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'Vengo a sapere che un documento anonimo raccattato da un giornalista del Tg1, viene inviato a un indirizzario di dirigenti, delegati sindacali della Rai e operatori dell'informazione. Il testo si qualifica da solo, tanto e' zeppo di accuse maleodoranti nei miei confronti costruite su informazioni totalmente false, scambi di persona e attacchi infamanti a me e alla mia direzione'. Lo rivela in una nota il direttore del Tg3, Bianca Berlinguer. 'Va da se' -prosegue la Berlinguer- che non intendo replicare su questo piano tanto squallido e umiliante, in primo luogo per chi lo pratica, ma si sappia che ho informato il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, e ho dato mandato al mio avvocato Grazia Volo di tutelare la mia immagine in ogni sede giudiziaria opportuna nei confronti della fonte anonima, se individuata, e di chiunque abbia concorso e/o concorrera' alla circolazione di un simile scritto falso e diffamatorio'.
'L'unico organo preposto a tutelare l'integrita' del corpo readazionale del Tg3 e' il suo Cdr, e nessuno puo' fare le sue veci.
Mi limito -conclude- a far notare che mai nella storia di questa azienda nella quale lavoro da piu' di venti anni, era capitato di assistere a una tale degenerazione interna del clima, tanto piu' tra chi ha responsabilita' di direzione'.
'Non c'e' nulla di sindacale negli atti che si fondano su anomimi e insinuazioni variamente costruiti al solo scopo di colpire competitori o portatori di idee e progetti, anche professionali, diversi e rispettati. La denuncia di un documento anonimo contro il suo lavoro e la sua immagine del direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, che sarebbe raccolto da un redattore del Tg1, e' spia di un rischio deriva che, da certi esempi malvagi che gia' attraversano settori della politica, si stanno insinuando anche in ambiti dell'informazione'. Lo dice il segretario della Fnsi Franco Siddi.
'Dal 'caso Boffo' in poi, fino al maldestro tentativo di colpire, dal Tg1, il capo del servizio parlamentare del Tg3, Pierluca Terzulli, si sono manifestati, qua e la', episodi che suscitano inquietudine e sono fuori dai binari della leale competizione delle idee. Le questioni sindacali si affrontano sul terreno della liberta' e della trasparenza, delle regole morali e professionali, del confronto delle parti interessati. Questo e solo questo e' il terreno sul quale il sindacato dei giornalisti continuera' a operare nei confronti del direttore del Tg3, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, a partire da quella del Cdr che rappresenta i colleghi della testata nelle relazioni, che primariamente gli appartengono con il suo direttore, e del sindacato di base Usigrai. Attacchi maleodoranti e infamie, denunciati da Bianca Berlinguer, se confermati o peggio 'messi in macchina', non potranno trovare accoglienza nella casa del sindacato, se non per le giuste valutazioni da portare all'esame delle sedi competenti. Competizione e confronto tra idee plurali sono l'ingrediente di un sindacato libero e unitario come quello dei giornalisti. Tutto cio' che va fuori e oltre per alimentare l'idea del 'tutto e' uguale', 'tutto e buono o tutto e' marcio' risponda a una logica non condivisibile e devastante. Nessuno e neanche la Rai potra' considerare - credo - normale cio' che non e''.
'A Bianca Berlinguer un sentimento di vicinanza davanti all'ipotesi di attacchi 'maleodoranti' e comunque fuori campo , nella conferma di un rapporto sindacale leale, franco e basato su principi di correttezza umana e civile. E la tutela sindacale dei colleghi sara' con altrettanta lealta' e correttezza assicurata da ogni organismo sindacale a cio' deputato, anche se cio' forse a qualcuno non piace'.