
Il lavoro, cento anni fa come adesso, è il motivo per cui si espatria. In Inghilterra il lavoro e lo studio preservano la dignità degli individui. Il circolo virtuoso del sistema anglosassone porta le persone a non sentirsi “sostituibili” in qualsiasi momento, ricattabili, pronte a qualsiasi compromesso. Non è questione solo di precarietà, ma del fatto che “comunque vada, la mia carriera non è determinata dall’accettare la perdita della mia dignità di lavoratore”.
http://www.molecoleonline.it/2010/07/13/un-biglietto-di-sola-andata/
Bernardo Marasco – Cercasi giovane, massima disponibilità, incredibili competenze, minimo salario
Perché la generazione più formata della storia italiana, quella che dovrebbe immettere il valore aggiunto nella nostra economia, è quella più bistrattata? Assai spesso la competenza non è riconosciuta per il suo valore ma la disponibilità è spesso l’unico elemento su cui si viene valutati. Oggi, é in atto una tendenza che porta dall’azienda-macchina (quella fordista che incorpora conoscenze proceduralizzate verticalmente), all’azienda-logo (quella postfordista che sfrutta conoscenze localizzate fuori da sé strutturandole, modularmente, a rete).
http://www.molecoleonline.it/2010/07/29/cercasi-giovane-massima-disponibilita-incredibili-competenze-minimo-salario/
Claudia Pratelli – Welfare for Life (o forse for survive…). Una modesta proposta
Ciò che emerge nella contemporaneità è la straordinaria inadeguatezza degli strumenti di protezione. Ecco le proposte per andare oltre al lamento: un sistema di ammortizzatori sociali che si rivolga ai lavoratori precari e uno strumento a carattere universalistico, capace di accogliere chi presenta caratteristiche diverse dai lavoratori tradizionali e quindi si trova sprovvisto dei requisiti di accesso alle prestazioni a carattere contributivo.
http://www.molecoleonline.it/2010/09/09/welfare-for-life-o-forse-for-survive-una-modesta-proposta/
Cristina Maccarone – I parasubordinati non possono vedere i loro conti pensionistici on-line. Come mai? “Perche’ si rischierebbe un sommovimento sociale”. Parola di Inps
Allo stato delle cose, chi ha un contratto a progetto o lavora con ritenuta d’acconto o ancora ha una partita Iva o un contratto di collaborazione occasionale, non riceverà neanche la pensione minima. Il problema è che c’è scarsa consapevolezza di tutto questo e che i ragazzi, alle prese con la ricerca di un lavoro, non pensano al loro futuro da vecchi.
http://www.molecoleonline.it/2010/10/13/i-parasubordinati-non-possono-vedere-i-loro-conti-pensionistici-on-line-come-mai-perche-si-rischierebbe-un-sommovimento-sociale-parola-di-inps/
Cristian Perniciano – Ma ce la daranno la pensione? Si, per Dio!
Il vero grande problema delle pensioni di domani sarà la proiezione del vero grande problema del lavoro di oggi, e cioè la precarietà, il lavoro poco pagato, i lunghi periodi di disoccupazione tra una occupazione ed un altra.
http://www.molecoleonline.it/2010/07/14/ma-ce-la-daranno-la-pensione-si-per-dio/
Orazio Giancola – I tradimenti della “conoscenza” (ovvero l’eutanasia di una bell’idea europea)
La tanto decantata ed auspicata “società della conoscenza” ha subito almeno tre tradimenti: il primo è un tradimento da parte delle istituzioni in termini di politiche e di deficit di implementazione; il secondo è un tradimento da parte degli stessi sistemi sociali che sarebbero dovuti essere allo stesso tempo soggetti ed oggetto di cambiamento nella società della conoscenza; il terzo è un tradimento da parte del sistema politico.
http://www.molecoleonline.it/2010/10/28/i-tradimenti-della-conoscenza-ovvero-leutanasia-di-una-bellidea-europea/
Alessandro Coppola – Per l’Università del talento democratico
L’universita’ pubblica dovrebbe premiare prima di tutto il “talento democratico”. Una forma di merito che con difficoltà trova posto nelle classifiche internazionali e nella vulgata individualistico-competitiva che ne fa oggi una bandiera. Il talento democratico e’ impegno per una didattica che permetta ad ogni studente di esprimere il proprio potenziale cognitivo e creativo, nell’ambito di corsi che riproducano le dinamiche proprie a quella che crediamo debba essere una democrazia ricca ed adulta, per il bene comune.
http://www.molecoleonline.it/2011/02/02/luniversita-del-talento-democratico/
Daniele Di Nunzio – Il futuro altrove: tre italiani nella Silicon Valley. Il caso Mashape
Per capire dove va il mondo, mentre il nostro Paese resta fermo, abbiamo intervistato tre italiani che hanno dovuto cercare i finanziamenti nella Silicon Valley, per realizzare la loro impresa e costruire Mashape. L’intervista getta luce sulle carenze del nostro Paese per i giovani e per le aziende, sull’arretratezza del nostro modello di sviluppo e sulla necessità di costruire un nuovo rapporto tra le persone, i progetti e i capitali.
http://www.molecoleonline.it/2011/01/13/il-futuro-altrove-tre-italiani-nella-silicon-valley-il-caso-mashape/
Ezio Petrillo – La nascita della “Mentevalanza”. Ovvero come l’istruzione non paga nel nostro paese
Se non si prende coscienza dell’enorme sfruttamento a cui è stata sottoposta un’intera generazione, la “proletarizzazione delle menti e dei saperi” sarà una conseguenza inevitabile.
http://www.molecoleonline.it/2011/01/05/la-nascita-della-mentevalanza-ovvero-come-listruzione-non-paga-nel-nostro-paese/
I numeri di Molecole:
1. La repubblica dei bamboccioni
http://www.molecoleonline.it/category/numeri/numero1/
2. Che cosa è uno spazio pubblico?
http://www.molecoleonline.it/category/numeri/numero2/
3. Senza lavoro e senza reddito?
http://www.molecoleonline.it/category/numeri/numero3/
4. La società dell’ignoranza?
http://www.molecoleonline.it/category/numeri/numero4/
*tratto dal sito www.molecoleonline.it